La coscienza immaginativa 

O.O. 207 – Cosmosofia I – 1.10.21


 

Dalla descrizione contenuta nel mio libro L’iniziazione

e da quello che sullo stesso argomento ho detto nel corso di conferenze,

sappiamo che dalla coscienza quotidiana, la cosiddetta coscienza oggettiva,

è possibile ascendere alla coscienza immaginativa.

 

Se questo avviene in modo sano per prima cosa diventiamo indipendenti dalla nostra corporeità. Ci muoviamo nella vita eterica. Pertanto le nostre rappresentazioni non avranno contorni netti, ma saranno immagini confluenti le une nelle altre; saranno tali da assomigliare alla vita di pensiero che ho descritto ieri e che troviamo al risveglio tra corpo eterico e corpo fisico.

Noi viviamo già in una simile vita di pensieri.

 

Non è la vita di pensiero nella quale con libero arbitrio disponiamo i pensieri uno dopo l’altro: ora i pensieri si collocano da sé l’uno nell’altro. Si tratta di un organismo di pensiero a immagini col quale familiarizziamo e che ha in sé forza vitale. È della stessa natura dei pensieri, ma in effetti vive, è dotato di vita propria; non una vita nel senso fisico-terrestre, ma una vita che tutto intesse e pervade. Familiarizziamo con un mondo che vive immaginando, la cui attività è l’immaginare.

È il mondo mobile, dell’immaginazione, che sperimentiamo per primo sopra di noi. Ciò che è racchiuso in noi tra il corpo eterico e il corpo fisico, che troviamo al risveglio e che sappiamo essere identico a quello che, attraverso concepimento e nascita, fluisce dal mondo spirituale al mondo fisico proprio quando vi entriamo, non è che un pezzo staccatosi da quel mondo mobile dell’immaginazione.

È il mondo che da ultimo in un certo qual modo ci lascia andare e continua dopo la nostra nascita a lavorare nel nostro corpo fisico. Vi si trova un intreccio di pensieri indipendente dal nostro pensare soggettivo, che agisce nella nostra crescita, e che è attivo nella nostra alimentazione. Quell’intreccio di pensieri proviene dall’intreccio di pensieri universale del cosmo.

 

Non possiamo capire il nostro corpo eterico senza tenere conto che vi è il generale intreccio cosmico di pensieri (vedi disegno, chiaro) e che il nostro corpo eterico è con la nascita in un certo senso intessuto di pensieri cosmici. L’intreccio cosmico di pensieri tesse in noi, forma le forze che sono alla base del nostro corpo eterico e che si mostrano nell’intercapedine tra corpo eterico e corpo fisico. Attraverso il corpo fisico esse vengono in un certo senso portate dentro, separate dal mondo esterno, e agiscono poi in noi con l’aiuto del corpo eterico, del corpo delle forze formatrici .

Possiamo così farci un’idea di ciò che è dietro il nostro mondo. Il gradino di conoscenza più vicino a noi è quello immaginativo e l’entità a noi più vicina è quella che immagina se stessa, che si esplica in immagini viventi. Alla base della nostra organizzazione vi è una simile esplicazione di immagini viventi. Il nostro corpo eterico proviene dal cosmo.

 

Se nel regno inferiore al nostro attribuiamo all’animale lo stesso tipo di coscienza che abbiamo nel sogno, in quello superiore abbiamo ciò che otteniamo soggettivamente nell’immaginazione. Il tessuto immaginativo che sviluppiamo nell’interiorità esiste esteriormente, lo guardiamo in un certo senso dall’esterno.

Noi immaginiamo verso l’interno, mentre gli esseri subito sopra l’uomo hanno un’attività immaginativa rivolta verso l’esterno, si manifestano attraverso l’immaginazione condotta all’esterno.

Noi stessi siamo strutturati grazie all’immaginazione sospinta verso l’esterno, cosicché alla base del nostro mondo c’è in realtà un intreccio di pensieri dotato di una capacità immaginativa, ed è questo che troviamo quando cerchiamo il mondo spirituale.