Il vangelo di Giovanni

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 18.05.1908


 

Per narrare di Gesù, l’autore di quel vangelo non potè altrimenti, per la sua intima posizione spirituale,

che cominciare da ciò che egli chiama il «Verbo» o il «Logos»; e non potè fare a meno di scrivere:

« In principio era il Verbo e ogni cosa è stata creata per mezzo del Verbo (o Logos) ».

 

Se prendiamo in tutto il loro significato queste parole, dobbiamo dedurne

che l’autore di questo vangelo sa di dover denominare Logos

il principio primordiale del mondo,

l’ente più alto al quale possa elevarsi lo spirito umano, e di dover affermare:

ogni cosa è stata creata per mezzo del Logos, di questo primordiale principio.

 

E poi prosegue:

« E il Logos si è fatto carne ed ha abitato fra noi ».

 

Questo non significa altro che: lo avete veduto, lui che ha abitato fra noi; lo comprenderete solo se riconoscerete che in lui visse quello stesso principio per mezzo del quale è stato creato tutto quanto esiste intorno a voi, le piante, gli animali, gli uomini. Se non si vuole interpretare in modo artificioso, bisogna ammettere che secondo questo documento un eccelso principio si sia una volta incarnato.