Il terzo periodo di civiltà – (Pergamo)

O.O. 104 – L’Apocalisse – 20.06.1908


 

Ora proseguiamo fino alla comunità di Pergamo. Essa è la rappresentante di quel periodo in cui l’umanità s’impegnò sempre più sul piano fisico, in cui l’uomo vide nella scrittura delle stelle qualcosa che il suo spirito avrebbe potuto perscrutare.

Ciò fu dato all’uomo nel terzo periodo di civiltà. L’uomo in esso agisce per mezzo di ciò che vi è nel suo intimo. Per il fatto di avere un « dentro di lui », può investigare quello che è un « fuori di lui ».

 

Soltanto perché dotato di un’anima, egli potè scrutare il cammino delle stelle, scoprire la geometria. Questa veniva chiamata « l’indagine mediante la parola » che nell’Apocalisse di Giovanni viene indicata con l’espressione « la spada della bocca ».

Colui che detta questa lettera accenna con ciò al fatto che la forza di questa epoca è un’acuta parola, un’acuminata spada a due tagli.

 

Questa è la parola di Hermes degli antichi sacerdoti, è la parola con la quale si investigavano le forze della natura e le stelle nell’antico senso, questa è la civiltà che viene raggiunta essenzialmente per opera delle interiori forze animiche astrali dell’uomo sul piano fisico.

Quando è raggiunta ancora in quell’antica forma, essa è veramente una ben acuminata spada a due taglienti.

 

Qui la saggezza sta sull’orlo tra la magia bianca e la nera; fra quello che porta alla beatitudine e quello che trabocca nella corruzione.

Perciò egli dice di sapere benissimo che qui, dove abitano i rappresentanti di quest’epoca, vi è anche il trono di Satana. Questo accenna a tutto ciò che può traviare dalle vere grandi mete dell’evoluzione.

E la « dottrina di Balaam » non è altro che la dottrina dei maghi neri, la dottrina dei divoratori del popolo.

 

I divoratori del popolo, i distruttori del popolo sono i maghi neri che agiscono soltanto servendo la loro propria personalità e quindi distruggono ogni comunità e divorano tutto ciò che è vitale nel popolo.

Ma la parte buona di questa civiltà sta nel fatto che proprio allora l’uomo comincia a purificare, a illuminare il suo corpo astrale. Questo vien chiamato la « manna nascosta ».

 

Quello che è soltanto rivolto al mondo, trasformato in cibo divino, quello che è soltanto egoisticamente umano, trasformato in divino, questo si chiama la « manna nascosta ».

Tutti i simboli qui indicano che l’uomo purifica la sua anima per fare di sé un puro portatore di Manas.

 

A questo fine è certamente ancora necessario attraversare il quarto periodo di civiltà.