La conoscenza della vera realtà – risveglio.

O.O. 4 – La Filosofia della Libertà (V – La conoscenza del mondo)


 

Se le cose della nostra esperienza fossero rappresentazioni,

allora la nostra vita quotidiana assomiglierebbe a un sogno,

e la conoscenza della vera realtà al risveglio.

 

Anche le nostre immagini di sogno ci interessano fin che sogniamo,

e di conseguenza non ne vediamo la natura di sogno.

 

Nel momento del risveglio

non ci occupiamo più del nesso interno delle nostre immagini di sogno,

ma dei processi fisici, fisiologici e psicologici che ne stanno a base.

 

Altrettanto poco può occuparsi del nesso interno dei fenomeni del mondo

il filosofo che ritiene il mondo stesso una sua rappresentazione.

 

Nel caso che egli ammetta in genere l’esistenza di un io,

non si domanderà come si colleghi una delle sue rappresentazioni con un’altra,

ma che cosa avvenga nell’anima, indipendentemente da lui,

mentre la sua coscienza contiene una determinata serie di rappresentazioni.

 

Se sogno di bere del vino che mi produce un bruciore in gola,

e poi mi risveglio con uno stimolo di tosse (cfr. Weygandt: Origine dei sogni, 1893),

nel momento del risveglio l’azione del sogno cessa per me di avere interesse.

La mia attenzione è solo ancora rivolta ai processi fisiologici e psicologici

attraverso i quali si manifesta simbolicamente nel sogno l’impulso della tosse.

 

In modo analogo il filosofo,

quando è convinto del carattere di rappresentazione del mondo dato,

deve saltare subito da questo all’anima reale che vi si nasconde dietro.

Peggio è poi se l’illusionismo nega del tutto l’io in sé dietro le rappresentazioni,

o almeno lo considera inconoscibile.

 

A un’idea simile può condurre con facilità l’osservazione

che, se di fronte al sogno vi è lo stato di veglia

nel quale abbiamo occasione di rilevare i sogni e di riferirli a nessi reali,

non abbiamo alcuno stato che sia in un nesso simile con la vita cosciente di veglia.

 

A chi segua questa opinione sfugge

che vi è qualcosa che nella realtà, rispetto al puro percepire,

si comporta come l’esperienza nello stato di veglia rispetto al sogno.

 

Questo qualcosa è il pensare.