La «morte spirituale»

O.O. 102 – L’Agire di entità spirituali nell’uomo – 13.04.1908


 

Questa è l’epoca in cui si sono maggiormente sprofondati nel corpo fisico coloro che intendono fare da guida agli uomini, credendo di operare mediante una scienza spregiudicata: essi, che durante l’immergersi del corpo eterico nel fisico, hanno totalmente persa la coscienza di un mondo spirituale! E debbo dirvi che proprio questi eruditi cadranno più degli altri in balia del destino che ora voglio descrivervi.

 

Quale, dunque, potrà essere, nel futuro, il destino di tali uomini?

• Quando, nel futuro, il corpo eterico si sarà di nuovo allentato,

necessiterà all’uomo, per vivere in modo giusto la sua vita,

la consapevolezza di ciò che si offrirà a questo corpo eterico e che risponderà ai bisogni umani di allora.

• Ma perché ciò avvenga, perché l’uomo possa essere, nel futuro, cosciente del mondo spirituale,

bisogna che nell’uscire dal periodo della totale immersione nel fisico

egli porti con sé il sapere che un mondo spirituale esiste.

 

Non dovrà mai in avvenire andare perduta la connessione tra vita religiosa e vita di conoscenza.

• L’uomo è partito da una vita che trascorreva entro la cerchia degli dèi; ad una vita fra gli dèi è chiamato a risalire.

Ma dovrà riconoscerli, ravvisarli: dovrà proprio sapere che essi sono una realtà.

 

L’uomo, quando il suo corpo eterico si sarà allentato di nuovo,

non si potrà più ricordare dei tempi antichi;

e se nei tempi intermedi avrà perduta la coscienza dei mondi spirituali

– assuefacendosi a credere soltanto che la vita nel corpo fisico

e il visibile nel mondo fisico sono la realtà unica e sola –

egli, per tutto il tempo avvenire, resterà come sospeso nell’aria, senza potersi orientare nei mondi spirituali;

avrà come perduto il terreno sotto i piedi.

 

Ed ecco sorgere per lui il pericolo di ciò che si chiama “la morte spirituale”;

poiché, quanto lo circonderà allora, sarà per lui irrealtà, illusione,

sarà realtà della quale egli non avrà consapevolezza, realtà a cui non crederà; e l’uomo, così, si spegnerà!

• Questo è, nel mondo dello spirito, il vero morire.

• Questo minaccia gli uomini, se essi, prima di penetrare nei mondi spirituali,

non portano con sé la consapevolezza di tali mondi.

 

Ma dov’è nell’evoluzione dell’umanità

il punto in cui può essere conquistata a pieno questa coscienza del mondo spirituale?

È il punto in cui s’è presentato agli uomini il grandioso modello dato dal Cristo,

con la Sua discesa nel corpo fisico e la vittoria su di esso.

 

• Nella conquista di una piena comprensione del Cristo

si offre all’umanità il mezzo di riallacciarsi alle antiche memorie dei tempi preistorici e a tutte le profezie del futuro.