Iniziazione – sviluppo di forze e facoltà che sono assopite in ogni anima

O.O. 104 – L’Apocalisse – 18.06.1908


 

Nell’Apocalisse di Giovanni

noi abbiamo davanti la descrizione di un’iniziazione, di un’iniziazione cristiana.

 

Potremo dire che basta anche soltanto richiamare di sfuggita davanti all’anima che cosa è l’iniziazione. Entreremo sempre di più in questo tema chiedendoci: che cosa accade nel corso dell’iniziazione? E sempre più profondamente tratteremo questa questione: quale rapporto ha l’iniziazione col contenuto dell’Apocalisse?

 

Noi ne daremo, per cominciare, una specie di schizzo a carboncino a grandi tratti,

e in seguito ne dipingeremo i particolari.

Iniziazione è sviluppo di forze e facoltà che sono assopite in ogni anima.

 

Se ci si vuol fare un’immagine di come le cose vadano in realtà, si deve prima di tutto mettere chiaramente davanti agli occhi com’è la coscienza dell’odierno uomo normale; allora si potrà anche conoscere come la coscienza dell’iniziato si differenzi da quella dell’uomo odierno. Come è la coscienza del normale uomo d’oggi? Essa è un alternarsi; due stati di coscienza del tutto diversi si danno il cambio fra di loro, quello di veglia nel giorno, quello di sonno nella notte. La coscienza che noi abbiamo da svegli, di giorno, consiste nel fatto di percepire attorno a noi gli oggetti sensibili, e di concatenarli con concetti che possono esser formati soltanto da uno strumento fisico sensibile, dal cervello umano. Poi, ogni notte, il corpo astrale e l’io escono fuori dai corpi inferiori dell’essere umano, il corpo fisico e il corpo eterico, e quindi per la coscienza dell’uomo odierno, gli oggetti sensibili sprofondano per lui nell’oscurità, e non soltanto essi, poiché fino al risveglio vi è quello che si chiama un’assoluta sospensione di coscienza.

 

Tenebre avvolgono l’uomo, poiché il corpo astrale dell’uomo nello stato normale

è oggi organizzato in modo che, da sé, non può percepire nulla di quanto lo circonda.

Egli deve avere degli strumenti.

Questi strumenti sono i sensi fisici.

Perciò bisogna al mattino immergersi nel corpo fisico e servirsi degli strumenti fisici.

 

Perché il corpo astrale non vede nulla mentre, durante il sonno notturno, è nel mondo spirituale?

perché non percepisce nulla?

Per lo stesso motivo per il quale un corpo fisico, che non avesse né occhi né orecchi,

non potrebbe percepire colori fisici e suoni fisici.

Il corpo astrale non ha nessun organo per la percezione del mondo astrale.

 

Il corpo fisico era nell’antichissima preistoria nella medesima situazione. Esso non aveva allora quello che in seguito venne elaborato in lui plasticamente come orecchio e occhio. Gli elementi e le forze esterne lo cesellarono formando in lui gli occhi e le orecchie, e perciò gli fu manifesto questo mondo che prima gli era occulto.

Pensiamo un momento che sia possibile che il corpo astrale, che oggi è nella stessa situazione del corpo fisico di allora, venisse elaborato in modo che si incorporassero in lui degli organi, così come la luce del sole ha elaborato nella molle massa del corpo fisico umano gli occhi fisici, e il mondo pieno di suoni le orecchie fisiche. Pensiamo che nella massa plastica del corpo astrale si possano inserire degli organi: allora il corpo astrale arriverebbe alla stessa condizione dell’odierno corpo fisico. Si tratta quindi di elaborare in questo corpo astrale, così come lo scultore che plasmi la creta, gli organi di percezione per il mondo soprasensibile. Questo deve essere il principio.

 

Se l’uomo vuol diventare veggente,

il suo corpo astrale deve venir trattato come la massa di creta viene trattata dallo scultore;

bisogna plasmarvi degli organi.

Così veniva sempre fatto nelle scuole di iniziazione e nei misteri.

Nel corpo astrale venivano plasticamente elaborati degli organi.

 

Ora in che consiste l’attività per mezzo della quale possono venir plasmati gli organi del corpo astrale? A qualcuno potrebbe venir l’idea che intanto bisognerebbe avere questo corpo astrale davanti a sé, per potervi elaborare dentro gli organi.

Si potrebbe dire: « Se io potessi prender fuori il corpo astrale e averlo davanti, allora potrei plasmarvi dentro gli organi. Questa non sarebbe la strada giusta e soprattutto non sarebbe quella della moderna iniziazione.

 

Certamente un iniziato che sia in grado di vivere nel mondo spirituale quando di notte il corpo astrale del discepolo è fuori, potrebbe come uno scultore plasmarvi gli organi. Ma ciò vorrebbe dire intraprendere qualche cosa con l’uomo di cui l’uomo stesso non sa nulla; vorrebbe dire entrare nella sfera della sua libertà, escludendone la sua coscienza. Noi vedremo perché già da molto tempo e specialmente al giorno d’oggi questo non deve mai avvenire.

Per questa ragione anche già in certe scuole esoteriche, come in quella pitagorica o egiziana antica, veniva evitato tutto quello attraverso cui gli iniziati avrebbero potuto elaborare qualcosa da fuori sopra il corpo astrale mentre esso era estratto fuori dal corpo fisico e dal corpo eterico dell’iniziando. Ciò doveva venir escluso appena si metteva mano al processo. Il primo passo dell’iniziazione doveva esser proprio intrapreso dall’uomo nel più consueto mondo fisico, nello stesso mondo in cui l’uomo percepisce con i suoi sensi fisici.

 

Ma come agire sul corpo astrale partendo dal mondo fisico, dal momento che proprio la percezione fisica, quando entrò nell’evoluzione, ha messo un velo sopra il mondo spirituale che l’uomo prima, anche se con un’ottusa coscienza, aveva percepito?

Dobbiamo dunque porci davanti all’anima che cos’è questa abituale percezione fisica del giorno. Che cosa accade mentre l’uomo percepisce durante il giorno? Pensate alla vostra vita giornaliera, seguitela passo passo! Ad ogni passo le impressioni del mondo esterno giungono a voi. Voi percepite, vedete, sentite, odorate e così via. Attraverso questo o quel lavoro, durante tutto il giorno, le impressioni turbinano attorno a voi, e voi le elaborate col vostro intelletto; il poeta che non sia egli stesso un iniziato giunto al grado dell’ispirazione, le compenetra con la sua fantasia.

 

Questo è tutto vero. Ma tutto questo, però, non può far sì che lo spirituale soprasensibile che si trova dietro al sensibile materiale, arrivi alla coscienza dell’uomo. Perché non viene a coscienza? Perché tutta questa attività, che l’uomo esercita rispetto al mondo che lo circonda, non corrisponde al corpo astrale dell’uomo, così come esso è oggi, nella sua natura particolare.

Una volta, quando in un remotissimo passato si vedevano apparire nel corpo astrale, che era proprio dell’uomo allora, le immagini delle percezioni astrali di gioia o di dolore, di simpatia o di antipatia, erano presenti gli impulsi interiori, gli impulsi spirituali, che facevano sorgere nell’uomo ciò che forma organi. Questi impulsi furono uccisi quando l’uomo divenne adatto a lasciarsi attraversare da tutti gli impulsi esterni.

 

Oggi non è possibile che da tutte le impressioni che l’uomo riceve durante il giorno

rimanga nel corpo astrale qualche cosa che diventi per esso plasticamente formativo.

Il processo della percezione è questo: durante il giorno vengono a noi le impressioni del mondo esterno.

Queste agiscono attraverso i sensi fisici sui corpi eterico e astrale, finché vengono a coscienza per l’io.

Nel corpo astrale si imprimono gli effetti di quello che vien praticato sul corpo fisico.

Se si tratta di impressioni luminose l’occhio ne riceve un’impressione.

• L’impressione luminosa si trasmette al corpo eterico e al corpo astrale,

e l’io diventa cosciente di questa impressione.

• Così avviene anche per le impressioni sull’orecchio e sugli altri sensi.

 

Tutta questa vita diurna agisce durante l’intero giorno sul corpo astrale.

Il corpo astrale è sempre attivo sotto l’influsso del mondo esterno.

Ora però, di sera, egli esce fuori dal corpo fisico.

Ma non ha in sé nessuna forza per lasciar diventare coscienti le impressioni di ciò che si trova ora intorno a lui.

Le antiche forze di percezione del remotissimo passato sono state uccise

con la prima percezione nel mondo sensibile attuale.

 

Nella notte il corpo astrale non ha nessuna forza

perché tutta la vita diurna non è adatta a lasciare nel corpo astrale

qualche cosa che possa agire su di lui formativamente.

Tutte le cose che vedete attorno a voi esercitano un’azione fin sul corpo astrale.

Ma l’azione che agisce così non è in grado di creare forme che possano diventare organi astrali.

 

Il primo passo dell’iniziazione

deve essere quello di far fare all’uomo qualche cosa, durante la vita del giorno,

di far entrare nella sua anima qualche cosa che agisca ancora

quando il corpo astrale nella notte è sottratto al corpo fisico e al corpo eterico.

 

Parlando figuratamente, immaginatevi che mentre l’uomo è nella sua piena coscienza gli sia dato da fare qualche cosa che egli possa far risuonare in sé, e che sia scelto e organizzato in modo che non cessi di agire quando la giornata è trascorsa.

Immaginate questa azione come una nota che continui a risuonare quando l’astrale è fuori; questo risuonare sarebbero le forze che possono agire sul corpo astrale altrettanto plasticamente quanto fecero anticamente le forze esterne sul corpo fisico.

 

Questo fu sempre il primo passo nell’iniziazione:

far fare durante il giorno qualche cosa all’uomo che risuoni oltre nella vita notturna!

• Tutto quello che si è chiamato meditazione, concentrazione,

e gli altri esercizi che l’uomo ha intrapreso durante la sua vita di giorno,

non sono nient’altro che azioni dell’anima

in cui l’attività non finisce quando il corpo astrale esce fuori, ma risuona oltre,

e nella notte diventano forze formatrici nel corpo astrale.

 

Questo si chiama la purificazione del corpo astrale, la purificazione da ciò che non è adatto per lui.

• Il primo passo era la purificazione, detta anche catarsi.

Essa non era ancora un lavoro nei mondi soprasensibili;

consisteva in esercizi dell’anima che l’uomo eseguiva di giorno, come un allenamento dell’anima.

Consisteva nell’appropriarsi certe forme di vita, certi atteggiamenti di vita,

un certo modo di prendere la vita che potesse risuonare ulteriormente,

e questo lavorava sul corpo astrale in modo da trasformarlo così che in esso si sviluppassero degli organi.

 

Quando l’uomo era arrivato al punto che questi organi si erano articolati nel suo corpo astrale,

il prossimo passo era che tutto quello che era stato formato nel corpo astrale s’imprimesse nel corpo eterico.

• Come la scritta di un sigillo s’imprime nella ceralacca,

così tutto quello che era stato elaborato nel corpo astrale s’imprimeva nel corpo eterico.

• Questa impressione sul corpo eterico era il successivo gradino dell’Iniziazione detto illuminazione,

poiché con esso si arrivava contemporaneamente a un momento molto significativo dell’iniziazione.

• Sorgeva intorno all’uomo un mondo spirituale, così come prima era davanti a lui il mondo sensibile.

 

Questo gradino ha inoltre la caratteristica che gli avvenimenti del mondo spirituale esteriore non si esprimono come lo fanno le cose fisiche sensibili, ma in immagini. Il mondo spirituale si esprime, su questo gradino, per cominciare, in immagini; l’uomo vede delle immagini.

Pensate all’antico iniziato, del quale vi ho già accennato ieri, che aveva veduto l’anima di gruppo del popolo. Quando era giunto a quel punto, egli allora vedeva questa anima di gruppo inizialmente in immagini. Pensate per esempio a un iniziato del tipo di Ezechiele.

Quando cominciò per lui l’illuminazione, gli apparvero esseri spirituali come anime di popolo, anime di gruppo. Egli sentiva se stesso in mezzo a loro. Gli apparvero le anime di gruppo nelle forme di quattro simbolici animali.

 

⦁ Così, per cominciare, veniva incontro il mondo spirituale in immagini intensamente significative. Questo era il primo gradino.

⦁ Poi seguiva un’ulteriore intensificata vita nel corpo eterico. Quello che nel primo momento era come l’impronta di un sigillo proseguiva come un vivere sempre più oltre nel corpo eterico. Cominciava allora ad aggiungersi alle immagini quello che è stato chiamato musica delle sfere. Il mondo spirituale superiore è percepito come suono. L’iniziato superiore, dopo che attraverso l’illuminazione ha percepito il mondo spirituale in immagini, comincia in più a tendere l’orecchio ad ogni suono che è percepibile all’udito spirituale.

⦁ Poi viene una successiva trasformazione del corpo eterico, e allora ci viene incontro, in una sfera ancora più alta, qualcos’altro ancora. Per esempio se noi qui avessimo un paravento e dietro di esso un uomo parlasse, voi potreste udire soltanto la voce di colui che non vedete. Press’a poco così avviene col mondo spirituale.

Prima si manifesta in immagini; poi esso risuona; e, allo stesso modo che, se tolto il paravento, cadesse l’ultimo velo e vedessimo l’uomo stesso che parla, allora noi vedremmo proprio il mondo spirituale, gli esseri del mondo spirituale.

Prima percepivamo le immagini poi i suoni, poi gli esseri, e, finalmente, la vita di questi esseri.

 

Si può senz’altro soltanto accennare a quanto si trova di immagini nel cosiddetto mondo immaginativo, adoperando immagini del mondo sensibile come simboli. Si può dar soltanto una rappresentazione dell’armonia delle sfere con dei paragoni con la musica sensibile. Ma con che cosa si può paragonare l’espressione piena di vita del terzo gradino? Ad essa si può soltanto paragonare l’odierna intima attività dell’uomo, il suo agire nel senso del volere dei divini esseri della volontà.

Quando l’uomo agisce nel senso del volere di quelle entità spirituali che fanno progredire il nostro mondo, allora l’essere in lui diviene simile a quelle entità, e allora può percepire in questa sfera.

Quanto in lui combatte contro l’evoluzione del mondo, quanto trattiene il mondo dal progredire egli lo percepisce ora come qualcosa che deve esser allontanato da questo mondo, che deve cadere come un’ultima scoria.

 

⦁ Così l’uomo percepisce per prima cosa un mondo di immagini

come simbolica espressione del mondo spirituale,

⦁ in seguito un mondo di musica delle sfere come espressione simbolica di una sfera spirituale superiore,

⦁ infine un mondo di entità spirituali delle quali egli oggi può soltanto farsi un’idea

se le paragona con la sua intima essenza,

con ciò che in lui agisce nel senso delle forze buone o anche nel senso delle forze spirituali cattive.

 

Questi gradini percorre il discepolo dell’iniziazione,

e questi gradini sono fedelmente figurati nell’Apocalisse di Giovanni.

• Il punto di partenza è dal mondo fisico.

Nelle sette lettere vien detto quello che si vuol dire per comunicare coi mezzi del mondo fisico.

 

Quello che si vuol fare in mezzo alla civiltà del mondo fisico, quello che si vuol dire a coloro che agiscono nel mondo fisico vien detto in lettere. Poiché la parola che viene espressa in lettere può avere la sua efficacia dentro nel mondo sensibile. Il primo gradino offre dei simboli che devono mettere in rapporto con ciò che essi esprimono nel mondo spirituale.

 

• Dopo le sette lettere viene il mondo dei sette suggelli,

il mondo delle immagini del primo gradino dell’iniziazione.

• Vien poi il mondo dell’armonia delle sfere,

il mondo che percepisce colui che può udire spiritualmente.

Questo è rappresentato nelle sette trombe.

• Il mondo successivo, quello in cui l’iniziato percepisce esseri,

è rappresentato da ciò che appare come entità a questo gradino,

e che getta via le coppe delle forze che si oppongono al bene.

 

L’opposto dell’amore divino è l’ira divina.

• Il vero volto dell’amore divino che fa progredire il mondo, viene percepito, in questa terza sfera,

da quelli che, per il mondo fisico, hanno versato le sette coppe dell’ira.

L’iniziando è così portato avanti a gradi nelle sfere dell’iniziazione.

 

Nelle sette lettere dell’Apocalisse di Giovanni

noi abbiamo ciò che riguarda le sette categorie del mondo fisico;

• nei sette suggelli, ciò che corrisponde al mondo astrale Immaginativo;

• nelle sette trombe quello che appartiene al mondo devacianico superiore;

• e nelle sette coppe dell’ira ciò che deve essere respinto

quando l’uomo vuole elevarsi alla più alta spiritualità che sia raggiungibile per ora nel nostro mondo,

in quanto tale eccelsa spiritualità è ancora in rapporto col nostro mondo.