Jehova e Lucifero sono impegnati in una lotta continua

O.O. 93a – Elementi fondamentali dell’esoterismo – 25.10.1905


 

Jehova e Lucifero sono impegnati in una lotta continua. Lucifero vuole trasformare tutto in conoscenza, in luce. Nel devachan l’uomo può maturare ancora un pochino uno di questi princìpi, quello di Lucifero. Egli può svilupparne di più, quanto più a lungo rimane nel devachan. Egli deve attraversare tante incarnazioni quante gliene sono necessarie, per sviluppare questo principio fino in fondo.

 

Quindi nel mondo esiste un principio di Jehova e un principio luciferico. Se il principio di Jehova venisse insegnato da solo, l’uomo diventerebbe succube della Terra. Facendo sparire del tutto dalla Terra le dottrine della reincarnazione e del karma, si riconquisterebbero tutte le monadi per Jehova e l’uomo fisico verrebbe lasciato alla Terra, a un pianeta pietrificato. Ma insegnando la reincarnazione e il karma si solleva l’uomo, riconducendolo alla spiritualizzazione. Perciò il cristianesimo fece il compromesso più giusto: per un periodo non insegnò la reincarnazione e il karma, bensì l’importanza dell’unica vita terrena affinché l’uomo si affezionasse alla Terra fin tanto che fosse stato pronto per un nuovo cristianesimo con la dottrina della reincarnazione e del karma, un cristianesimo che salva la Terra e porta nel devachan tutta la semina.

 

Nel cristianesimo stesso lottano quindi oggi i due princìpi: uno senza la reincarnazione e il karma, l’altro con questa dottrina. Nella prima dottrina verrebbe tolto agli uomini tutto ciò che Lucifero potè provocare. Essi cadrebbero oggettivamente fuori dalla reincarnazione, voltando le spalle alla Terra; diverrebbero angeli peggiorati. La Terra andrebbe poi incontro alla decadenza. Se sulla Terra vincessero le schiere di Jehova, la Terra rimarrebbe indietro come una specie di Luna, come un corpo irrigidito. Allora verrebbe omesso il dovere della spiritualizzazione. La guerra nella Bhagavad Gita descrive la lotta fra Jehova e Lucifero e le loro schiere.

 

Oggi potrebbe essere ancora possibile che vincesse il cristianesimo senza la dottrina della reincarnazione e del karma. Allora la Terra andrebbe perduta per il principio di Lucifero. L’intera Terra è ancora un campo di battaglia fra questi due princìpi. Il principio che conduce la Terra alla spiritualità è Lucifero. Per vivere conformemente a questo principio, bisogna prima affezionarsi alla Terra, bisogna discendere sulla Terra. Lucifero è il principe che realizza il suo regno nel campo della scienza e dell’arte. Però egli non può discendere del tutto sulla Terra, non ha forze sufficienti per farlo. Completamente da solo, Lucifero non riuscirebbe affatto a condurre in alto quel che c’è sulla Terra. Per questo non basta la sola forza di un adepto lunare, ma serve anche quella di un adepto solare che accolga anche la vita che, fra gli uomini, non si manifesta nell’arte e nella scienza. Lucifero viene rappresentato nella figura del drago alato; in Ezechiele come il toro alato.

 

Ora venne un eroe solare simile a quelli che sono giunti nell’epoca iperborea, e che Ezechiele descrisse come il leone alato. Questo eroe, che dà il secondo impulso, è Cristo, il leone della stirpe di Giuda. Il rappresentante dell’aquila verrà solo in futuro, e rappresenta il principio del Padre. Cristo è un eroe solare, una natura leonina, un pitri solare.

 

Il terzo è quello che rappresenterà un adepto che fu già adepto su Saturno. Un’entità del genere adesso non può ancora incarnarsi sulla Terra. Solo quando l’uomo non sarà soltanto in grado di evolvere la propria natura superiore, ma potrà rinunciare del tutto alla propria natura inferiore e si presenterà in modo creativo, potrà incarnarsi questo massimo adepto, l’adepto di Saturno, il principio del Padre – il dio nascosto.