Il vangelo di Luca – vangelo dell’amore e della compassione

O.O. 114 – Il Vangelo di Luca – 17.09.1909


 

Chi legge il vangelo di Luca e ne subisce l’azione, potrà avere a tutta prima soltanto la sensazione di ciò che è contenuto in esso; a poco a poco però comincerà a intuire che grandi e possenti sfere spirituali gli muovono veramente incontro da questo vangelo. Dopo quanto abbiamo appreso dalla conferenza precedente, ci apparirà chiarissimo perché sia così.

 

L’investigazione spirituale ci ha mostrato infatti che la concezione buddistica,

con tutto ciò che all’umanità essa aveva da dare, è fluita nel vangelo di Luca.

Si può ben dire che è il buddismo a fluire agli uomini dal vangelo di Luca.

Ma da quel documento il buddismo giunge a noi in una forma del tutto speciale;

in modo cioè da essere comprensibile, come abbiamo accennato, anche all’animo più ingenuo e più semplice.

 

Abbiamo già veduto nella conferenza precedente e ci risulterà ancor più chiaro oggi che il buddismo, apparso nel mondo con la dottrina del Buddha, è una concezione tale da poter essere compresa soltanto da chi sappia spiccare il volo fino alle idee più sublimi, fino alle pure eteree altezze dello spirito.

 

Per comprendere il buddismo stesso occorre una grande preparazione. Nel vangelo di Luca, invece, la vera sostanza spirituale è contenuta in modo da poter agire in certo senso su tutte le anime che abbiano imparato a comprendere e a sentire le più elementari idee umane. Anche di questo vedremo la ragione, quando avremo approfondito il vangelo di Luca.

 

Da questo vangelo dunque le conquiste spirituali del buddismo ci vengono incontro in forma più alta, come innalzate di grado rispetto alla forma primitiva in cui erano state donate all’umanità nella lontana India, circa seicento anni prima della nostra èra. Mostreremo con alcuni esempi in che cosa consista questo elevarsi del buddismo a un grado superiore.

 

Abbiamo detto che il buddismo è la più pura dottrina della compassione e dell’amore. Infatti dall’azione del Buddha fluisce in tutta l’evoluzione spirituale della Terra un evangelo d’amore, un evangelo di compassione.

L’evangelo dell’amore e della compassione ci si presenta in modo vivo nel vero buddista che partecipa col suo caldo cuore a tutto il dolore che incontra nel mondo in ogni essere vivente.

 

• Nel buddismo l’amore e la compassione ci vengono presentate nel vero senso della parola.

• Ma dal vangelo di Luca ci fluisce qualcosa che è ancor maggiore di quell’amore e di quella compassione.

Ci fluisce qualcosa che possiamo chiamare la trasmutazione della compassione

e dell’amore in azione, nell’azione che è necessaria all’anima.

 

Il buddista aspira alla compassione nel senso più alto della parola;

l’amore operante è invece ciò a cui aspira chi vive nel senso del vangelo di Luca.

Il buddista è capace di sentire col malato le sue sofferenze;

dal vangelo di Luca giunge all’uomo l’invito a intervenire con la sua attività, a sanare fin dove è possibile il male.

Il buddismo insegna a comprendere tutto ciò che vivifica l’anima umana;

il vangelo di Luca ci esorta a qualcosa di straordinario, a non giudicare, a fare più di quanto non venga fatto a noi.

Dare più di quanto non si riceva!

 

L’amore trasformato in azione: ecco quello che deve apparirci

come un grado superiore del buddismo nel vangelo di Luca,

quantunque questo vangelo contenga in sostanza il più puro, il più schietto buddismo.

 

Occorreva appunto il cuore dell’evangelista Luca per descrivere questo lato del cristianesimo, cioè il buddismo portato dal cristianesimo a un livello superiore.

Più che agli altri evangelisti, era possibile a Luca comprendere il Cristo Gesù come medico dell’anima e del corpo, e trovare il tono giusto e profondo per parlare di lui ai cuori. Egli stesso infatti era stato medico, e descrisse quanto aveva da dire sul Cristo Gesù dal punto di vista di un medico dell’anima e del corpo. Ciò si paleserà sempre più, quanto più ci approfondiremo nel vangelo di Luca.

 

Ma un’altra cosa ci colpirà in questo vangelo: noteremo che esso agisce, come abbiamo già detto, persino sull’animo più ingenuo; e ci colpirà il fatto che l’alta dottrina buddistica, che solo le anime intelligenti e mature possono comprendere, ci si presenta nel vangelo di Luca come rinata, come ringiovanita da una fonte di gioventù.

 

Il buddismo ci si palesa come un frutto maturo dell’umanità;

ma quando lo ritroviamo nel vangelo di Luca,

esso ci appare come un nuovo fiore, come il ringiovanimento della sua forma precedente.