Iniziazione antica e cristianesimo esoterico

O.O. 97 – Il mistero cristiano – 17.03.1907


 

Se vogliamo ora illuminare vivamente due idee della dottrina cristiana, il peccato contro lo Spirito Santo e il concetto cristiano della Grazia, è bene approfondire la conoscenza delle questioni e delle correnti principali del Cristianesimo. Già da altre conferenze sapete che alla base della dottrina cristiana, come è insegnata comunemente, esiste un Cristianesimo esoterico. Sapete anche che nel Vangelo si trovano indicazioni di questo Cristianesimo, già nelle stesse parole: «Quando il Signore era davanti alle turbe parlava con immagini, quando però era solo con i discepoli le spiegava loro». Vi era dunque un insegnamento rivolto a chi non poteva comprendere molto e al quale si doveva parlare con allusioni, senza approfondire, mentre esisteva anche un insegnamento destinato agli Iniziati.

 

In questo senso il grande diffusore del Cristianesimo, Paolo, insegnava al popolo ciò che leggiamo nelle sue Epistole. Ma oltre a questo insegnamento exoterico e destinato al popolo, esisteva anche un suo insegnamento esoterico. La storia esteriore non sa che Paolo fondò la scuola esoterica di Atene, sotto la guida di Dionisio. E in questa scuola esoterica cristiana era impartito ai discepoli più intimi quell’insegnamento segreto che oggi ritroviamo per mezzo della Scienza dello Spirito.

 

La cultura ufficiale sa ben poco dei compagni esoterici di Paolo e del loro insegnamento ai discepoli più intimi di Atene. Si parla addirittura di un falso Dionisio, perché si dice che non è possibile dimostrare che qualcosa dei suoi insegnamenti sia stato scritto a quei tempi. Viene dunque chiamato “Pseudo-Dionisio” colui che insegnò questo esoterismo nel VI secolo. Dicono così solo quelli che non sanno quale fosse l’uso del tempo nel campo di questi insegnamenti così riservati. Solo ai nostri tempi si è diffusa l’abitudine di precipitarsi tutti a scrivere in gran fretta.

Nei tempi antichi si teneva celata al pubblico la verità più sacra, si studiava la persona a cui la si affidava, la si insegnava solo nella scuola esoterica, da persona a persona, a chi ne era veramente degno. Così anche gli insegnamenti dell’esoterismo cristiano erano trasmessi da persona a persona, e nel VI secolo alcuni furono messi per iscritto. E giacché si usava che il capo di questa scuola portasse sempre il nome “Dionisio”, anche il capo della scuola di Atene del VI secolo portava questo nome, il nome del suo grande predecessore, dell’amico di Paolo. Nel senso di questa scuola, proprio per come era insegnato in questa, esamineremo ora il significato del peccato contro lo Spirito Santo, o meglio del vizio contro lo Spirito Santo, e il concetto cristiano della Grazia.

 

Se vogliamo comprendere il senso originario del Cristianesimo, dobbiamo risalire assai lontano, alle origini dell’umanità, e renderci veramente conto che con la venuta del Cristo Gesù è penetrato qualcosa di totalmente nuovo nella storia dello sviluppo spirituale dell’umanità. Questo è espresso nel modo più intenso nell’Iniziazione dello stesso Paolo. Prima della venuta del Cristo Gesù, non sarebbe stato possibile che un uomo come Saulo ricevesse per mezzo di un’Illuminazione improvvisa la convinzione assoluta della verità del Cristianesimo.

Abbiamo spesso descritto come avveniva l’Iniziazione prima della comparsa del Cristo Gesù sulla terra. Lo faremo ancora una volta per spiegare che cosa significhi in senso cristiano lo Spirito di Verità. Se vogliamo comprendere che cosa avveniva nelle grandi sedi di Iniziazione, dobbiamo rappresentarci rapidamente l’essenza dell’uomo.

 

Sapete che l’uomo si compone di diversi arti:

• il corpo fisico, che è composto delle stesse sostanze delle cose inanimate del mondo fisico;

• il corpo eterico, che suscita alla vita queste forze e che lavora durante tutta la nostra vita contro il decadimento del corpo fisico. Solo con la morte il corpo eterico, o corpo vitale, esce dal corpo fisico. Il cristallo tiene unite le sue sostanze per forza propria, il corpo vivente decade appena è abbandonato a se stesso. In realtà c’è il lui una continua lotta contro la morte;

• il terzo arto è il corpo astrale, il corpo della coscienza;

• il quarto arto l’Io, per cui l’uomo è la corona della creazione.

 

In tutti gli insegnamenti occulti l’uomo è presentato con questi quattro arti. Nelle scuole pitagoriche i discepoli dovevano essere istruiti in questa dottrina dei quattro arti dell’uomo, e solo quando essa era diventata persuasione profonda potevano essere condotti alla saggezza superiore. Il discepolo doveva quindi giurare solennemente: «Giuro per quello che ci è profondamente impresso nel cuore, per la sacra quadruplicità, per il simbolo altissimo, per la fonte originaria di ogni creazione naturale e spirituale…».

Anche l’uomo meno evoluto è composto di questi quattro arti. Attraverso le varie incarnazioni l’uomo evolve verso una maggiore perfezione, perché l’Io elabora altre tre componenti della sua entità.

 

Prima di tutto nel corpo astrale egli elabora quanto è progresso culturale, studio logico-scientifico e tutto ciò che serve a distaccarsi dal livello animale. Questo dunque il lavoro dell’Io sul corpo astrale. In ogni uomo evoluto, in cui l’Io abbia già lavorato il corpo astrale, questo si divide in due parti: nella parte ricevuta e in quella trasformata dall’Io. Questa ultima, che diventa sempre più grande con il progredire dell’uomo, è chiamata Manas, o Mentale superiore. L’esoterismo cristiano la indica come Spirito Santo, in contrapposizione con lo Spirito e con la parte non purificata e non santificata del corpo astrale. Così conosciamo il quinto arto.

 

Ma l’Io può elaborare anche il corpo eterico, che è più denso. In certo senso, questo avviene anche nell’uomo medio, ma inconsciamente. Abbiamo già detto varie volte come si debba distinguere tra lavoro compiuto sul corpo astrale e quello compiuto sul corpo eterico: per la velocità di evoluzione del primo rispetto al secondo possiamo pensare alla differenza di velocità tra la lancetta dei minuti e quella delle ore. Quando l’uomo si abbandona all’impressione suscitata da una nobile opera d’arte, quest’opera edifica sia il corpo eterico che il corpo astrale.

Ogni grande impulso artistico produce questo effetto. Più forte di tutti è l’effetto di impulsi religiosi, portati nel mondo dai fondatori di religioni che indirizzano l’Io verso le cose eterne. L’occhio chiaroveggente può seguire come il corpo eterico dell’uomo diventi sempre più bello e più puro. La parte del corpo eterico umano che si spiritualizza per mezzo dell’Io è detta Buddhi, o Coscienza ispirata. Nell’esoterismo cristiano questa parte elaborata dall’Io è detta il Christòs. Il quinto arto dell’entità umana è dunque lo Spirito Santo e il Sesto è il Christòs, il Cristo interiore.

Abbiamo ricordato altre volte che sono sempre esistite scuole esoteriche in cui gli uomini potevano essere iniziati e conoscere direttamente il Mondo spirituale. E questo dipende dalla trasformazione del corpo eterico. Dovete quindi anche tener presente il fatto che ogni istruzione superiore non è solo apprendimento di concetti e di materie. La formazione occulta consiste anzi piuttosto nella trasformazione delle qualità del nostro corpo eterico. Chi ha modificato il suo temperamento ha fatto assai di più che se avesse assorbito una scienza infinita.

 

Esiste anche una trasformazione più progredita, che si presenta in uno stadio più avanzato. In questo l’uomo purifica il suo corpo fisico. Che cosa sa l’uomo del suo corpo fisico? Quando lo esamina in una sala anatomica, sezionandolo, non arriva a conoscere le leggi che lo governano, non arriva a possederle interiormente. Esiste però la possibilità di guardare dentro di sé, in modo da comprendere i movimenti delle fibre nervose, del pulsare del sangue, delle correnti del respiro, così che l’uomo possa coscientemente elaborarli. Quando l’uomo è in grado di trasformare il proprio corpo fisico per mezzo dello studio occulto, questo corpo fisico rielaborato è detto Atrna, perché l’azione comincia regolando il processo della respirazione. Il settimo arto dell’essere umano è l’Atma, nell’esoterismo cristiano è il Padre.

 

Per prima cosa si giunge allo Spirito Santo, che è il corpo astrale trasformato, poi dallo Spirito Santo al Cristo, alla coscienza del corpo eterico, e dal Cristo al Padre, la coscienza del corpo fisico. Se avete compreso come siano collegati tra loro questi sette arti della natura umana, comprenderete anche com’era l’Iniziazione nelle epoche precedenti il Cristo, e come diventò questa Iniziazione dopo la venuta del Cristo Gesù sulla terra.

 

Quando l’uomo dorme, nel letto giacciono solo il corpo fisico e il corpo eterico; il corpo astrale è fuori. Quando l’uomo muore, abbandona il corpo fisico, dal quale si distacca la parte del corpo fisico che è già stata trasformata: sono forze, non sostanze. Da questo l’uomo porta assai poco con sé, ma è quanto serve per formare un nuovo corpo fisico nell’incarnazione successiva. Il materialismo chiama questa parte “l’atomo permanente”. Dunque, si distacca prima quella parte del corpo fisico che l’uomo ha trasformato, poi il corpo eterico, il corpo astrale, l’Io.

Dopo qualche tempo si distacca la parte del corpo eterico non elaborata dall’uomo. L’uomo entra così nel Kamaloka, nel luogo di purificazione. Dopo un certo tempo si distacca dal corpo astrale anche la parte non ancora lavorata dall’Io. Viene poi il momento in cui dei tre corpi all’uomo non rimane che ciò che è stato elaborato dallo stesso Io, e questo può accedere al Mondo dello Spirito. È il nucleo dell’essenza dell’uomo, che diventa sempre più grande per quanto è stato elaborato dall’Io.

 

Lo Spirito Santo è l’astrale purificato, divenuto Spirito eterno dell’uomo; il Cristo è la parte eterna del corpo eterico; il Padre è la parte eterna del corpo fisico. Tutti e tre percorrono tutti i tempi con l’uomo, in quanto sono la sua parte eterna.

 

Prima dell’èra cristiana, per l’Iniziazione era necessario che il discepolo fosse preparato a tutto quanto può dare la Scienza dello Spirito, fino al punto in cui possedeva pienamente tutti i concetti e le rappresentazioni, tutte le consuetudini e i sentimenti necessari per vivere nei mondi superiori e per percepire in essi. Avveniva poi quella che è detta Resurrezione, che durava tre giorni e mezzo e tre notti. Per l’arte del Maestro del Tempio, infatti, il discepolo era posto in uno stato di sonno simile alla morte. Abitualmente durante il sonno il corpo fisico e l’eterico rimangono uniti, in questo caso invece l’arte del sacerdote Iniziatore faceva sì che anche il corpo eterico si sollevasse dal corpo fisico, così che sussistesse solo un legame molto tenue tra il corpo fisico e gli altri corpi. Era un sonno profondo di trance.

Durante questo periodo l’Io del discepolo viveva nei mondi superiori, e poiché era stato istruito su questi mondi, non vi si smarriva. Il sacerdote lo guidava. Ma il sacerdote aveva dovuto liberare il corpo eterico dal corpo fisico in letargo per poter condurre il discepolo nei mondi spirituali. A quei tempi l’uomo non avrebbe mai potuto salire a quei mondi in piena coscienza, ecco perché era necessario portarlo fuori da questa. Per quanto grandiose e potenti fossero le esperienze spirituali del discepolo, questi era totalmente nelle mani dei sacerdoti, era dominato da un’altra persona, e solo a tale prezzo poteva penetrare nei mondi superiori.

Che cosa diventasse dopo una tale esperienza potete immaginarlo, se pensate che l’uomo, in questa occasione, aveva sperimentato la propria eternità: era stato liberato dalla parte deperibile, dal corpo fisico, che non avrebbe potuto utilizzare quando si trovava nei mondi spirituali superiori. Da questi mondi tornava come un uomo che sa, come uno che può testimoniare per esperienza propria della vittoria della vita sulla morte.

Gli Iniziati erano coloro che potevano dare tale testimonianza. Perché l’Io-Cristo fosse sperimentato nell’uomo, era necessario sollevare il corpo eterico dal corpo fisico. Gli Iniziati potevano dire: «Ho sperimentato io stesso che nell’uomo esiste una parte immortale che continua attraverso le varie incarnazioni. Lo so, ho sperimentato io stesso questo nucleo essenziale, eterno». Ma per ottenere ciò dovevano trascorrere tre giorni nel sonno.

 

Collegato a questo c’era però ancora qualcosa, questo tipo di Iniziazione era connesso a qualcos’altro: lo riconosciamo tanto più chiaramente quanto più risaliamo nel tempo. Già altre volte ho detto, parlando delle condizioni dei tempi antichissimi, che allora quello che chiamiamo endogamia predominava rispetto alla esogamia.

In tutti i popoli esistevano piccole comunità apparentate tra loro. Ci si sposava entro queste, uscirne sarebbe stato considerato immorale. I matrimoni avvenivano sempre entro lo stesso sangue. Solo in seguito il principio dell’esogamia sostituì poco alla volta quello dell’endogamia. Per le Iniziazioni, però, erano indispensabili alcune misure speciali: dovevano essere accuratamente esaminate le incarnazioni precedenti, in modo da ottenere la migliore composizione del sangue.

Da quella stirpe nasceva chi era in grado di affrontare le grandi Iniziazioni. Nei figli di genitori consanguinei è particolarmente facile staccare il corpo eterico dal corpo fisico; non è così facile in discendenti da matrimoni esogamici. Intere generazioni di sacerdoti avevano cura di mantenere il sangue in una determinata condizione.

 

La vita umana è complicata, non segue sempre la linea retta. Si deve penetrare profondamente negli enigmi dell’esistenza. La regola dell’endogamia fu abbandonata poco alla volta, poco alla volta la tribù si ampliò fino a diventare popolo. Vediamo che presso gli Israeliti il principio tribale era diventato principio della comunità del popolo. Il Cristo amplia questa prospettiva per un avvenire lontano: «Chi non abbandona per me padre, madre, fratello, sorella, non può essere mio discepolo» (Lc 14,26).

Quasi crudelmente, ma nel modo più reale, queste parole indicano la tendenza del Cristianesimo. Nella comunità di un popolo si diceva: «Chi è nato nel mio stesso popolo è mio fratello». Nel pensiero di fratellanza umana che deve comprendere tutta l’umanità, si dice: «In quanto uomo sei mio fratello». E questo è il principio più profondo del Cristianesimo. Deve essere spezzato il legame quasi egoistico della parentela, si deve formare un legame che unisca l’individuo all’individuo. Ma così è anche rotto l’antico principio d’iniziazione fondato sulla parentela di sangue.

 

Il nuovo tipo di Iniziazione, che da ora in poi non è più legato a parentela fisica, lo vediamo indicato nello stesso Paolo, che è iniziato nella luce e non nell’oscurità del tempio. Prima tutto ciò non sarebbe potuto accadere. Se riflettiamo su questi fatti possiamo riconoscere il grande mutamento prodotto dal Cristo Gesù. Preparato da Mosè, Zarathustra, Buddha, Pitagora, fu portato dal Cristo Gesù.

 

Così vediamo nelle scuole di Iniziazione cristiana introdotto per la prima volta il sistema di condurre l’uomo nei mondi superiori, non staccandolo dal corpo fisico ma in piena coscienza del corpo fisico. Avveniva dunque in questo modo nelle scuole esoteriche cristiane che si differenziano dall’Iniziazione antica, e da quella comune ancora a una grande parte dell’umanità, per il fatto che non esiste più l’autorità assoluta del sacerdote del tempio, al quale deve sottomettersi il discepolo. Anticamente si potevano raggiungere i mondi superiori solo abbandonandosi completamente alla forza dell’Iniziatore.

 

Questo principio dell’autorità assoluta era espresso anche nella vita sociale: i sacerdoti dominavano ogni cosa. Tutte le regole di governo, tutte le strutture dello Stato derivavano dalla forza iniziatica. E questo era possibile sia nella comunità consanguinea che in quella tribale che nell’intero popolo. Quando l’antico principio d’Iniziazione fu abolito, si preparò una nuova autorità, l’autorità libera, fondata unicamente sulla fiducia. Devi credere solamente in chi ti ispira fiducia, questa è la massima idea cristiana verso la quale si deve salire; per cui ognuno si trova di fronte all’altro come davanti a un fratello, e dove chi si trova più in alto è riconosciuto come colui nel quale si ha fiducia.

 

«Vegliate e pregate» (Mt 26,41): questa è la legge fondamentale cristiana. La nuova Iniziazione ha luogo in coscienza di veglia. «Conoscerete la Verità, e la Verità vi renderà liberi» (Gv 8,32): questo è un profondo detto cristiano, che indica una prospettiva nel futuro del Cristianesimo. Il Cristianesimo, infatti, è solo all’inizio della sua evoluzione.

 

Pensate all’intenso rapporto nel tempo tra il Maestro “Iniziatore nel sonno” e il suo discepolo che riceveva nei tre giorni e mezzo il massimo dell’Iniziazione. Era un rapporto che oggi non riusciamo nemmeno a immaginare, ne possiamo avere un’immagine indebolita nel rapporto tra ipnotizzatore e ipnotizzato. All’incirca in questo modo il sacerdote del tempio suscitava nel discepolo prima lo Spirito Santo e poi il Cristo. Il discepolo rispecchiava lo Spirito Santo e il Cristo del Maestro: erano come fusi insieme. Un chiaroveggente avrebbe potuto osservare questo processo. Durante tre giorni Maestro e discepolo erano identificati. L’Io del Maestro viveva in tutti i suoi discepoli, fuso in loro per tre giorni e mezzo.

Osservate la struttura piramidale della società: in basso il popolo, sopra di questo gli Iniziati, ancora sopra i Maestri degli Iniziati. Un solo Spirito fluiva attraverso tutti. Molte cose vivevano negli Iniziati, anche cose eterogenee. Il Cristianesimo mise in valore l’individualità. Da cui la regola fondamentale dell’Iniziazione cristiana: il discepolo non deve mai fondersi col Maestro nel modo ora descritto. Non deve diventare una sola persona con lui durante l’Iniziazione. Lo Spirito Santo deve sorgere, essere ridestato nell’Io di ognuno. Questo è il principio dell’Iniziazione cristiana. E questo è anche rappresentato simbolicamente nel miracolo della Pentecoste. La possibilità dell’Iniziazione fu data dal fatto che tutti cominciarono a parlare le varie lingue.

 

Il Maestro lascia sussistere l’individualità del discepolo senza penetrare nel suo cuore per staccarlo dal corpo fisico. Riflettete dunque all’importanza di questo: che lo Spirito Santo e il Cristo siano sviluppati indipendentemente. Comprenderete allora che la personalità umana è considerata libera solo per mezzo del Cristianesimo. Il Cristianesimo solo ha veramente liberato l’individualità umana; e proprio per questo il Cristianesimo ha reso necessario un altro rapporto con la libertà e la verità.

 

Nei tempi antichi regnava lo spirito della saggezza, perché era centralizzato. Il taglio sopravvenuto con l’avvento del Cristo decentralizza; ma nello stesso tempo appare l’egoismo. Quanto più vale il principio dell’esogamia, tanto maggiore deve essere la forza di ciò che riunisce di nuovo gli uomini divenuti liberi. E che cos’è? Guardate quello che impariamo nelle parti basilari della Scienza dello Spirito e risalite nei tempi: vedrete che questo sapere era posseduto nelle piccole comunità in fondo solo dalle massime vette. Ecco perché allora predominava il principio dell’autorità assoluta. Ci avviciniamo ai tempi in cui questo sapere diventerà sempre più popolare. Sarà questo un modo per creare la grande fratellanza umana.

 

Due ricercatori dello Spirito non saranno mai di opinione diversa su un argomento. Se ciò accade, una delle due opinioni è errata. La saggezza è qualcosa di unitario, che non può presentare differenze. Quanto più gli uomini si differenziano, tanto più si deve dare loro la saggezza, perché questa li riunirà. Ci troviamo oggi in uno stadio di transizione: il concetto di opinione è abolito dallo sviluppo crescente della saggezza. L’umanità deve diventare tanto più saggia quanto più si individualizza: la conoscenza, infatti, la porterà all’unione; questo è lo Spirito di Sapienza che il Cristo Gesù promette ai suoi. Il sole della saggezza attira verso di sé tutte le opinioni, così come il sole attira le piante.

Lo Spirito che libererà gli uomini è lo Spirito Santo; contro questo Spirito Santo il cristiano non deve mai commettere peccato. Chi pecca contro di Esso, pecca contro lo stesso Cristianesimo, contro lo Spirito Promesso, il solo che possa di nuovo riunire le singole individualità umane.

 

È detto nel Vangelo che il Cristo Gesù scaccia i demoni. Vi saranno demoni solo finché l’uomo non è diventato libero, finché non avrà accolto questo Spirito di Saggezza. L’uomo è come lardellato da molteplici esseri che entrano ed escono dai suoi arti inferiori. Li chiamiamo fantasmi, spettri, ombre, demoni. Se vogliamo fare un paragone un po’ grossolano, sono come quei vermetti che traforano il formaggio… Quando il Cristo Gesù si presenta come lo Spirito che scaccia i demoni, si fa riconoscere come Spirito della Libertà. Si possono mettere in fuga i demoni, chiamando uno spirito contro l’altro: lo Spirito della Libertà contro tutti gli altri spiriti.

 

Pensate ora un momento alle antiche comunità, dalla tribù al popolo. Come si possono unire questi uomini che non sono liberi individualmente? Ponete il caso un momento che tutti noi qui presenti fossimo diventati liberi, che in tutti noi vivesse lo Spirito di Verità! Potremmo mai litigare, arrivare alla discordia? No, perché non esistono più opinioni quando ci unisce solo lo Spirito.

 

Nei tempi antichi doveva regnare la legge perché gli uomini fossero uniti. Due individui che conoscono lo Spirito di Verità si sentiranno attratti reciprocamente. Così all’inizio dell’evoluzione umana troviamo la Legge, alla fine invece la collaborazione armoniosa che parte dall’interiorità. Ed essa nel Cristianesimo esoterico è chiamata, in opposizione alla Legge, la Grazia. Il concetto più profondo del Cristianesimo non è altro che la facoltà di sentirsi pacificamente in piena concordia con gli altri.

 

Il corpo astrale, colmo di Spirito Santo, è uguale in tutti, lo Spirito di Verità è uguale in tutti. Pensate ora questo Spirito in una individualità in cui sia stato ridestato anche il Christòs, quel principio che vive nel corpo eterico. Se i corpi eterici di tutti sono penetrati da questo sentimento, avrete in tutti i cuori il sentimento dello Spirito unitario che, con la comune saggezza, riunisce le individualità. Ciò che provate in voi è allora la Charitas, la Grazia. L’ha concessa Colui che all’inizio della nostra èra aveva nella propria individualità tutto il Christòs, Colui che per primo ha compiuto l’intero principio dell’umanità.

Il Cristo Gesù ha fatto di se stesso ciò che deve vivere in ogni uomo. Per suo tramite è venuto nel mondo ciò che sussiste mediante la libertà e la collaborazione pacifica. «Uccidete lo spirito di discordia, e in Cristo risorgerete» dice Paolo. L’uomo può peccare contro tutto ciò che non è contenuto in questo Spirito, ma se pecca contro lo Spirito dell’intera umanità, lo rinnega e non è più cristiano. L’uomo deve arrivare ad essere conscio dello Spirito; via via che l’uomo si perfeziona avviene la trasformazione del suo corpo astrale in Spirito Santo: ecco perché il peccato contro lo Spirito Santo non trova remissione.

 

Nel non iniziato la trasformazione del corpo eterico avviene inconsciamente. Finché l’uomo non è stato iniziato, può commettere solo nel corpo eterico, inconsciamente, il peccato che non può essere rimesso. L’Iniziato invece non deve peccare né nel corpo eterico né nel corpo fisico, perché solo al non iniziato ciò può essere perdonato, e questo avviene grazie all’aiuto di coloro che sono le guide dell’umanità.