Inizio della terra attuale. Germe terrestre. Germi umani.

O.O. 11 – Dalla cronaca dell’akasha – (Inizio della terra attuale. L’uscita del sole.)


 

Seguiremo ora la cronaca dell’akasha fino all’epoca remotissima in cui ebbe origine la nostra Terra attuale.

Come «Terra» intendiamo lo stato del nostro pianeta in cui esso è dimora di minerali, piante, animali e uomini nella loro forma attuale; a questo stato ne erano preceduti altri in cui i diversi regni naturali erano esistiti in forme essenzialmente diverse. Quella che ora chiamiamo Terra è passata attraverso molti mutamenti, prima di poter diventare la dimora dell’attuale mondo minerale, vegetale, animale e umano. Anche durante quegli stadi precedenti esistevano ad esempio i minerali, ma avevano un aspetto interamente diverso da oggi. Di quegli stadi passati riparleremo più avanti. Ora mostreremo soltanto in che modo lo stato precedente si sia trasformato in quello attuale.

Si può approssimativamente rappresentare questa trasformazione paragonandola al passaggio di un vegetale per lo stato di germe.

 

Rappresentiamoci una pianta con la radice, lo stelo, le foglie, il fiore e il frutto. Essa assorbe le materie del mondo circostante e le elimina. Ma tutto ciò che in essa è materia, forma e attività, sparisce, e ne resta soltanto il piccolo germe, attraverso il quale la vita seguita a evolversi, per risorgere l’anno dopo in uguale forma.

Così tutto quel ch’era esistito sulla nostra Terra nello stato antecedente sparì, per risorgere nello stato attuale. Tutto ciò che si sarebbe potuto chiamare minerale, pianta, animale nello stato precedente, è sparito, come sono spariti nella pianta la radice, lo stelo e così via; in entrambi i casi è sopravvissuto un germe da cui nuovamente si sviluppa l’antica forma.

Nel germe giacciono nascoste le forze che dànno origine alla nuova forma.

 

All’epoca di cui ora parleremo, abbiamo dunque a che fare con una specie di germe terrestre che contiene in sé le forze che condussero alla Terra attuale. Queste forze erano state acquistate attraverso stadi antecedenti.

Però questo germe terrestre non si deve immaginare costituito di materia solida come quello di una pianta.

Era invece di natura animica, e consisteva di quella sostanza sottile, plastica e mobile, chiamata astrale nella letteratura teosofica.

In questo germe astrale della Terra si trovano da prima soltanto germi umani; sono i germi delle future anime umane.

Tutto ciò che negli stadi antecedenti era già esistito come natura minerale, vegetale, animale, era stato assorbito dai germi umani e si era fuso con essi.

 

• Prima dunque di mettere piede sulla Terra fisica, l’uomo è anima, è un essere astrale.

Come tale viene a trovarsi sulla Terra fisica.

Questa è formata di una sostanza estremamente rarefatta che la letteratura occultistica chiama lo stato più rarefatto dell’etere. (L’origine della Terra eterica verrà descritta più tardi.)

A questo etere vengono a congiungersi gli esseri umani astrali.

Essi gli imprimono per così dire l’entità loro, così ch’esso diventa un’immagine dell’essere umano astrale.

In quello stato primitivo si tratta dunque di una Terra eterica che consiste in realtà soltanto di esseri umani eterici e non è che un conglomerato di essi.

 

Il corpo astrale o anima dell’uomo è ancora in gran parte al di fuori del corpo eterico e lo organizza dall’esterno.

Per l’occultista quella Terra si presenta press’a poco così:

• è un globo costituito a sua volta da innumerevoli piccoli globi eterici, dagli esseri umani eterici;

• ed è circondata da un involucro astrale, come la Terra attuale è circondata da un involucro d’aria.

 

• In questo involucro astrale (atmosfera) vivono gli esseri umani astrali, e di là agiscono sulle loro immagini eteriche.

Le anime umane attuali creano organi nelle immagini eteriche e risvegliano in esse una vita umana eterica.

• Esiste in tutta la Terra un unico stato di materia, appunto quel sottile etere vivente.

Negli scritti teosofici questa prima umanità si chiama la prima razza radicale (polare).

 

Testo alternativo generato dal computer: La Terra è un globo eterico costituito da innumerevoli piccoli globi eterici: gli esseri umani. E' circondata da un involucro astrale dove vivono gli esseri umani astrali che di là agiscono sulle loro immagini eteriche. Terra e umanità all'inizio dell'epoca polare

 

L’evoluzione ulteriore della Terra prosegue in modo che da quell’unico stato di materia se ne formano due:

• la materia più densa viene separata,

• lasciando dietro di sé una materia più rarefatta.

 

• La materia più densa è simile all’aria attuale;

• l’altra, più rarefatta, è simile a quella per cui dalla materia primitiva indivisa si producono elementi chimici.

 

• Rimane inoltre ancora un residuo della materia primitiva, dell’etere vivificato;

• soltanto una parte di esso si suddivide nei due stati sopraindicati di materia.

 

Ora, dunque, la Terra fisica comprende tre stati di materia.

 

Mentre prima gli esseri umani astrali nell’involucro terrestre agivano su un’unica qualità di materia, devono ora agire su tre. E la loro azione si esercita nel modo seguente:

• ciò ch’è divenuto simile all’aria oppone da prima resistenza all’azione degli esseri umani astrali; non accoglie tutto quello che, come predisposizione, esiste negli uomini astrali completi.

La conseguenza ne è che l’umanità astrale deve dividersi in due gruppi.

L’uno di questi elabora la materia aeriforme e vi crea un’immagine di sé.

L’altro gruppo può fare di più.

Può elaborare le altre due qualità di materia, e creare di sé una riproduzione tale che sia formata dall’etere vivente e anche dall’altra specie di etere, da quello che forma le sostanze elementari chimiche.

Chiameremo etere chimico questa specie di etere.

 

Ma questo secondo gruppo di esseri umani astrali ha conquistato tale sua facoltà superiore soltanto con l’eliminare una parte, cioè il primo gruppo, degli esseri astrali, condannandolo a un lavoro inferiore.

Se avesse conservato in sé le forze che producono quel lavoro inferiore, non avrebbe potuto elevarsi di più.

Qui ci troviamo dunque di fronte a un processo per cui

un elemento superiore si sviluppa a spese di un altro ch’esso elimina da sé.

 

Riguardo alla Terra fisica ci appare ora la seguente immagine: sono sorte due specie di esseri.

• In primo luogo quelli che hanno un corpo aeriforme al quale lavorano, da fuori, gli esseri astrali a quello appartenenti. Tali esseri sono simili agli animali e formano un primo regno animale sulla Terra.

Questi animali hanno un aspetto che, se lo descrivessimo qui, sembrerebbe piuttosto stravagante all’uomo attuale. La loro forma (non dimentichiamo ch’essa consiste di sola materia aeriforme), non somiglia a nessuna delle forme animali d’oggi; ha tutt’al più una lontana somiglianza con certi gusci di lumaca o conchiglie d’oggi. Accanto a queste forme animali continua a progredire la formazione fisica dell’uomo.

 

L’essere umano astrale, ora più avanzato, crea un’immagine fisica di se stesso che consiste di due qualità di materia: dell’etere vitale e dell’etere chimico.

Abbiamo dunque un essere umano che consiste di un corpo astrale e che lavora a un corpo eterico composto a sua volta di due specie di etere: l’etere vitale e l’etere chimico.

• Per mezzo dell’etere vitale l’immagine fisica umana ha la facoltà di riprodursi, di procreare esseri consimili.

• Per mezzo dell’etere chimico sviluppa certe forze che sono simili alle attuali forze chimiche di attrazione e di repulsione.

Con ciò, l’immagine fisica umana è in grado di attirare a sé certe sostanze dal mondo circostante e di aggregarsele, per eliminarle più tardi per mezzo delle forze di repulsione.

Naturalmente queste sostanze possono esser prese soltanto dal regno animale e dal regno umano sopra descritti.

È come un inizio di nutrizione.

Le prime immagini umane sono dunque mangiatrici di animali e di uomini.

 

Accanto a tutti questi esseri rimangono ancora i discendenti degli esseri primitivi formati di solo etere vitale; ma questi, dovendosi adattare alle nuove condizioni terrestri, decadono. Ne derivano poi, dopo molte trasformazioni, gli esseri animali unicellulari, e anche le cellule che più tardi formeranno gli esseri viventi più complicati.

 

Il processo continua nel modo seguente: la materia aeriforme si divide in due parti di cui

• una diventa più densa, acquosa;            • l’altra rimane aeriforme.

 

Ma anche l’etere chimico si divide in due stati di materia:

• l’uno diventa più denso e forma ciò che chiameremo qui etere luminoso, il quale dona agli esseri che lo hanno in sé la facoltà di rilucere.

• L’altra parte dell’etere chimico resta invece qual era.

Ora abbiamo dunque una Terra fisica composta delle seguenti qualità di materia:

acqua,           • aria,            • etere luminoso,             • etere chimico              e  • etere vitale.

 

Affinché gli esseri astrali possano nuovamente agire su queste qualità di materia, avviene di nuovo un processo per cui un elemento superiore si sviluppa a spese di un elemento inferiore che viene poi eliminato.

Così hanno origine esseri fisici delle seguenti specie:

• in primo luogo quelli il cui corpo fisico è composto di acqua e di aria.

Su questi agiscono ora esseri astrali grossolani già eliminati, costituendo così un nuovo gruppo di animali formati di materia più grossolana di quella dei precedenti.

• Un altro nuovo gruppo di esseri fisici ha un corpo che può essere formato di etere aeriforme e di etere luminoso mescolati con l’acqua.

Sono, questi ultimi, esseri simili alle piante, la cui forma però è molto diversa da quella delle piante attuali.

 

• Soltanto un terzo nuovo gruppo rappresenta l’uomo di allora.

Il suo corpo fisico consiste di tre qualità di etere: dell’etere luminoso, dell’etere chimico e dell’etere vitale.

Se pensiamo che oltre a questi continuano ad esistere anche i discendenti degli antichi gruppi, possiamo misurare quale varietà di esseri viventi esistesse già in quel momento della vita terrestre.

 

Segue ora un importante avvenimento cosmico.

Il Sole si separa, e così talune forze si allontanano dalla Terra; queste forze, composte da una parte di ciò che esisteva fino allora sulla Terra nell’etere vitale, chimico e luminoso, vengono per così dire aspirate fuori dalla Terra, e si produce così un cambiamento radicale in tutti i gruppi di esseri terrestri che fino allora le avevano contenute in sé.

 

Questo determinò una trasformazione, e i primi a subirla furono gli esseri vegetali sopra descritti.

Una parte delle forze dell’etere luminoso venne loro sottratta. Da allora essi poterono svilupparsi come esseri viventi solo se la forza della luce, ch’era stata loro sottratta, agiva su di essi da fuori. Così le piante cominciarono a subire l’azione della luce del Sole.

 

Una cosa simile avvenne anche per i corpi umani.

Il loro etere luminoso dovette da allora in poi cooperare con l’etere luminoso del Sole per divenire atto alla vita. Ma non furono colpiti soltanto gli esseri che perdettero direttamente l’etere luminoso, bensì anche gli altri, poiché tutto nel mondo è collegato. Anche le forme animali che non contenevano di per sé l’etere luminoso, venivano prima irraggiate dalle loro consorelle terrestri, e si sviluppavano sotto questa irradiazione. Ora caddero anch’esse direttamente sotto l’azione del Sole situato al di fuori.

 

Ma il corpo umano in modo speciale sviluppò organi sensibili alla luce del Sole, i primi rudimenti degli occhi umani.

Per la Terra il separarsi del Sole ebbe come conseguenza un’ulteriore condensazione della materia.

 

Dalla materia liquida venne formandosi la materia solida, e così anche l’etere luminoso si scompose

• in un’altra specie di etere luminoso

• e in un etere che dà ai corpi la facoltà di riscaldare.

La Terra diventò così un’entità capace di sviluppare in sé il calore, 

e tutti i suoi esseri vennero sottoposti all’azione del calore.

 

Di nuovo dovette prodursi nell’astrale un processo simile al precedente; alcuni esseri progredirono a spese di altri.

Si separò una parte di esseri ch’erano atti a elaborare la materia densa, solida.

Così si formò per la Terra l’ossatura del regno minerale.

 

Da prima i regni naturali superiori non agivano ancora su questa ossatura minerale solida.

Si ebbe perciò sulla Terra un regno minerale solido, e un regno vegetale la cui materia più densa erano l’acqua e l’aria.

In questo regno il corpo aeriforme stesso, a cagione dei processi già descritti, si era condensato in un corpo acqueo.

Accanto a questo esistevano animali nelle forme più svariate, alcuni dai corpi acquei, altri dai corpi aeriformi.

 

Il corpo umano stesso era soggiaciuto a un processo di condensazione, aveva cioè portato la sua corporeità più densa fino allo stato liquido.

Questo suo corpo acqueo era compenetrato dall’etere calorico che si era così prodotto; ciò gli dava una qualità di materia che potremmo chiamare gassosa.

Questo stato di materia del corpo umano, nelle opere di scienza occulta, vien chiamato nebbia di fuoco.

L’uomo era allora incorporato in quella «nebbia di fuoco».