La formazione del karma per la nuova vita terrena guardando le azioni della I° gerarchia

O.O. 239 – Nessi karmici Vol. V – 25.05.1924


 

Abbiamo parlato della vita tra morte e rinascita

e abbiamo visto che l’uomo dopo la morte viene accolto in un mondo extraterrestre,

dal mondo extraterrestre che ci si rivela sulla Terra solo attraverso i suoi simboli,

giacché le stelle sono simboli di un altro mondo.

 

Quando usiamo quei simboli, ciò può riferirsi al contempo

ai mondi spirituali che osserviamo noi stessi quando viviamo l’esistenza tra morte e rinascita.

 

Abbiamo visto che l’uomo penetra in una sfera della Luna, in una sfera di Mercurio, in una sfera di Venere e ieri siamo giunti a prendere in considerazione la sfera del Sole. Ho anche esposto come si possa sapere di quei mondi grazie alla conoscenza iniziatica.

 

Quando si sia conquistata la possibilità di vedere nei mondi spirituali grazie ai metodi che ho illustrato nei miei libri,

se ne ricava per prima cosa uno sguardo retrospettivo su tutta la vita terrena.

Tutta insieme è come dispiegata in un grande quadro

e la si osserva a ritroso suddivisa in periodi temporali sempre di circa sette anni.

 

• Vediamo la nostra prima infanzia sino alla seconda dentizione.

Quando la guardiamo ci irraggia incontro il segreto della sfera lunare.

 • Se poi guardiamo quel che sta tra il settimo anno e la maturità sessuale

ci irraggia incontro il segreto della sfera di Mercurio.

 

 • Nel periodo dal quattordicesimo o quindicesimo sino all’inizio del ventesimo anno, dopo raggiunta la maturità sessuale, arriva l’epoca in cui allo sguardo retrospettivo si manifesta il segreto della sfera di Venere.

 • Quando si è poi invecchiati un po’ e si guarda indietro al periodo tra il ventunesimo e il quarantaduesimo anno circa, al tempo in cui si è nella maturità della vita umana e non è ancora cominciata la discesa, guardando indietro a quel periodo, ci si presentano i segreti della sfera del Sole.

Come ho già accennato ieri, quei segreti sono caratterizzati dal non esserci alcun effetto naturale in quella sfera. Le cause e gli effetti naturali che percepiamo sulla Terra, nella sfera del Sole non esistono.

 

Nel periodo in cui entriamo dopo aver superato la sfera della Luna, di Mercurio e di Venere ed essere penetrati nella sfera del Sole, in quel periodo attorno a noi non vi sono effetti naturali, ma solo effetti animico-morali. Tutto quanto è bene ha i suoi relativi buoni effetti, tutto quanto è male è già stato abbandonato da lungo tempo nella sfera lunare.

La sfera del Sole è puro bene, luminoso e raggiante bene. Nulla di male vi ha posto.

Noi dobbiamo vivere quell’esistenza solare, spesso per centinaia di anni, poiché nella vita tra morte e rinascita il tempo è per così dire più dilatato che qui sulla Terra.

 

Quando viviamo nella sfera solare non entriamo solo in contatto con le anime che anch’esse dalla vita terrena sono passate attraverso la porta della morte, sono entrate con noi nel mondo spirituale e a cui fummo karmicamente legati, ma nella sfera del Sole entriamo anche nell’ambito di Exusiai, Dynamis e Kyriotetes. Sono entità che vivono del tutto in azioni spirituali, entità puramente spirituali. Quanto percepiamo come ambiente morale nella sfera del Sole appartiene a quelle entità come appartengono all’entità della Terra i regni minerale, vegetale e animale.

 

Se si vuol comprendere la vita dell’anima umana nella sfera del Sole, bisogna tenere ben presente che in quanto uomini siamo qui sulla Terra in certa misura spazialmente rinchiusi nella nostra pelle. Chiamiamo « noi stessi » tutto quel che si trova all’interno della nostra pelle, chiamiamo « mondo » tutto quel che è esterno alla nostra pelle, e guardiamo verso il mondo da ciò che è all’interno della nostra pelle. Nella vita della sfera solare avviene esattamente il contrario. Là siamo all’esterno di tutto quanto chiamiamo qui mondo; là la Luna è interna a noi, non esterna, Mercurio è in noi e persino la sfera solare e tutto il suo ambito sono interni a noi, non esterni.

 

Come qui nella vita terrena distinguiamo tra il nostro corpo e la nostra testa e sappiamo bene che la testa si distingue dal resto del corpo quando deve lavorare quale organo di conoscenza, come sappiamo che la testa deve essere fatta in maniera un po’ differente dal resto del corpo, così nel periodo in cui siamo nella sfera solare sappiamo che l’organismo universale che ci appartiene l’abbiamo in noi come entità della Luna, entità di Mercurio, entità di Venere, entità del Sole. Abbiamo però anche qualcosa di particolare in noi, come qui nella vita terrena abbiamo la testa; di particolare abbiamo in noi Marte, Giove, Saturno, che in certo qual modo sono la nostra testa nell’esistenza solare.

 

Possiamo dire:

 • nell’esistenza solare Luna, Mercurio, Venere divengono i nostri arti,

il Sole stesso il nostro sistema ritmico complessivo;

 • il nostro cuore e i nostri polmoni, nell’esistenza solare,

sono costituiti dalla sfera solare stessa con tutte le sue entità.

 • Per contro quello che qui è l’organo di comprensione, l’organo della ragione, la testa,

nella sfera solare è ciò che troviamo quali Marte, Giove, Saturno.

 

 • Come qui possiamo parlare con la parte inferiore della testa, con la bocca,

così, portando nel nostro corpo universale Marte, viviamo nella parola universale

che risuona in tutte le vastità dell’universo.

 • Come qui nella nostra testa abbiamo i pensieri, i nostri piccoli pensieri terreni,

così grazie a Giove portiamo in noi la saggezza universale.

 • Come qui abbiamo i ricordi, esperienze del ricordo,

così nell’esistenza solare portiamo in noi l’esistenza di Saturno che ci dà i ricordi universali.

 • Come qui viviamo nella nostra pelle e guardiamo fuori,

nella nostra esistenza solare viviamo come ho descritto e guardiamo il mondo esterno, l’uomo.

 

L’uomo è nel nostro mondo.

Certo non l’uomo di cui parla l’anatomia terrena, ma qualcosa che in sé è tanto grande e potente,

tanto maestoso quanto l’universo con tutte le sue stelle.

 

Quando consideriamo le cose dal punto di vista terreno, in fondo abbiamo un’opinione troppo ristretta di quanto è compreso nell’uomo, ed è un bene per l’uomo terreno perché non divenga megalomane. Se in fondo consideriamo tutti gli uomini sulla Terra vediamo che sono loro i portatori di tutte le gerarchie, che esprimono il loro essere nell’uomo.

 

Quello che vi è nell’uomo,

che è molto più grandioso di tutti i mondi stellari,

di tutti i movimenti stellari e delle loro manifestazioni,

costituisce il nostro mondo esterno nell’esistenza solare.

 

Con le entità che ho nominato: Exusiai, Dynamis, Kyriotetes, con le altre entità che vivono sulla Luna, le entità della gerarchia degli Angeli, con le entità che vivono su Venere, le entità della gerarchia delle Archai, con tutte le altre anime umane cui siamo karmicamente legati, dalla visione del corpo umano elaboriamo la nostra futura esistenza terrena.

Il lavoro svolto durante l’esistenza solare per formare il futuro uomo terreno, la futura vita umana sulla Terra, è molto più grandioso di tutto quanto l’uomo può svolgere sulla Terra a favore della civiltà.

 

In fondo quel che offre la civiltà della Terra è opera umana, ma l’uomo non è solo opera umana; durante l’esistenza solare egli può collaborare alla futura vita terrena. Se lavorasse solo con altre anime umane alla struttura meravigliosa che egli è sulla Terra, ne risulterebbe qualcosa di miserevole. Là egli deve collaborare con tutte le più alte gerarchie. Quello che infatti partorisce la madre non si è formato sulla Terra: per così dire la Terra è solo il campo d’azione. In ciò che viene trasmesso attraverso l’ereditarietà fisica s’incarna una meravigliosa struttura dell’universo formatasi nei mondi soprasensibili, nell’esistenza solare.

 

Quando con il giusto intendimento si capiscono queste cose, bisogna pur guardare verso il Sole e dirsi che i suoi raggi fisici sono belli e bello è il calore solare che irraggia sulla Terra. Quando però comprendiamo a fondo quello che è davvero il Sole, sentiamo che là in alto, dove la sfera solare attraversa l’universo, vi è il luogo in cui le future generazioni umane vengono prima strutturate nelle loro immagini spirituali; là le gerarchie superiori preparano l’uomo del futuro in collaborazione con le anime umane che nella precedente vita umana vissero sulla Terra. La sfera solare è in fondo l’embrione spirituale della vita terrena che possiamo intuire per il futuro. In fondo trascorriamo la prima metà dell’esistenza solare formando assieme agli dèi la nostra futura entità terrena.

 

Dopo aver trascorso metà del tempo dell’esistenza tra morte e rinascita e dopo essere pervenuti a quella che nei miei drammi chiamo la « mezzanotte cosmica » inizia un’altra attività. Abbiamo già visto che l’esistenza solare è puro bene. Se dalla superiore sapienza universale venisse elaborato solo quanto ho descritto, sulla Terra non giungerebbero uomini, ma creature angeliche, divine, buone. Esse però non avrebbero la libertà, in loro non vi sarebbe nulla di libero perché sarebbe proprio della loro natura, in conformità all’esistenza solare da cui derivano, compiere solo il bene. Non avrebbero scelta tra il bene e il male.

Nella seconda metà dell’esistenza solare parte di quello che grazie all’opera dell’esistenza solare è divenuto realtà umana viene trasformato in modo da venir in certa misura sublimato in immagine.

In un primo tempo l’uomo viene formato in modo che nel suo organismo dovrebbe diventare solo un essere buono.

Poi però, nella seconda metà dell’esistenza solare, una parte di quel che viene formato nell’uomo non diviene realtà, ma solo immagine in modo che proseguiamo l’ulteriore cammino nell’esistenza solare in parte come realtà spirituale, in parte come immagine.

 

 • Da quella che è realtà spirituale, si sviluppa la base del nostro corpo nella futura esistenza terrena.

 • Da quella che è solo immagine si sviluppa la base della nostra testa, del nostro capo.

 

Poiché è solo immagine può colmarsi con materia molto più densa, con materiale osseo. Contemporaneamente nella parte che è immagine e non realtà spirituale si articola ciò che qui sulla Terra viviamo come eco di quell’immagine.

Noi sperimentiamo come necessità naturale quel che vogliono il nostro stomaco, il nostro fegato e così via.

 

Gli impulsi morali esistenti in noi qui sulla Terra li viviamo spiritualmente,

viviamo spiritualmente qui gli impulsi morali che emanano dalla nostra coscienza

e che si formano da ciò che qui diviene immagine dalla disposizione del germe solare dell’uomo.

 

Ora, la Terra nel suo sviluppo, lo sviluppo stesso dell’umanità sulla Terra hanno una storia. La civiltà si sviluppa nel corso della storia. Anche la vita solare che percorriamo in un lungo periodo tra morte e rinascita ha una storia. L’evento più importante della storia della Terra è il mistero del Golgota, e nella storia della Terra si distinguono gli avvenimenti, i fatti precedenti il mistero del Golgota e quelli successivi al mistero del Golgota. In maniera analoga anche nella vita solare che percorriamo tra morte e rinascita, bisogna distinguere tra quello che era avvenuto là prima che sulla Terra si verificasse l’evento del Golgota e quello che avvenne dopo.

 

La realtà è dunque così: quando consideriamo la vita terrena sino all’evento del Golgota troviamo che sulla Terra non è presente l’entità del Cristo; il Cristo è atteso sulla Terra, ma non vi è ancora, è ancora nell’esistenza solare. Nei misteri gli iniziati avevano modo e vie per partecipare dalle loro sedi misteriche alla vita del Sole.

Quando gli iniziati riuscivano ad ascendere a una conoscenza essendo al di fuori del loro corpo, grazie all’iniziazione giungevano al di fuori della vita terrena sino al Cristo, poiché il Cristo si poteva trovare nel Sole. Dopo quanto è accaduto grazie al mistero del Golgota il Cristo non è più nel Sole, si è legato all’esistenza terrestre.

Prima il Cristo era presente nella vita del Sole, dopo non lo era più, proprio al contrario della vita della Terra dove prima non vi era il Cristo e poi sì. L’impulso del Cristo incide tanto a fondo nella vita della Terra quanto in quella del Sole.

Come qui sulla Terra comporta una lotta approfondire in noi stessi la vita spirituale in modo da poter sperimentare il Cristo, da venir colmati interiormente, compenetrati dal Cristo, così durante la vita solare è difficile avere una visione d’insieme, vedere tutto l’uomo nella sua essenza, come ho detto prima.

 

Nei tempi antichi dell’evoluzione dell’umanità, quando regnava una certa veggenza istintiva,

era difficilissimo vedere l’uomo nella vita solare dopo la morte.

Che sulla Terra l’uomo vedesse qualcosa di spirituale in sé,

proprio nella vita del Sole gli rendeva difficile guardare il mistero dell’uomo quale mondo esteriore.

 

Prima del mistero del Golgota era il Cristo che dava agli uomini nell’esistenza solare

la forza di guardare davvero per intero l’essenza umana.

Dopo il mistero del Golgota, in quanto uomini dobbiamo raggiungere sulla Terra

l’approfondimento interiore che ci può venire

grazie all’osservazione del mistero del Golgota, grazie al vivere il mistero del Golgota,

grazie alla partecipazione alla vita del Cristo.

 

In questo modo, durante l’esistenza terrena, possiamo raccogliere in piena coscienza le forze che possiamo portare con noi attraverso la morte e che ci possono dare la forza di guardare l’entità umana nell’esistenza solare.

 

Se prima del mistero del Golgota il Cristo dava all’uomo nella vita tra morte e rinascita

la forza di vedere l’uomo nell’esistenza solare,

dopo il mistero del Golgota lo prepara durante la vita terrena

a poter guardare nell’esistenza solare tutta l’intera essenza dell’uomo.

 

Così impariamo a conoscere a fondo anche l’essenza del cristianesimo

solo guardando l’esistenza solare dall’esistenza terrestre.

 

Come abbiamo visto, nell’esistenza solare impariamo a conoscere

una prima metà, in cui l’uomo viene formato nella realtà e in cui egli è solo bene.

 • Poi viene formato l’elemento di immagine che s’introduce nella successiva vita umana,

che ci rende liberi e in cui è contenuto il germe dell’esperienza morale.

 

Se ora ci accostiamo con la scienza iniziatica alle disposizioni morali e alle forze di salute che sorgono nell’uomo, non possiamo vedere nulla di giusto con la nostra immaginazione, ispirazione e intuizione, se non ci facciamo rafforzare, se non facciamo rinvigorire immaginazione, ispirazione e intuizione da ciò che ci può accadere nella sfera in cui si penetra a poco a poco uscendo dall’esistenza solare: la sfera delle esistenze di Marte, di Giove e di Saturno.

Se vogliamo dare un giudizio complessivo di questa seconda metà della vita umana tra morte e rinascita, dobbiamo di nuovo guardare retrospettivamente certi periodi che durano sette anni. Per averne uno sguardo complessivo, come ho già accennato, dobbiamo aver superato il sessantatreesimo anno di età.

 

Se volgiamo indietro lo sguardo sul periodo di tempo che va dai quarantadue ai quarantanove anni

da quel periodo ci irraggiano incontro quelli che sono i segreti di Marte.

Dai quarantanove ai cinquantasei anni ci vengono incontro i segreti di Giove

e dal periodo che va dal cinquantaseiesimo al sessantatreesimo anno ci irradiano incontro i segreti di Saturno.

 

Con tale sguardo retrospettivo su ciò che ci irradia incontro, possiamo semplicemente capire quel che accade su Marte, su Giove e su Saturno per la preparazione dell’uomo a una nuova vita terrena. Dove infatti penetra l’uomo dopo aver percorso l’esistenza solare, innanzitutto nell’esistenza di Marte, poi in quella di Giove e più tardi in quella di Saturno, ivi agiscono in modo manifesto sull’uomo le entità delle gerarchie superiori, i Troni, i Cherubini, i Serafini, e in modo che con la sfera di Marte compaiono i Troni, con la sfera di Giove i Cherubini e con la sfera di Saturno i Serafini.

 

Percorrendo dunque questa seconda metà della vita tra morte e rinascita avviene di nuovo in certa maniera il contrario di quel che avviene nella vita terrena. Qui nella vita terrena siamo sulla Terra, guardiamo fuori nelle vastità del mondo stellare, contempliamo la meraviglia di quel mondo e lasciamo che esso agisca su di noi nella sua sublimità. Quando dall’esistenza solare procediamo oltre e attraversiamo le sfere di Marte, di Giove e di Saturno preparandoci alla futura vita terrena, là, ovunque guardiamo, siamo nella vita religiosa. Noi però guardiamo giù verso la Terra. Là non ci si manifesta la Terra in modo fisico, come l’abbiamo qui attorno a noi, ma in direzione della Terra ci si manifesta una poderosa vita spirituale che viene intessuta dagli eventi di Marte, Giove e Saturno, che viene intessuta dalle azioni di Serafini, Cherubini e Troni.

 

Ora però non è più tutto come prima, quando sentivamo tutto l’universo in noi. Sentivamo in noi Exusiai, Dynamis e Kyriotetes; guardando giù sperimentiamo le azioni di Serafini, Cherubini e Troni; guardiamo fuori di noi e sotto di noi vediamo il cielo soprasen-sibile giacché il puro mondo spirituale è per noi di sopra. Vediamo il cielo soprasensibile, vediamo giù nella sfera di Marte, di Giove e di Saturno, vediamo vivere, agire e operare a modo loro Troni, Cherubini e Serafini. Che visione ci si offre quando li vediamo operare?

 

Ci si offre la visione, facendone esperienza tra Serafini, Cherubini e Troni, di sperimentare in modo soprasensibile quello che sarà il compimento del nostro karma nella futura vita terrena, quel che vivremo in quanto uomini ad opera di altri uomini perché in qualche modo abbiamo intrecciato un karma con loro. Ne facciamo esperienza in primo luogo attraverso le azioni divine di Serafini, Cherubini e Troni. Essi stabiliscono tra di loro quel che vivremo nella nostra futura esistenza terrena a compimento del nostro karma. Gli dèi sono davvero i creatori degli uomini, ma creano anche il nostro karma.

 

Che le divinità vivano il compimento karmico in primo luogo nell’immagine celeste ci fa un’impressione che si imprime in noi mentre continuiamo la nostra esistenza. Accettiamo il nostro karma quale si compirà, perché l’abbiamo scorto prima nelle azioni divine di Serafini, Cherubini e Troni. In quella visione sperimentiamo che cosa ci accadrà nella successiva vita terrena, dopo essere stato elaborato dalle divinità.

 

Si vede dunque che grazie alla scienza iniziatica si può conseguire la conoscenza del karma seguendo la vita umana nella seconda metà del percorso dalla morte alla rinascita, e che si è in condizione di decifrare quello che è avvenuto ad opera di Cherubini, Serafini e Troni nella sfera di Marte, Giove e Saturno. A chi ha imparato a guardare a ritroso in spirito alla sua vita tra i quarantadue e i quarantanove anni, si offre anche la possibilità di penetrare appunto nei segreti di Marte, di vedere in certa misura che cosa vi avviene, soprattutto tra i Troni, ma in generale tra Troni, Serafini e Cherubini, quando si attraversa quella sfera.

 

Qui nella sola vita terrena non si può dare un giudizio sul karma di una persona e su come si esplica. Bisogna chiedere aiuto al mondo soprasensibile. Quando poi si vogliono fare studi sul karma bisogna volgere lo sguardo proprio sulla parte di universo che si attraversa tra morte e rinascita nella sfera di Marte, Giove e Saturno. Avviene che per certe persone, per la futura vita terrena diviene determinante proprio quel che si svolge nella sfera di Marte.

 

Guardando nella sfera di Marte tra morte e rinascita si vede quello che vi si svolge. Di preferenza è là che si trova quella che vorrei chiamare «parola universale». Tutto è parola. Le entità di Marte sono solo esseri della parola, se posso usare quest’espressione.

Vediamo che l’uomo è costituito di carne e ossa, che parla e così facendo muove l’aria; noi udiamo in quanto le onde d’aria colpiscono il nostro orecchio, i suoni s’incarnano in onde d’aria. Le entità di Marte sono costituite da simili onde, tutto il loro essere è costituito da parole. Ascoltando con lo spirito si sperimentano quelle entità.

 

Volgendo lo sguardo indietro alla propria vita nel periodo successivo a quello dai quarantadue ai quarantanove anni, se la sfera di Marte agisce in maniera più intensa sull’uomo tra morte e rinascita, se ivi viene principalmente elaborato il suo karma, quello che sperimenterà sulla Terra dipende moltissimo dalla sfera di Marte; dalla vita dell’aldilà, attraverso la sfera di Marte egli guarda giù al periodo determinante e si crea una vita terrena senz’altro strettamente collegata con l’esistenza di Marte.