La filosofia è adatta per pochi uomini.

O.O. 137 – L’uomo alla luce di Occultismo, Teosofia e Filosofia – 02.06.1912


 

Una terza forma con cui vennero rivestite le aspirazioni degli uomini

verso le cause primordiali dell’esistenza è la filosofia.

• Mentre la conoscenza occulta viene conseguita dall’essere umano in quanto libero dal corpo fisico,

• e mentre la teosofia rende in pensieri esteriori e in espressioni e parole esteriori le conoscenze occulte,

• la filosofia invece si sforza di raggiungere le cause primordiali dell’universo

con quei mezzi di conoscenza i quali, sebbene i più delicati e più sottili,

sono nondimeno collegati allo strumento del cervello.

 

La filosofia, così come si presenta

nell’epoca effettivamente filosofica dell’evoluzione dell’umanità,

non vuole dare anzitutto, come la teosofia, ciò che viene acquisito al di fuori della corporeità umana;

ma, per quanto possibile, vuole arrivare alle cause primordiali dell’esistenza

con i mezzi di conoscenza ordinari che vengono impiegati nella corporeità.

 

Ci si sforza così di arrivare alle verità filosofiche con i mezzi, invero, più sottili che l’uomo possegga finché rimane nel suo corpo fisico, ma con mezzi conoscitivi nondimeno legati al corpo stesso. La filosofìa perciò, in ultima analisi, ha la stessa meta dell’occultismo e della teosofia, cioè cerca di arrivare alle cause primordiali dell’esistenza; tende però a questa meta con il pensiero, con i mezzi di ricerca che sono collegati al cervello e alla percezione esteriore; con questi si sforza di penetrare fino alle cause primordiali dell’esistenza, per quel tanto almeno che con siffatti mezzi ci è possibile penetrare.

 

Orbene, la filosofia, per il fatto che lavora con i mezzi di conoscenza più raffinati, sebbene siano collegati al cervello e alla percezione esteriore, pur nondimeno è adatta per pochi uomini. Sono pochi gli uomini che si servono di tali mezzi conoscitivi più sottili. Sappiamo bene che la filosofia non può diventare popolare e che viene per lo più considerata dalla gran maggioranza degli uomini troppo difficile e perfino troppo noiosa.

 

Dobbiamo però tener presente che la filosofia lavora con mezzi di conoscenza collegati ai sensi, ma più raffinati e sottili. Per il fatto che nella filosofia l’uomo impiega quei mezzi che sono collegati alla sua personalità, ne risulta che la filosofia è naturalmente qualcosa di personale. Ma siccome l’uomo, se si eleva fino ai mezzi conoscitivi più sottili, ha occasione di eliminare fino a un dato grado l’elemento personale, la filosofia diventa a sua volta qualcosa di universale.

 

Di questa proprietà di universalità della filosofia può accorgersi soltanto chi in essa penetri più profondamente. Che la filosofia sia personale è qualcosa di cui gli uomini ben presto si accorgono. Mentre chi penetra profondamente nella filosofia scorge dei principi fondamentali che sono comuni a pensatori in apparenza così diversi come gli antichi filosofi greci Parmenide ed Eraclito, egli troverà subito la differenza che corre tra Hegel e un suo fratello avversario come Schopenhauer, il quale si è avvicinato soltanto alla parte esteriore della filosofia. Schopenhauer vede solo ciò che divide la filosofia nei vari punti di vista, e non vede la successione della serie dei punti di vista personali umani.

 

La filosofia diventa così, in un certo senso, l’opposto dell’occultismo;

infatti l’uomo deve arrivare alla filosofia per mezzo dei suoi mezzi più personali,

mentre arriva all’occultismo proprio allorché elimina la personalità.

 

Per questo è così difficile che qualcuno che esponga ciò che gli è personale in modo correttamente filosofico possa essere veramente compreso dagli altri. Se si riesce però a rivestire l’occultismo di quelle espressioni e di quelle idee che sono comprensibili sotto forma di parole e di idee correnti, allora viene capito su tutta la Terra.

 

L’occultismo elimina ciò che è elemento personale.

Esso non proviene, come il sistema filosofico, dalla personalità,

bensì da ciò che non è personale, e riesce perciò universalmente comprensibile.