La conformazione degli arti è del tutto opposta a quella della testa.

O.O. 293 – Arte dell’educazione I° – Antropologia – 04.09.1919


 

Arriveremo a comprendere il rapporto fra l’uomo e il mondo circostante, e a sapere come dovremo comportarci verso il bambino nei riguardi del suo particolare rapporto col mondo esterno, soltanto se porremo come fondamento le conoscenze che abbiamo acquistate nel corso di queste conferenze. L’importante è poi arrivare ad applicare alla vita tali conoscenze nel dovuto modo.

 

Pensiamo, per esempio, che dobbiamo prendere in considerazione

un duplice aspetto del rapporto dell’uomo col mondo perché, come abbiamo detto,

la conformazione degli arti è del tutto opposta a quella della testa.

Dobbiamo renderci familiare la difficile idea secondo la quale non possiamo comprendere la forma degli arti

se non ci rappresentiamo la forma della testa per analogia con un guanto o con una calza che vengono rovesciati.

Il fenomeno che viene ad esprimersi in questo modo è di grandissima importanza per tutta la vita umana.

Se lo rappresentiamo con un disegno, le cose stanno così:

 

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• la testa è formata in modo che vi si eserciti una pressione dall’interno verso l’esterno ed essa venga come gonfiata da dentro.

• Se invece pensiamo agli arti, possiamo rappresentarci che ricevano una pressione dall’esterno verso l’interno tramite il capovolgimento verso la fronte, che significa tanto per la vita umana.

 

Immaginatevi che ciò che costituisce il vostro essere interiore tenda, partendo dall’interno, verso la fronte: la superficie interna delle vostre mani e dei vostri piedi risente anch’essa continuamente una pressione, che è uguale a quella che si esercita dall’interno sulla fronte, ma diretta in senso contrario. Mentre poi portate la mano incontro al mondo esterno o appoggiate la pianta del piede sopra il suolo, entra in voi, attraverso la mano o il piede, una corrente dall’esterno che è la stessa che fa pressione dall’interno contro la fronte.

 

Questo è un fatto straordinariamente importante, perché ci permette di comprendere l’elemento animico-spirituale dell’uomo nella sua essenza. Quest’elemento animico-spirituale è propriamente una corrente che attraversa l’uomo da una parte all’altra.

E che cos’è l’uomo di fronte a quest’elemento animico-spirituale?

 

Immaginate un corso d’acqua che incontri uno sbarramento: si arresta e rifluisce indietro. Così nell’uomo rifluisce la corrente animico-spirituale, l’uomo è come uno sbarramento per questa corrente. Essa vorrebbe passare liberamente attraverso il corpo umano, ma ne viene trattenuta e deve rallentare, fino ad arrestarsi. Quest’azione dell’elemento animico-spirituale, che vi ho descritto come una corrente che attraversa l’uomo, è qualcosa di assai notevole.

 

E come agisce nei riguardi del corpo fisico?

Tende continuamente ad assorbire l’uomo.

L’uomo sta di fronte al mondo esterno.

L’elemento spirituale-animico tende continuamente ad assorbirlo.

Perciò noi ci disgreghiamo continuamente verso l’esterno, ci squamiamo.

 

E quando lo spirito non è abbastanza forte per farlo, dobbiamo farlo noi stessi, per esempio tagliandoci le unghie.

Effettivamente lo spirito, venendo dall’esterno vuole distruggerci succhiandoci; esso tende a distruggere tutto, ma il corpo si oppone a quest’azione distruttrice.

Nell’uomo deve essere creato un equilibrio tra le forze distruttrici del mondo animico-spirituale e quelle incessantemente costruttrici del corpo.

Il sistema del petto e dell’addome è inserito in questa corrente, ed è quello che si oppone alla distruzione cui tende l’animico-spirituale; è anche quello che rifornisce di materia l’uomo intero.

 

Da ciò vedete che i nostri arti, i quali emergono oltre il tronco, sono quanto vi è in noi di più spirituale,

poiché in essi il processo produttore di materia vi si svolge in grado minimo:

gli arti debbono la loro materialità soltanto a ciò che il sistema del tronco invia loro attraverso i processi del ricambio.

 

Gli arti possiedono un alto grado di spiritualità e, quando eseguono dei movimenti, consumano il resto del corpo.

Il corpo è incaricato di sviluppare in se stesso ciò per cui l’uomo ha disposizione dalla nascita.

• Se gli arti si muovono troppo poco o si muovono in modo ad essi inadatto,

non sottraggono al corpo sostanze in quantità sufficiente.

Il sistema del tronco si trova allora nella felice situazione – felice dal suo punto di vista –

che gli arti non gli consumano abbastanza materia.

 

Esso impiega allora la parte inutilizzata per creare nell’uomo della materialità supplementare. Questo sovrappiù invade allora il corpo, quel corpo che l’uomo ha ricevuto dalla nascita, ma che non dovrebbe superare il grado di corporeità necessaria, perché la vera essenza dell’uomo è di natura animico-spirituale. Questo sovrappiù pervade ciò che l’uomo deve avere, con qualche cosa che l’uomo non dovrebbe avere e che ha materialmente soltanto perché è un essere terrestre, qualcosa che, nel vero senso della parola, non ha nessuna propensione verso l’animico-spirituale: questa cosa che pervade sempre più il corpo è il grasso.

 

Ma quando il grasso si deposita in modo anormale,

pone un vero e proprio ostacolo al processo animico-spirituale

che è un processo di assorbimento, di consumo,

e rende difficile a tale processo arrivare fino al sistema della testa.

 

Perciò non è giusto dare ai bambini un’alimentazione troppo generatrice di grasso: ciò provoca una separazione della loro testa dall’elemento spirituale-animico, poiché il grasso gli fa da ostacolo, e la testa diventa vuota. Si tratta dunque di acquistare il senso dell’azione generale che occorre esercitare sull’insieme della vita del bambino, affinché questi non diventi troppo grasso.

 

Più tardi nella vita il fatto di ingrassare dipende da altre cause assai svariate, ma nell’infanzia si ha sempre modo, in bambini normali, di controbilanciare con un’alimentazione appropriata la tendenza a ingrassare troppo. Intendo qui parlare di bambini normali, poiché bambini di costituzione troppo debole diventano grassi appunto per questa debolezza.

 

Ma non si può sentire la giusta responsabilità di fronte a queste cose, se non se ne misura l’enorme importanza, se non si riconosce che, autorizzando i bambini a nutrirsi in modo da accumulare troppo grasso, s’impedisce lo svolgersi del processo cosmico che tende a far sì che l’elemento spirituale-animico scorra attraverso l’uomo. Questo processo cosmico è realmente ostacolato, impedito, se si lascia che i bambini divengano troppo grassi.

 

Nella testa dell’uomo avviene veramente qualcosa di meraviglioso:

qui viene a fermarsi la corrente animico-spirituale, e rifluisce indietro, come l’acqua quando incontra uno sbarramento.

• Ciò significa che quanto di materia è trascinato dalla corrente animico-spirituale

(allo stesso modo che il Mississippi trascina della sabbia) rifluisce indietro fin nell’interno del cervello,

cosicché in quest’ultimo si verificano correnti che si accavallano, dove si ferma lo spirituale-animico.

 

• In questo riflusso la materia continuamente si disgrega in se stessa nel cervello.

• E quando questa materia, ancora compenetrata di vita, vien respinta indietro e si disgrega, allora si forma il nervo.

 

Il nervo si forma sempre quando della materia, trascinata dallo spirito attraverso la vita,

si disgrega e muore entro un organismo vivente.