Il sonno epocale

O.O. 104 – L’Apocalisse – 30.06.1908


 

Abbiamo già visto che, dalla metà dell’epoca atlantica,

l’uomo si è per così dire addormentato per l’evoluzione superiore.

Questo periodo di sonno è l’epoca attuale, ma essa era necessaria.

Se non avesse avuto luogo, mai si sarebbe realizzato quello che noi oggi intendiamo per intelletto.

 

Prima della nostra epoca gli uomini ne erano privi, e agivano in base ad altri impulsi.

Le loro immagini li portavano all’azione, ma senza riflessione.

L’uomo ha perduto quell’antica capacità chiaroveggente, in sua vece ha ricevuto l’intelletto ed è disceso nella materia.

 

In tal modo gli vennero tessuti dei veli davanti al mondo spirituale, ed egli si è così in pari tempo conquistato l’intelletto.

Questo può però essere un grave ostacolo per l’evoluzione spirituale.

 

Alla fine null’altro potrà trattenere l’uomo, realmente trattenerlo dall’arrivare al principio del Cristo,

se non l’intelletto sedotto, l’intelligenza sedotta.

 

E se coloro che alla fine saranno soggiaciuti alla bestia con le due corna

potranno riguardare indietro a quanto ha loro veramente giocato il più brutto dei tiri, costoro potranno dirsi:

la disposizione verso l’abisso è sì venuta soltanto più tardi,

ma quello che mi ha oscurato il principio del Cristo è stato l’intelletto.

 

Chi ha l’intelletto, pensi al numero della bestia!

Perché proprio per il fatto che l’uomo è diventato uomo, vale a dire che è stato dotato di un intelletto egoico,

proprio per questo egli può soggiacere alla bestia 666.

 

Il numero della bestia è infatti in pari tempo un numero d’uomo,

e che tale sia nessun altro può vederlo meglio di chi abbia intelletto.

Esso è il numero d’uomo, di chi, mediante il suo intelletto, si è lasciato sedurre.