La scienza dello spirito orientata antroposoficamente

O.O. 131 – Da Gesù a Cristo – 06.10.1911


 

Dalle osservazioni e dagli studi fino ad ora seguiti,

sappiamo che l’iniziazione rosicruciana

è essenzialmente un’elaborazione dell’iniziazione cristiana,

così che si può parlare di essa come di una iniziazione cristiana rosicruciana.

 

In cicli precedenti di conferenze sono state poste a confronto l’iniziazione puramente cristiana con i suoi sette gradini, e l’iniziazione rosicruciana pure con i suoi sette gradini. Ma va fatto notare che il principio del progredire dell’anima umana deve essere assolutamente osservato anche riguardo all’iniziazione.

 

Sappiamo che l’iniziazione rosicruciana ebbe il suo inizio a un dipresso nel secolo tredicesimo e che le individualità incaricate di guidare le sorti più profonde dell’evoluzione umana ritennero a quel tempo che quella fosse l’iniziazione adatta per le anime umane più progredite.

 

Da questo già risulta evidente che

l’iniziazione rosicruciana tien conto del progresso dell’evoluzione dell’anima umana,

e che essa deve perciò tenere in speciale considerazione il fatto che, dal tredicesimo secolo in poi,

l’evoluzione dell’anima umana ha continuato il suo corso,

e che le anime che oggi devono venir condotte all’iniziazione

non si trovano più al medesimo punto in cui erano nel secolo tredicesimo.

 

Tengo specialmente a far notare questo fatto perché nel nostro tempo vi è grande smania di marcare tutto con un bollo, con uno speciale contrassegno. Da questa cattiva abitudine, e senza fondata ragione, è sorta una definizione della nostra corrente antroposofica da cui potrebbe a poco a poco risultare un vero danno. Per quanto è vero che nella nostra corrente ciò che si deve chiamare il principio del rosicrucianesimo può essere completamente trovato, così che all’interno della nostra corrente antroposofica si può penetrare nelle sorgenti del rosicrucianesimo; per quanto è vero che chi penetra per mezzo del nostro approfondimento antroposofico odierno nelle sorgenti del rosicrucianesimo si può chiamare rosacroce, altrettanto però si deve dire che

gli estranei non hanno alcun diritto di chiamare rosicruciana

la speciale corrente antroposofica che noi rappresentiamo;

e questo per la semplice ragione che, coscientemente o incoscientemente,

la definizione che verrebbe così data alla nostra corrente sarebbe indicata con un marchio del tutto falso.

 

Noi non siamo più al punto in cui i rosacroce erano dal secolo tredicesimo per tutti i secoli seguenti,

ma teniamo conto del progresso dell’anima umana.

Perciò la via indicata nel mio libro L’iniziazione, come la più adatta per elevarsi alle sfere spirituali,

non deve venir senz’altro scambiata con quella che si può chiamare la via rosicruciana.

 

Si può dunque penetrare per mezzo della nostra corrente nel vero rosicrucianesimo,

ma la sfera della nostra corrente spirituale, che abbraccia un campo molto più esteso di quello dei rosacroce,

e cioè l’intera teosofia, non deve essere designata come rosicruciana;

la nostra corrente deve essere chiamata la « scienza spirituale di oggi »,

la scienza spirituale orientata antroposoficamente del secolo ventesimo.

 

Soprattutto gli estranei cadrebbero più o meno inconsciamente in una specie di malinteso,

se il nostro orientamento venisse senz’altro chiamato rosicruciano.

 

La qualità particolare, che dal sorgere della vita spirituale occulta dal secolo tredicesimo in poi, si può considerare come una nostra conquista eminentemente rosicruciana, è che oggi ogni iniziazione deve apprezzare e riconoscere nel senso più profondo della parola l’indipendenza dell’interiorità umana, di quello che ieri abbiamo indicato come il sacrosanto centro volitivo dell’uomo.

 

E siccome per mezzo dei metodi occulti ieri descritti la volontà dell’uomo viene in certo qual modo sopraffatta e assoggettata e condotta in una direzione ben determinata, questa coercizione deve venire energicamente respinta dal vero occultismo.