Influenze delle forze spirituali di Marte, Giove, Saturno sull’anima senziente, razionale e cosciente, durante la vita di sonno dell’uomo, e di Venere, Mercurio, Luna nella sua vita di veglia

O.O. 119 – Macrocosmo e microcosmo – 22.03.1910


 

È già stato accennato in generale al rapporto fra lo stato di veglia e quello di sonno nell’uomo,

ed è stato detto che l’essere umano attinge dallo stato di sonno le forze

di cui ha bisogno durante lo stato di veglia, per edificare la vita della sua anima.

 

Tutto ciò è in effetti assai più complicato di quanto di solito non si pensi, e oggi noi diremo qualcosa di più preciso sulla differenza tra la condizione umana di veglia e quella di sonno dal punto di vista della ricerca spirituale. Vorrei solo far notare, come tra parentesi, che qui possiamo astenerci dal toccare o enumerare tutte quelle ipotesi più o meno interessanti enunciate dalla fisiologia moderna per spiegare la differenza tra lo stato di sonno e quello di veglia.

 

Questo si potrebbe fare facilmente, ma ci allontaneremmo dalla vera considerazione scientifico-spirituale di quegli stati. Occorre tutt’al più dire che l’abituale scienza odierna, quando si pone davanti l’uomo durante lo stato di sonno, effettivamente, di lui, prende in considerazione solo ciò che è rimasto nel mondo fisico, ciò che ieri abbiamo potuto caratterizzare come corpo fisico e corpo eterico o vitale.

 

A questa scienza fisica è completamente ignoto – e non serve per questo condannarla, essa ha un certo diritto a far valere in modo unilaterale il suo punto di vista – quanto può significare una realtà solo per l’indagine spirituale, per lo sguardo aperto del chiaroveggente, vale a dire ciò che nell’addormentarsi si tira fuori dal corpo eterico o vitale e dal corpo fisico dell’uomo, e che ieri abbiamo potuto caratterizzare come Io e corpo astrale.

 

Dunque,

• quando l’uomo dorme l’Io e il corpo astrale sono in un mondo spirituale,

• mentre quando è sveglio sono nel mondo fisico,

immersi per così dire nel corpo fisico e in quello eterico o vitale.

 

Esaminiamo ora questo uomo addormentato. È del tutto naturale che per la normale coscienza umana lo stato di sonno appaia qualcosa di unitario che non si analizza ulteriormente. Nella vita ordinaria non ci si chiede se, quando l’uomo di notte è in un mondo spirituale, si facciano valere sulla sua anima libera dal corpo diversi influssi, diverse forze o soltanto una forza unitaria; se sia esposto a una forza che compenetra del tutto il mondo spirituale o se possiamo distinguere fra varie forze a cui egli si trova esposto durante il sonno.

 

Ebbene, mentre egli dorme possiamo, in modo molto preciso, distinguere l’una dall’altra diverse influenze che si fanno valere sull’uomo – beninteso, innanzi tutto non si fanno sentire su ciò che rimane nel letto, ma su ciò che ne è uscito quale vero elemento interiore dell’essere umano, il suo corpo astrale e il suo Io.

Vogliamo ora considerare, con esperienze e fatti evidenti, le diverse influenze esercitate sull’uomo addormentato.

 

Occorre che l’uomo esamini solo un po’ più attentamente ciò che sperimenta nell’addormentarsi, e allora può notare su di sé che in certo qual modo inizia ad affievolirsi quell’interiore attività con cui egli muove gli arti durante la veglia diurna e con cui egli attua tutto quello che possiamo chiamare come la messa in movimento del nostro corpo per mezzo della nostra anima.

 

Chi manterrà un po’ la visione di se stesso al momento di addormentarsi noterà l’insorgere di un sentore: «Non posso più avere il governo dei miei propri arti». Una specie di impotenza inizia ad impossessarsi dell’attività esteriore.

 

• L’essere umano si sentirà innanzitutto incapace, con la sua volontà,

di governare il movimento dei suoi arti,

• e nel momento stesso in cui si addormenta

non potrà avere alcuna padronanza di ciò che chiamiamo uso della parola.

 

La prima cosa che l’uomo avverte, dopo quella specie di impotenza a muovere gli arti,

è il sentirsi incapace di dominare la parola.

• Poi, a poco a poco, sente anche come gli svanisca la possibilità di entrare

in una qualche relazione soprattutto col mondo esteriore.

• Quindi cessano via via le capacità di sensazione per il gusto e l’odorato e, per ultimo, la facoltà dell’udito.

 

• In questo graduale venir meno dell’attività animica interiore,

l’uomo avverte la fuoriuscita dal suo involucro corporeo.

E con ciò abbiamo già caratterizzato una prima influenza che viene provocata sull’uomo durante lo stato di sonno,

quella che spinge in certo qual modo l’uomo fuori dai suoi corpi.

 

Chi mantiene quella visione di sé avvertirà come quella sia una forza che scende sopra di lui, poiché nella normale, abituale condizione di vita l’uomo non si ordina: «Tu ora devi addormentarti, devi smettere di parlare, di sentire il sapore, di odorare, di ascoltare»; quella è invece come una forza che si fa valere nell’uomo.

 

Questo è il primo influsso proveniente da quel mondo in cui l’uomo di sera si immerge,

è l’influsso che lo spinge fuori dal corpo fisico e da quello eterico o vitale.

Ma che cosa succederebbe se questa influenza agisse da sola durante il sonno?

• Sopraggiungerebbe sempre nell’uomo, normalmente, un sonno assolutamente tranquillo, non disturbato da nulla.

L’uomo lo conosce.

 

Sappiamo però che nella vita normale non esiste soltanto questo sonno indisturbato,

ma vi sono due possibilità che questo sonno si faccia avanti in un’altra forma.

Noi tutti conosciamo uno stato che denominiamo stato di sogno,

dove nella vita di sonno penetrano immagini più o meno caotiche o più o meno chiare, immagini di sogno.

Se sul sonno umano si manifestasse soltanto la prima influenza

che tira come fuori l’uomo dalla sua coscienza per portarlo entro un mondo spirituale, potrebbe esserci sempre solo ciò che chiamiamo un sonno non disturbato da sogni.

 

Possiamo così distinguere

• quell’influenza che spegne facilmente la coscienza, mentre ci spinge fuori dal nostro involucro corporeo esteriore,

• e quell’altra che nella condizione libera dal corpo ci porta il mondo del sogno illusoriamente davanti all’anima,

che spinge entro la vita del nostro sonno quel mondo di sogno.

 

Ma questo non è l’unico modo in cui il normale sonno nell’uomo può prendere un’altra forma. Ve n’è un terzo. Questo si presenta certamente solo in un numero esiguo di esseri umani, ma ognuno sa che comunque è presente in alcuni di loro:

• questo terzo genere di sonno è quello che compare quando l’uomo, senza averne coscienza,

incomincia a parlare o a compiere certe azioni a partire dal sonno.

 

Solitamente la persona di giorno non sa nulla degli impulsi che lo hanno condotto a tali azioni nel sonno.

Simile attività nel sonno può intensificarsi fino a quel fenomeno

che, nella vita abituale, viene chiamato sonnambulismo.

• In alcuni casi l’uomo, da sonnambulo, ha anche più o meno spinto certi sogni nel suo stato di sonno,

ma nella maggior parte dei casi non è affatto così:

il sonnambulo in quel momento agisce e parla senza aver sogni nella sua vita animica.

Egli si comporta, in certo senso, come un automa sotto impulsi oscuri,

di cui, come in un sogno, non ha affatto bisogno di essere cosciente.

 

Queste azioni in cui l’uomo a partire dal sonno, in certo qual modo,

entra in contatto col mondo esteriore come durante la vita diurna,

stanno sotto una terza influenza che agisce sull’essere umano durante il sonno

– solo che egli è cosciente durante la vita diurna, mentre di notte è incosciente.

Possiamo così constatare per lo stato di sonno tre influenze,

da distinguere nettamente, sull’essere umano interiore  che, durante il sonno, è separato da quello esteriore.

 

Queste tre influenze a cui l’uomo è esposto durante il sonno ci sono sempre, e la scienza dello spirito,

grazie a metodi di indagine di cui faremo conoscenza nel corso delle conferenze,

può realmente verificare che esse esistono in ogni uomo.

Solo che prevale molto di più la prima in un grandissimo numero di uomini,

così che essi passano la gran parte del loro dormire in un tranquillo sonno senza sogni.

 

Comunque, quasi per tutti gli uomini subentra ogni tanto la seconda influenza

per cui lo stato di sogno si spinge nella loro coscienza di sonno.

Ma queste due condizioni agiscono in modo così forte per la maggior parte degli uomini

che il parlare e l’agire a partire dal sonno sono una rarità.

Però, in ogni individuo c’è anche la terza influenza che si manifesta nel sonnambulo,

solo che in costui è talmente forte da coprire e dominare le altre due influenze più deboli,

mentre nelle altre persone, appunto, queste due sono così forti

che la terza non risalta affatto e non spinge a compiere delle azioni.

 

Tuttavia questa è presente in ogni individuo.

Ogni essere umano è portato a sottostare a queste tre influenze.

Nell’indagine scientifico-spirituale queste tre sono sempre state distinte l’una dall’altra,

e nell’ambito della vita animica dell’uomo dobbiamo presumere tre aree tali

in cui una è sottoposta più alla prima influenza, un’altra più alla seconda e l’ultima più alla terza.

 

L’anima umana è dunque un’entità tripartita, poiché può sottostare a tre influenze diverse.

Quella parte di essa che va soggetta alla prima influenza caratterizzata,

e che soprattutto porta fuori l’anima dagli involucri corporei,

nella scienza dello spirito si designa come anima senziente.

 

L’altra componente animica su cui si fa valere l’influenza che è stata caratterizzata al secondo posto,

e che spinge le immagini di sogno nella vita dell’anima umana durante la notte,

viene denominata anima razionale o affettiva.

E quella parte dell’anima che dunque per la maggioranza degli uomini, generalmente,

non rivela affatto la sua particolare natura nella vita del sonno,

poiché prevalgono le altre due influenze, viene chiamata anima cosciente.

 

Abbiamo così da distinguere tre influenze durante il periodo del sonno;

e le tre componenti della vita interiore ad esse sottoposte le differenziamo come

• anima senziente,     • anima razionale o affettiva     • e anima cosciente.

 

Quando l’uomo viene posto nel tranquillo sonno senza sogni da una delle forze che abbiamo descritto,

allora avviene un’influenza sulla sua anima senziente, a partire dal mondo in cui egli entra.

• Quando l’uomo mantiene il suo sonno permeato delle immagini del mondo di sogno,

un’influenza agisce sulla sua anima razionale o affettiva;

• mentre quando, di notte, addirittura inizia a parlare o agire partendo dal sonno,

avviene un’influenza sulla sua anima cosciente.

 

Ma con ciò abbiamo descritto soltanto un lato della vita interiore dell’uomo durante il sonno. Dobbiamo ancora descrivere l’altro lato di questa vita di sonno, che sta all’opposto. Abbiamo descritto l’uomo che si addormenta.

Consideriamo ora l’uomo che si sveglia, che dalla vita di sonno ritorna nel mondo fisico. Che cosa succede a questo punto, effettivamente, con l’uomo che al mattino al risveglio torna di nuovo nel mondo fisico?

 

La sera una certa forza lo ha spinto fuori dal corpo fisico e dal corpo eterico o vitale.

Quella forza di sera ne è capace, poiché l’uomo la subisce dapprima. Negli stadi successivi del sonno egli è soggetto alle altre due influenze, a quelle sull’anima razionale o affettiva e sull’anima cosciente.

 

Ma quando quelle influenze si sono svolte, l’uomo è tutt’altro da quello che era prima.

Egli si trasforma durante la vita di sonno,

e tale mutamento si mostra semplicemente per il fatto

che mentre egli è stanco la sera e deve uscire dai suoi involucri corporei,

al mattino non lo è più ed ha la capacità di rientrare.

 

Quello che gli è accaduto nel sonno gli dà la possibilità di tornare di nuovo nella sua vita corporea. La stessa influenza che si fa valere in certe condizioni anormali del nostro mondo di sogno agisce sull’uomo anche durante l’intera vita di sonno, sebbene non vi siano sogni; ed anche la terza influenza che compare nel sonnambulo è sempre presente, solo che negli altri esseri umani non si sviluppa.

 

Tutte queste influenze si fanno sentire durante la vita di sonno. Quando hanno prevalso le ultime due che agiscono sull’anima razionale o affettiva e sull’anima cosciente, l’uomo è rafforzato e rinvigorito, ha aspirato e tratto fuori dal mondo spirituale quelle forze di cui ha bisogno nella seguente vita diurna per conoscere e godersi di nuovo il mondo fisico esteriore.

 

Sono principalmente le influenze sull’anima razionale o affettiva e sull’anima cosciente

che rinforzano di notte l’essere umano.

Ma poi, quando egli è rinvigorito, è la stessa influenza

che lo ha spinto fuori dalla vita corporea – solo che si fa valere in senso contrario –

a ricondurlo di nuovo al mattino al risveglio nel suo corpo fisico ed eterico.

La medesima forza che lo ha trascinato fuori la sera lo riporta al mattino: è l’influenza sull’anima senziente.

 

Tutto ciò che dobbiamo denominare quale contenuto dell’anima senziente, la sera era spossato, stanco. In che modo sentiamo di sera nella nostra anima senziente? Possiamo porci facilmente questo davanti all’anima: se viviamo freschi nella vita diurna, ci interessano le impressioni del mondo fisico, le sensazioni di colore, di luce, e tutti gli oggetti e gli avvenimenti intorno a noi; essi ci riempiono di simpatia e antipatia e ci procurano gioia, piacere e dolore. Ci dedichiamo al mondo esteriore.

 

Che cos’è che sente gioia, dolore, piacere, dispiacere,

che cos’è che suscita in noi interesse verso gli oggetti esteriori,

che cosa è acceso, in certo qual modo, in noi

quando ci abbandoniamo con i nostri sentimenti al mondo esteriore?

Appunto, l’anima senziente.

 

E questa vivace partecipazione al mondo esteriore la sentiamo spossata,

come paralizzata, quando sentiamo la necessità di dormire.

La stessa cosa che avvertiamo paralizzata la sera, la sentiamo al mattino rinvigorita, ricaricata.

 

Se ci abituiamo alla condizione diurna ordinaria, sentiamo che gli stessi fenomeni dell’anima senziente che erano come paralizzati la sera, si presentano di nuovo freschi, si fanno avanti in forma rinnovata. Riconosciamo quindi che è la stessa forza che ci ha condotto fuori la sera e che, al mattino, riporta nuovamente nel corpo l’anima che si risveglia, poiché ciò che sentiamo, per così dire, morire la sera, lo sentiamo come rinato al mattino. Ha lo stesso carattere, ma si muove una volta in una direzione e l’altra in quella opposta. Se vogliamo farci un disegno di questo, possiamo farlo così.

 

Faccio espressamente notare che si tratta di un disegno schematico. Voglio segnare:

 

C:\Users\FERRUC~1\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\02\clip_image001.png

 

• il momento dell’addormentarsi, quello in cui l’essere umano viene sospinto fuori nell’incoscienza, con un punto che metto qui al centro;

l’entrata nello stato di sonno, con una linea che disegno verso l’alto,

• e il risveglio al mattino come un ritornare dalla condizione in cui l’uomo si trova durante la notte.

• Il corso della vita durante il giorno lo contrassegnerei con questa linea di sotto

• e il rientrare nello stato di sonno con quest’altra linea, in modo che abbiamo caratterizzato, con quest’ultima linea ricurva, prima lo stato di veglia, poi quello di sonno. La parte superiore indica lo stato di sonno, quella inferiore lo stato di veglia.

 

Se prendiamo in considerazione il momento di addormentarci,

possiamo dire che, a partire dal mondo spirituale, vi opera una forza che ci tira dentro;

vogliamo contrassegnarla con il primo terzo di questa linea (anima senziente).

• Quando incorriamo nei sogni, l’influenza che viene esercitata sulla nostra anima razionale o affettiva,

vogliamo demarcarla col secondo terzo della linea.

Quella condizione in cui una forza agirebbe sull’anima cosciente,

quella terza influenza, la denoteremmo con la terza parte del cerchio prodotto dall’intera linea.

 

Avremmo poi al mattino, la stessa forza, che qui ha tirato dentro,

come una forza che ci spinge fuori dalla vita di sonno e ci riporta nella vita diurna.

Corrisponderebbe alla medesima forza che opera sull’anima senziente.

E allo stesso modo avremmo qui quella forza che agisce sull’anima razionale o affettiva.

E qui l’intera zona rimanente, tanto la prima quanto la seconda parte, sarebbe l’influenza sull’anima cosciente.

 

Cosicché l’uomo durante la notte percorre una specie di ciclo.

Mentre egli si sposta dall’addormentarsi, in certo qual modo,

nel centro di quella condizione che sta tra il prender sonno e il risveglio,

si muove verso quell’influenza in cui opera massimamente la forza sulla sua anima cosciente.

Da quel punto in poi egli si muove incontro alla forza

che agisce nuovamente sulla sua anima senziente e che lo riporta nello stato di veglia.

Abbiamo dunque tre forze che operano sull’uomo durante lo stato di sonno.

 

Queste hanno nella scienza dello spirito, da tempi antichi, nomi ben determinati, e a tal riguardo vi prego di non pensare per il momento a nient’altro che a quel che abbiamo appena descritto. Conosciamo queste denominazioni naturalmente, ma vi prego di non pensare a nient’altro che a nomi dati alle forze interessate che operano di notte su queste tre parti dell’anima umana. Poiché, in effetti, le cose stanno così: ritornando ad epoche remote, questi tre nomi venivano dati a quelle tre forze, e se ora vengono impiegati per altre cose non hanno il significato originario, ma sono presi a prestito. Il significato che questi tre nomi hanno oggi è tratto da altri significati.

 

• La forza che agisce sull’anima senziente nell’addormentarsi e al risveglio si designava con un nome che in lingue antiche coinciderebbe con la parola Marte.

Marte non è nient’altro che un nome per quella forza che opera sull’anima senziente, che la sera sospinge l’uomo fuori dai suoi involucri corporei e al mattino lo rimanda dentro.

 

• La forza che agisce sull’anima razionale o affettiva dopo l’addormentarsi e prima del risveglio, cacciandovi dentro il mondo di sogno, porta la denominazione che coinciderebbe con la parola Giove.

• E la forza che in particolari circostanze farebbe dell’uomo un sonnambulo, quella che opera durante lo stato di sonno sull’anima cosciente dell’essere umano, porta, nel senso dell’antica scienza spirituale, il nome Saturno.

 

Quindi si parlerebbe nel senso della scienza dello spirito se si dicesse:

Marte ha addormentato l’uomo, Giove gli ha mandato i sogni nel sonno,

e l’oscuro, tetro Saturno è la causa che scuote nel sonno l’uomo,

il quale non può resistere alla sua influenza, e lo spinge ad azioni incoscienti.

 

Con questi nomi non possiamo pensare, quindi, a quel che significano nel senso dell’astronomia ordinaria. Per il momento vogliamo prendere i loro significati originari che designano forze di genere spirituale, quelle che operano sull’essere umano quando, dormendo, egli si trova, nel mondo spirituale al di fuori del suo corpo fisico e del suo corpo eterico o vitale.

 

Ora, quando l’uomo si desta al mattino – ho segnato un punto per questo risveglio, per il motivo che con ciò l’uomo entra effettivamente in un mondo totalmente diverso –che cosa succede quando l’uomo si risveglia? Lì egli viene posto in un mondo che, davvero, l’uomo normale di oggi ritiene il suo unico mondo, quello in cui gli si fanno incontro le impressioni sui sensi. Queste vengono provocate in modo tale che egli dietro di esse non possa vedere. Esse ci sono facilmente, si presentano alla sua anima, quando si sveglia al mattino.

 

Quando l’essere umano si risveglia,

tutto il tappeto del mondo dei sensi si dispiega dinnanzi a lui.

Ma vi è ancora qualcos’altro per l’uomo, e cioè

che egli non soltanto percepisce questo mondo esteriore con i suoi sensi,

ma quando vi percepisce questo o quello, allo stesso tempo prova sempre qualcosa.

 

Sebbene il sentimento di gioia nella percezione di qualunque colore sia ancora così scarso, vi è comunque un processo animico interiore, una certa sensazione. Poiché ognuno si renderà conto che il colore violetto opera su di sé in modo diverso dal rosso, e il blu in altro modo dal verde.

 

Tutte le impressioni esteriori dei sensi agiscono in modo da suscitare degli stati interiori.

Tutto quello che provocano in tal modo in fatto di sentimenti appartiene all’anima senziente,

mentre la causa nell’uomo per cui questi riceve le impressioni sensoriali, lo chiamiamo corpo senziente.

Quest’ultimo produce il fatto che l’essere umano veda giallo o rosso.

L’anima senziente è la causa del perché egli su questo giallo o rosso provi questo o quel sentimento.

 

Dobbiamo distinguere con la massima precisione:

• quanto ci vien fatto apparire dinnanzi all’anima dall’esterno, come per magia, lo provoca il corpo senziente;

• quello che sperimentiamo interiormente, piacere e dispiacere

o qualsiasi sfumatura di quell’impressione che il colore esercita su di noi, appartiene all’anima senziente.

 

Al mattino l’anima senziente

incomincia ad abbandonarsi alle impressioni del mondo esteriore che riceve attraverso la forza del corpo senziente.

La stessa componente, l’anima senziente dunque,

che nella notte, durante il sonno, era esposta all’influenza di Marte,

la mattina al risveglio viene esposta alle impressioni del mondo esteriore,

viene abbandonata al mondo sensibile.

 

Pertanto, il complessivo mondo dei sensi, in quanto suscita nella nostra interiorità

certi sentimenti di piacere e dispiacere, gioia e dolore,

lo indichiamo, nel senso della scienza dello spirito, con un nome particolare,

quello di Venere.

 

In merito vi prego di nuovo di non pensare nient’altro se non quanto è stato appena caratterizzato, quindi ciò che si fa sentire come influenza sulla nostra anima senziente a partire dal tappeto esteriore del mondo dei sensi, che non ci lascia indifferenti e freddi, ma ci riempie di determinati sentimenti. Questa influenza sulla nostra anima senziente che si fa valere dal mattino si denomina come forza di Venere. Come abbiamo denominato Marte l’influenza sull’anima senziente dopo che ci siamo addormentati, dopo il risveglio designiamo quell’influenza forza di Venere.

 

Così pure si verifica un’influenza a partire dal mondo fisico sull’anima razionale o affettiva,

quando questa è immersa durante il giorno negli involucri corporei:

è quell’influenza (Mercurio) grazie a cui

possiamo sottrarci alle impressioni esteriori del mondo dei sensi ed elaborarle.

 

Rendiamoci conto che vi è una differenza fra lo sperimentare nell’anima senziente e quello nell’anima razionale o affettiva;

• l’anima senziente sperimenta qualcosa solo fintanto che l’uomo è dedito al mondo esteriore;

essa sente appunto le impressioni del mondo esteriore.

• Quando però l’uomo durante lo stato diurno di veglia

distoglie per un po’ tutta l’attenzione dalle impressioni del mondo esteriore,

ma le lascia risuonare e le elabora nella sua interiorità, si trova abbandonato alla sua anima razionale.

Questa è dunque qualcosa di più autonomo rispetto all’anima senziente.

 

Quelle influenze che rendono possibile che l’uomo, durante la vita diurna

non se ne stia sempre lì solamente ad occhi aperti e spalancati a fissare il tappeto esteriore dei sensi,

ma possa distogliere l’attenzione da tutto ciò e formare dei pensieri

con cui combina le impressioni del mondo esteriore e può rendersene autonomo,

tali influenze le denominiamo forze di Mercurio.

 

Pertanto possiamo dire: come nella notte prevalgono sulla nostra anima razionale o affettiva le influenze di Giove, così, durante il giorno, si fanno sentire su di lei quelle di Mercurio.

 

Notiamo che c’è una certa corrispondenza tra gli influssi di Giove e quelli di Mercurio.

Se quelli di Giove, nell’uomo odierno normale, penetrano quali immagini di sogno nella sua vita interiore,

gli influssi corrispondenti durante il giorno, quelli di Mercurio,

operano come suoi pensieri, come sue esperienze interiori.

Mentre con gli influssi di Giove l’uomo non sa, nel sogno, da dove provengono effettivamente le cose,

invece con quelli di Mercurio, durante la coscienza diurna, lo sa.

 

Sono anche processi interiori che scorrono nell’anima quali immagini interiori.

È la corrispondenza tra le influenze di Giove e di Mercurio.

Vi sono però anche quelle influenze che operano di giorno sull’anima cosciente.

 

Ma che differenza c’è propriamente

tra anima senziente, anima razionale o affettiva e anima cosciente?

 

L’anima senziente si fa valere quando noi, semplicemente,

fissiamo le cose del mondo esteriore con gli occhi sbarrati.

• Sottraiamoci per un momento a tali impressioni, non prestiamo loro attenzione ed elaboriamole:

allora siamo affidati alla nostra anima razionale o affettiva.

• Se prendiamo quanto abbiamo elaborato e ci rivolgiamo di nuovo al mondo esteriore e ci rapportiamo con esso,

passando alle azioni, siamo dediti alla nostra anima cosciente.

 

Per esempio, abbiamo davanti un mazzo di fiori: finché ci limitiamo a guardarlo, e il bianco della rosa suscita sensazioni in noi, siamo affidati alla nostra anima senziente.

Ma se distolgo lo sguardo e non vedo proprio più il mazzo di fiori, ma ci rifletto sopra, sono dedito alla mia anima razionale o affettiva; vi elaboro, tramite deduzione, le impressioni che ho ricevuto.

 

Se ora io mi dico, poiché il mazzo di fiori mi è piaciuto e ho elaborato le impressioni che ha prodotto su di me, che con esso vorrei far piacere a qualcuno, se quindi lo prendo e passo all’azione, esco dall’anima razionale o affettiva, passo nell’anima cosciente, a questo punto entro nuovamente in relazione col mondo esteriore.

E questa è una terza forza che si fa valere nell’essere umano e lo mette in grado non solo di elaborare in sé le impressioni del mondo esteriore, ma di entrare di nuovo in relazione con esso.

 

Rendiamoci conto che c’è nuovamente un rapporto

tra l’agire dell’anima cosciente nello stato di veglia e il suo operare nel sonno.

 

Abbiamo detto che quando una tale influenza è presente nello stato di sonno,

l’uomo diventa sonnambulo, parla e agisce nel sonno.

Se è sonnambulo nel sonno, viene trascinato dalla forza dell’oscuro Saturno;

di giorno, invece, è presente con il suo Io, agisce coscientemente.

Quanto durante la vita diurna agisce sull’anima umana cosciente,

per cui essa può giungere all’agire autonomo, a partire dalla vita abituale, noi lo designiamo come forza della Luna.

 

Dimentichiamoci di nuovo ciò che si è rappresentato finora con questa parola, comprenderemo anche perché queste cose stanno proprio così, per il momento vogliamo tenere questi termini come denominazioni.

Così abbiamo seguito lo svolgersi della vita animica umana attraverso lo stato di sonno e quello di veglia. Abbiamo trovato che essa si divide in tre componenti separate l’una dall’altra e che sta sotto tre tipi di influenze. Quando l’essere umano nella notte è abbandonato a quel mondo che dobbiamo designare come mondo spirituale, è affidato alle forze che nella scienza dello spirito vengono chiamate come forze di Marte, Giove e Saturno.

 

C:\Users\FERRUC~1\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\02\clip_image002.png

 

Quando egli, durante la veglia diurna, sviluppa la vita della sua interiorità attraverso l’anima senziente, l’anima razionale o affettiva e l’anima cosciente, è affidato a quelle forze che la scienza dello spirito chiama forze di Venere, di Mercurio e della Luna.

 

Con ciò abbiamo tracciato il cammino giornaliero dell’uomo, quel cammino che egli percorre nell’ambito delle ventiquattro ore.