La legge fondamentale dell’evoluzione

O.O. 123 – Il Vangelo di Matteo – 07.09.1910


 

Per comprendere tutto il significato dell’evento del Cristo per l’evoluzione dell’umanità occorre menzionare di nuovo un fatto che ho già ricordato nelle conferenze tenute Tanno scorso a Basilea sul vangelo di Luca. Tanto più va menzionato quel fatto, in quanto oggi vorrei delineare in un quadro generale i punti principali dell’evento cristico, per aggiungervi poi nelle prossime conferenze alcuni aspetti particolari.

 

È quindi necessario ricordare la legge fondamentale dell’evoluzione

per la quale gli uomini acquistano sempre nuove facoltà,

e ascendono a gradi sempre più alti di perfezionamento, se così li vogliamo chiamare.

 

Questo fatto risulta già all’osservazione storica esteriore, anche se limitata al breve periodo che essa può abbracciare: si constata che in epoche passate non erano ancora sviluppate nell’uomo certe facoltà che poi nel corso del tempo si sono venute maturando, per dare infine origine alla nostra civiltà attuale. Perché però una determinata facoltà possa destarsi nella natura umana e poi divenire a poco a poco dominio comune di tutti gli uomini, cioè che ogni singolo possa acquisirla a tempo debito, occorre che quella facoltà si manifesti una prima volta in un individuo, in modo particolarmente significativo.

 

Nelle conferenze sul vangelo di Luca ho messo in evidenza quell’«ottuplice sentiero» che l’umanità può percorrere, se si attiene agli impulsi fluiti nell’umanità ad opera del Gotama Buddha.

 

Il contenuto dell’ottuplice sentiero può essere così indicato:

• la retta opinione, il retto giudizio, la retta parola, la retta azione,

• la retta posizione, le rette abitudini, la retta memoria e la retta contemplazione.

Queste sono determinate facoltà dell’anima umana.

 

Si può affermare che dai tempi in cui visse il Buddha la natura umana ha raggiunto il livello evolutivo che consente all’uomo di sviluppare gradualmente in se stesso, come qualità interiori della sua natura, quelle indicate nell’ottuplice sentiero.

Invece non era ancora possibile alla natura umana di appropriarsi quelle facoltà, prima che Gotama Buddha vivesse sulla Terra la sua incarnazione di Buddha.

 

Va dunque tenuto presente che, perché tali facoltà si potessero sviluppare a poco a poco nella natura umana, fu necessario che la presenza di un’entità elevata come quella del Gotama Buddha desse l’impulso alla natura umana fisica, in modo che nel corso di secoli e millenni quelle facoltà potessero svilupparsi nell’uomo in modo autonomo.

 

Ho già detto, in quella occasione, che le facoltà ricordate verranno sviluppandosi in modo autonomo in un numero sempre crescente di persone; quando un numero sufficiente di uomini le avranno conseguite, la Terra sarà matura per accogliere il Buddha successivo, il Maitreya Buddha, che attualmente è un bodhisattva.

 

Fra questi due eventi si trova dunque delimitato il periodo in cui un sufficiente numero di uomini si dovrà appropriare le qualità intellettuali, morali e affettive superiori, indicate dall’ottuplice sentiero. Perché tuttavia possa realizzarsi questo progresso, è necessario che l’avvio venga dato una volta da un’individualità particolarmente elevata e con un particolare evento. È dunque accaduto una volta che in un unico uomo, vale a dire nella personalità del Gotama Buddha, tutte quelle facoltà fossero presenti in alta misura. Con ciò quella personalità dette l’impulso perché tutti gli uomini acquistassero la possibilità di svilupparle a loro volta.

 

Questa è dunque la legge evolutiva in questione:

• prima il grande progresso deve essersi realizzato una volta ad alto livello in una personalità;

• poi esso diventa accessibile a poco a poco, magari nel corso di millenni, al resto dell’umanità,

sì che tutti accolgano quell’impulso e possano sviluppare quelle facoltà.

 

Ciò che deve fluire nell’umanità per effetto dell’evento del Cristo non richiederà circa cinque millenni,

come è invece il caso per l’impulso dato dal Buddha.

Ciò che fluì nell’umanità ad opera del Cristo

si esplicherà e continuerà ad agire per tutta la futura evoluzione della Terra, trasformandosi in una particolare facoltà.