La civiltà egizia

O.O. 15 – Direzione spirituale dell’uomo e dell’umanità – II° Capitolo


 

Nella più remota antichità egizia  erano ancora gli dèi a regnare e ad insegnare attraverso esseri umani; e per « dèi » gli egizi intendevano degli esseri che avevano preceduto l’uomo nella sua evoluzione.

 

Secondo la scienza dello spirito la Terra, prima di diventare « Terra », è passata per un altro stato planetario chiamato « stato lunare ». Durante quel periodo l’uomo non era ancora uomo, nel senso odierno della parola; però sull’antica Luna esistevano altre entità che non possedevano la figura umana attuale, che avevano una struttura differente, ma si trovavano allora a quel grado di evoluzione che l’uomo ha raggiunto adesso sulla Terra. Si può quindi affermare che sull’antico pianeta Luna, che è andato distrutto e dal quale più tardi derivò la Terra, vivevano certe entità che erano i precursori degli uomini.

 

Nell’esoterismo cristiano quelle entità vengono chiamate angeli e quelle che si trovano al disopra di esse arcangeli. Questi ultimi erano stati uomini in tempi ancora più remoti degli angeli. Quelli che nell’esoterismo cristiano sono chiamati angeli e nella mistica orientale « entità dhyaniche » erano stati « uomini » durante l’età lunare. Questi esseri dunque, se sull’antica Luna hanno compiuto interamente la loro evoluzione, si trovano adesso, durante l’età della Terra, di un intero gradino al di sopra degli uomini. Soltanto alla fine dell’evoluzione terrestre l’uomo sarà pervenuto al punto che quelle entità avevano raggiunto alla fine dell’evoluzione lunare.

 

Quando ebbe inizio lo stadio terrestre del nostro pianeta e l’uomo fece la sua comparsa sulla Terra, quelle entità non poterono manifestarsi in una figura esteriore umana. Infatti il corpo umano di carne è essenzialmente un prodotto della Terra; esso è appropriato solo alle entità che sono uomini adesso.

 

Le entità che stanno di un gradino al di sopra degli uomini non poterono incarnarsi in corpi umani all’inizio dell’evoluzione terrestre; esse poterono partecipare al governo della Terra solo prendendo contatto con gli uomini nello stato chiaroveggente che costoro erano in grado di sperimentare nella remota antichità della Terra, ispirando e illuminando gli uomini e intervenendo in questo modo indiretto nella guida dei destini terrestri.

 

Gli antichi egizi serbavano dunque ancora il ricordo di quello stato, nel quale le personalità dirigenti erano perfettamente consapevoli del loro rapporto con le entità che si chiamano dei, o angeli o entità dhyaniche. Ma che cos’erano poi queste entità che non s’incarnavano come uomini, che non assumevano figura umana di carne, ma influivano sull’umanità nel modo ora descritto? Erano i predecessori degli uomini che avevano oltrepassato il gradino dell’umanità.

 

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Osserviamo di nuovo la civiltà egizia antica, svoltasi parecchi millenni or sono nella valle del Nilo; agli egizi si manifestarono maestri sovrumani dei quali il popolo diceva che guidavano gli uomini come dèi. Operavano però anche certe entità che avevano raggiunto solo a metà, o in parte, il loro grado di angeli. Occorre però tener conto che nell’antico Egitto l’uomo aveva conseguito un certo grado di sviluppo, vale a dire: le anime degli uomini d’oggi avevano raggiunto quel grado di sviluppo nell’epoca egizia. Ma non è solo l’uomo guidato a raggiungere qualcosa per il fatto di essere guidato; anche per le entità che guidano questa funzione di guida significa qualcosa che le fa progredire nella loro evoluzione. Per esempio, un angelo che abbia avuto per qualche tempo la direzione degli uomini è qualcosa di più di quello che era, prima di avere iniziato quella funzione. Anche l’angelo progredisce per mezzo della sua attività di guida degli uomini: e precisamente, sia un angelo completo, sia anche quello rimasto indietro nel suo sviluppo. Tutti gli esseri possono sempre progredire; tutto è in perpetua evoluzione. Ma ad ogni gradino vi sono entità che rimangono indietro.

 

Nell’antica civiltà egizia possiamo distinguere da questi punti di vista: le guide divine, cioè gli angeli; le guide semi-divine, cioè quelle che non hanno raggiunto del tutto il grado di angelo, e poi gli uomini. Certe entità della schiera dei superuomini rimangono però a loro volta indietro, cioè non esplicano la loro funzione di guida con tutte le loro forze: esse rimangono indietro, in quanto angeli, durante l’antica civiltà egizia. Allo stesso modo rimangono indietro alcuni dei superuomini incompiuti. Mentre dunque al livello inferiore gli uomini compiono i loro progressi, al livello superiore, fra gli angeli, certe individualità rimangono indietro.

 

Quando finì la civiltà egizio-caldaica ed ebbe inizio quella greca, esistevano dunque entità-guida rimaste indietro dalla prima di quelle due epoche. A questo punto quelle entità non poterono esplicare le loro forze, poiché vennero sostituite nella direzione dell’umanità da parte di altri angeli o di entità semi-angeliche. Ciò però significa che esse non possono neppure proseguire la loro propria evoluzione.

 

Con questo, lo sguardo si rivolge a una categoria di entità che avrebbero potuto esplicare le loro forze durante il periodo egizio, che però non le esplicarono completamente. Nel successivo periodo greco-latino non poterono poi esplicarle, in quanto furono allora sostituite da altre entità-guida e tutta la conformazione di quel periodo rendeva impossibile il loro intervento.

 

Come le entità che sull’antica Luna non avevano raggiunto il loro grado di angeli ebbero più tardi il compito, durante l’epoca terrestre, di intervenire di nuovo attivamente nell’evoluzione dell’umanità, così ora le entità che erano rimaste indietro, in quanto guide, durante il periodo egizio-caldaico, ebbero anch’esse il compito di intervenire nuovamente più tardi nella civiltà, proprio in quanto entità ritardatarie.

 

Potremo quindi riconoscere un periodo di civiltà posteriore, nel quale esistono sì entità giunte allora alla funzione di guida, e che dirigono l’evoluzione normale; ma al loro fianco troviamo anche altre entità, che nel passato e particolarmente nel periodo egizio erano rimaste indietro. Il periodo di civiltà che presenta queste caratteristiche è proprio il nostro. Noi viviamo in un tempo nel quale, oltre alle guide normali dell’umanità, intervengono anche entità rimaste indietro nell’antica civiltà egizia e caldaica.