La coscienza si smorza nella sfera lunare.

O.O. 231 – L’uomo soprasensibile alla luce dell’antroposofia – 17.11.1923 sera


 

Quando ritorniamo verso una nuova vita terrena, la coscienza si smorza gradualmente.

 

Nella sfera di Mercurio abbiamo ancora una coscienza più chiara di qualsiasi coscienza ordinaria sulla Terra.

Ma poi entriamo nella regione lunare,

e qui ci si mostra ciò che l’uomo era stato al principio dell’evoluzione terrena.

Questa regione spegne la nostra coscienza quando siamo sulla via del ritorno.

 

Dove in uno stato di coscienza già più chiaro di quello terreno avevamo ricevuto la prima illuminazione relativa al mondo spirituale, al nostro ritorno sulla Terra la coscienza si smorza; si smorza fino al punto di trasformarsi in mera forza di crescita, quale esiste nel sognante bambino.

 

La coscienza si smorza fino a ridursi a stato di sogno.

Solo quando è smorzata fino allo stato di sogno,

l’uomo può congiungere col proprio embrione fisico l’essere spirituale-animico che si è sviluppato in lui.

 

Al conseguimento di questa condizione unica,

alla possibilità che a una determinata tappa del suo sviluppo

l’uomo possa avere il dovuto legame con l’embrione fisico,

occorre che, come quaggiù l’embrione trascorre i dieci mesi lunari nel grembo materno,

così in alto, in comunanza con gli antichissimi maestri primordiali,

egli attraversi un’evoluzione lunare durante la quale tutta una schiera di maestri dell’umanità

coopera a smorzare la coscienza cosmica che l’uomo aveva ancora su Mercurio,

riducendola a quello stato di sogno che possiede quando entra nell’esistenza terrena.

 

Tutto quel che ci muove incontro nell’uomo fisico-sensibile

può unicamente venir compreso partendo dall’uomo soprasensibile.

• A sua volta l’uomo soprasensibile

non può venir capito partendo dalla Terra e da fatti terreni,

ma solo prendendo le mosse da fatti cosmici, da fatti macrocosmici.