Influenza di forze spirituali rispetto a forze di morte del capo e vitali del restante organismo

O.O. 194 – La Missione di Michele – 14.12.1919


 

L’attuale teoria evolutiva dice che l’uomo si è sviluppato da esseri inferiori e così via, che gli esseri inferiori si sono evoluti fino a lui.

Da un certo punto di vista la stessa cosa deve venir detta da noi, come si può desumere dalla lettura della mia Scienza occulta.

 

Ma il fatto è che se consideriamo il capo umano, come noi oggi lo portiamo sulle spalle, troviamo che d’altra parte esso è già in evoluzione discendente.

Se tutto il nostro organismo, si cerchi di capirmi, avesse la stessa organizzazione del nostro capo, noi dovremmo morire di continuo.

 

• Noi viviamo solo per la forza vitale presente nel restante organismo, al di fuori del capo, che di là viene spinta nel capo.

• Nel nostro capo si trovano e dominano le forze per le quali noi alla fine moriamo.

• Il nostro capo è un essere in continuo processo di morte, in evoluzione regressiva.

 

Per questo nel capo l’elemento animico-spirituale può prender sviluppo, poiché rappresentandosi schematicamente il capo si deve pensare che la sua evoluzione ascendente è già trapassata in uno sviluppo recessivo; nel disegno, al centro c’è un vuoto, e nel vuoto, nell’elemento in continua distruzione, penetrano anima e spirito: questo è letteralmente vero.

 

• Noi portiamo anima e spirito grazie al nostro capo per il motivo che esso è già in evoluzione di morte,

• vale a dire che nel nostro capo noi moriamo di continuo.

 

• Il tono minore volitivo, che è proprio del nostro pensare, sta nel nostro capo,

• ma esso ha di continuo l’impulso verso la morte, verso il superamento della materia.

 

 

Quando poi moriamo realmente, subentra questo volere, e nell’atto in cui il nostro corpo vien consegnato alla terra, mediante il nostro corpo intero, già fisico, vien proseguito nel corpo della Terra il processo che, a partire dalla nostra nascita, si era svolto fino alla nostra morte nel nostro capo.

 

Noi portiamo il nostro capo sulle spalle, e in esso si svolge per se stesso il processo che, pur continuamente ravvivato e impedito dall’azione che sale dal restante organismo, avviene poi quando si è consegnati alla terra attraverso il fuoco o la decomposizione. Qui continua quel che facciamo mentre siamo entro la nostra pelle tra nascita e morte, continua nella terra: essa pensa secondo il medesimo principio con il quale noi pensiamo con il nostro capo, per il fatto che ci sciogliamo in essa, che dei cadaveri vi vengono inumati.

 

Quando varchiamo la porta della morte, mediante il nostro cadavere in decomposizione trasportiamo entro la Terra fisica il processo che altrimenti facciamo nostro durante la vita tra nascita e morte. Questa è una delle verità della scienza naturale che gli uomini dovranno conoscere in avvenire. L’attuale scienza naturale ha un atteggiamento infantile rispetto a tali fatti, poiché non riesce neanche a pensarli e tanto meno a indagarli.

 

E viceversa: Io sviluppo distruttivo che abbiamo nel nostro capo è la continuazione di quanto era presente prima della nascita o della concezione. La distruzione inizia solo con la nascita, quando ci vien dato un capo, prima non vi era alcuna distruzione; ora sfioriamo il limite di un mistero straordinariamente importante dell’esistenza universale.

 

La vita nel nostro capo, mediante la quale entriamo in contatto con gli altri uomini e con la natura esterna,

è la continuazione di quel che avviene nei mondi spirituali prima della nostra entrata nel corpo fisico.

 

Scrutando a fondo questo fatto, si riesce a intendere come le forze dal mondo spirituale agiscano nel mondo fisico, ciò che diventa evidente al massimo, considerando queste cose non in astratto, ma in concreto.