02 – La collaborazione con Edith Maryon

Il gruppo scultoreo


 

L’artista indicata era la scultrice inglese Edith Maryon (1872-1924).22 Come artista dotata di grande talento e nella sua patria già conosciuta in seguito ad alcune mostre, all’inizio del 1914 venne a Dornach per collaborare alla costruzione del primo Goetheanum (allora nominato ancora Johannesbau / Edificio di Giovanni). Presto tuttavia, per Rudolf Steiner lei divenne un’importante aiutante, soprattutto nei lavori preparatori alla creazione del gruppo ligneo alto più di nove metri, la cui nascita fu preceduta da molti modelli più piccoli e alla fin fine da una grande esecuzione in plastilina nella grandezza originale.

 

Rudolf Steiner apprezzava soprattutto le alte capacità professionali di Edith Maryon come pure il suo essere in assoluto disposta a mettere da parte, priva di egoismo, il proprio creare artistico, per mettersi al servizio dell’esecuzione del suo impulso artistico. Nonostante il suo aiuto e la sua assistenza, irrinunciabili per Rudolf Steiner nella realizzazione del gruppo, c’erano tuttavia sempre di nuovo momenti decisivi, in cui egli lavorava del tutto solo ad esso. A nessuno fu concesso di aiutarlo e nessuno potè farlo. Quanto detto riguardava soprattutto la configurazione dei tre principali volti del plastico ligneo: il volto del Cristo, di Lucifero e di Arimane.

Assja Turgenieff (1890-1966) comunica: «Qui [accanto all’Atelier23] egli lavorava in isolamento alla figura centrale.» E aggiunge: «Mediante la sua mano, che plasmava soltanto dall’esperienza interiore, il nostro lavoro di preparazione conquistò essenzialmente forza d’espressione e carattere.»24 Il motivo diventa subito comprensibile, se teniamo presente che per la prima volta nella storia del mondo qui si trattava dei reali ritratti di questi tre esseri, realizzati dalla pura contemplazione spirituale, che potevano essere eseguiti soltanto da colui che, quale moderno iniziato cristiano del più alto rango, li aveva contemplati egli stesso nei mondi superiori.

 

Quanto difficile talvolta fosse per Edith Maryon entrare a vivere in questo tipo di diretto realismo spirituale e la sua immediatezza spirituale, con nulla paragonabile nell’intera storia dell’arte, è dimostrato dal seguente piccolo episodio. Quando Edith Maryon in assenza di Rudolf Steiner una volta modellò una figura del Cristo, nel vederla al ritorno da un viaggio di conferenze piuttosto lungo, egli era visibilmente spaventato, ma con gentile umorismo, che superava l’imbarazzo della situazione disse: «Ma questo Lord inglese non è il mio Cristo» (ibidem). Dopodiché egli modificò tutta la figura, soprattutto il suo volto, con le proprie mani e alla fin fine la ultimò.

 

Ed è indubbiamente una testimonianza della grandezza di Edith Maryon, come lei accolse questa gentilissima, tuttavia chiara critica di Rudolf Steiner. Nei suoi ricordi Assja Turgenieff dice: «Per lei era una cosa ovvia essere con tutte le sue facoltà artistiche soltanto l’allieva, soltanto la mano al servizio di Rudolf Steiner» (ibidem).

 

Così, anche nelle figure plastiche dell’Euritmia, create autonomamente in gesso da Edith Maryon, confrontandole con le rappresentazioni in legno, che lei eseguì secondo gli schizzi e le indicazioni di Rudolf Steiner, la problematica appare con chiarezza. Queste ultime ancora oggi, dopo quasi cento anni, sono eterne e con ciò opere d’arte del tutto moderne. Le prime, nonostante la loro compiutezza e bellezza artistica rimangono evidentemente legate al tempo, così che ogni conoscitore d’arte le identificherà subito come un bell’esempio dello stile liberty dell’inizio del XX secolo.

 

Qui qualche parola in riguardo alla loro nascita: Le figure dell’Euritmia sono state realizzate nel 1919 dall’impulso di Edith Maryon. Rudolf Steiner gradì molto questa idea. I suoi primi tentativi tuttavia nel disegnare e poi anche nel modellare le figure, andarono però in tutt’altra direzione di come immaginatosi da Rudolf Steiner. Così, anche qui egli dovette intervenire decisamente. «Queste figure sono nate dall’impulso di Miss Maryon» – egli comunicò più tardi in Inghilterra – «ma poi sono state realizzate completamente secondo le intenzioni, che io stesso in base alle leggi dell’Euritmia ritengo assolutamente giuste» (O.O. 307, 17.8.1923). E durante la sua commemorazione a Dornach, Rudolf Steiner espresse con ancora maggiore chiarezza: «Il pensiero [di Edith Maryon] era straordinariamente fecondo. La forma delle figure esteriori stesse dovette essere del tutto cambiata» (0.0. 261, 3.5.1924).

 

 

E così in molte occasioni, quando Rudolf Steiner riceveva ospiti o i suoi allievi nell’Atelier, dove lavorava alla figura centrale del gruppo scultoreo, il Rappresentante dell’umanità, avvenne che, indicando il volto del Cristo nel busto del 1915 in grandezza naturale o anche nella figura lignea che andava nascendo, disse loro: «Così, io Lo vedo nel mondo spirituale.»25 E nella conferenza del 29 giugno 1921 sulla figura del Rappresentante dell’umanità egli aggiunse: «È possibile immaginarselo come il Cristo. L’ho plasmato del tutto dalla mia contemplazione quale figura del Cristo.»26

 


 

Note:

11 – Vedi – H. Raske, Das Farbenwort. Rudolf Steiners Malerei und Fensterkunst im ersten Goetheanum (La parola del colore. I dipinti e l’arte delle vetrate di Rudolf Steiner nel primo Goetheanum), cap. «Das Mittelmotiv in der Malerei» («Il motivo centrale nei dipinti»), Stoccarda 1983.

12 – In tale contesto è sintomatico che Rudolf Steiner all’inizio dello stesso anno a Berlino parlò per la prima volta anche di Arimane nella sua polarità con Lucifero e del fatto che il potere di Arimane può essere superato soltanto mediante l’unione degli uomini con il Cristo.

13 – Questa è la prima interpretazione del contenuto della «Scuola di Atene» e di certo l’unica, dalla quale risulta che Rudolf Steiner nelle principali figure di essa vedeva anche Platone e Aristotele. Mentre invece in molte successive esposizioni egli riteneva conseguentemente che si trattasse di Paolo e di Dionisio l’Aeropagita. – In riguardo a tale problematica vedi anche S. O. Prokofieff, Eterna Individualità. La biografia karmica di Novalis, cap. 11 «Novalis quale uno degli ispiratori soprasensibili della moderna Scienza dello Spirito» (in particolare le note 394 e 396), Widar Edizioni 2001.

14 – Queste tre epoche dell’umanità forse sono rappresentate nel miglior modo dalle seguenti tre personalità: Aristotele, Tommaso d’Aquino (questi due si trovano – secondo le interpretazioni – nei menzionati affreschi di Raffaello) e Rudolf Steiner.

15 – In tale contesto Rudolf Steiner parla della possibilità di «innalzare in una sfera superiore tutta la professione e tutta la missione del Movimento mondiale scientifico-spirituale, per il fatto che esso è l’esecuzione di quell’ispirazione, di quella potenza, che il Cristo ha definito Spirito» (0.0.107,22.3.1909).

16 – Nella conferenza del 21 novembre 1919 Rudolf Steiner rileva: «Tenete presente che l’Impulso-Cristo può essere compreso soltanto considerandolo quale impulso di equilibrio tra l’elemento arimanico e quello luciferico, sapendolo inserire in modo giusto nella Trinità» (0.0.194). E poi egli continua, riassumendo nella stessa conferenza il confronto di Lucifero e Arimane: «Tutto è collegato con la missione di Michele nei confronti degli esseri delle gerarchie superiori con i quali egli a sua volta è in collegamento» (ibidem). E in una conferenza precedente Rudolf Steiner dice: «Comprendere come il Cristo si trova in mezzo tra Lucifero e Arimane, che cosa Egli significa di fronte a Lucifero e Arimane, questo è uno dei principali compiti del prossimo futuro» (0.0. 165, 9.1.1916). Per il «prossimo futuro» possiamo immaginarci benissimo i due secoli e mezzo dell’attuale epoca di Michele che stanno ancora davanti a noi.

17 – In riguardo all’ attuale e alle due future manifestazioni soprasensibili del Cristo vedi S. O. Prokofieff, L’apparizione del Cristo nell’eterico. Aspetti scientifìco-spirituali del ritorno eterico, cap. 1, «La dimensione cosmica del ritorno eterico del Cristo», Collana Widar Edizioni, Editrice Antroposofica, Milano 2013.

18 – Secondo la Scienza dello Spirito l’Angelo possiede un Sé Spirituale pienamente sviluppato, che sta in diretto rapporto con lo Spirito Santo.

19 – In molti passi delle sue conferenze Rudolf Steiner parla del fatto, che già oggi sempre più uomini possono lavorare alla redenzione di Lucifero dalla forza del Cristo nella loro anima: «L’uomo redimerà Lucifero, accogliendo in sé, nella maniera corrispondente, la forza del Cristo» (O.O. 110, 18.4.1909, sera). La redenzione di Arimane invece oggi è riservata soltanto agli iniziati. Ne rendono testimonianza le parole conclusive di Benedetto su Arimane alla fine del Quarto Mistero Drammatico:

«Egli non sa ancora che la liberazione Può venirgli solo nel futuro, quando ritrovi la sua entità Entro lo specchio del pensiero dell’uomo» (Il risveglio delle anime, Quadro 15°, O. O. 14). Per gli altri uomini i primi passi alla redenzione di Arimane sono possibili soltanto sulla via di un comune lavoro (sociale) spirituale.

20 – O.O. 143, 8.5.1912. – In un’altra conferenza Rudolf Steiner dice ancora della fronte del Cristo, che essa porta ad espressione tutto «ciò che può essere definito stupore per i Misteri del mondo» (O.O. 133, 14.5.1912).

21 – F. Rittelmeyer, Meine Lebensbegegnung mit Rudolf Steiner (Il mio incontro con Rudolf Steiner), Stoccarda 10 1983.