La Sofìa risorta e l’apparizione del Cristo eterico

La celeste Sofia e l’essere Antroposofia


 

In una conferenza dei primi anni

Rudolf Steiner parlò del rapporto tra, l’AntropoSofìa e l’apparizione eterica del Cristo:

▸«Ma l’evoluzione dell’umanità procede e per il nostro tempo è importante che l’uomo impari a riconoscere che deve accogliere la conoscenza scientifico-spirituale e infiammare gradualmente ciò che fluisce dal cuore al cervello in modo tale da dimostrare comprensione per l’antropoSofìa. Come conseguenza egli potrà accogliere ciò che inizia ad intervenire a partire dal ventesimo secolo: questo è, in confronto al Cristo fisico della Palestina, il Cristo eterico».81

 

E così come l’apparizione fisica del Cristo in Palestina fu preceduta da due fondamentali correnti dell’umanità rappresentate dai pastori e dai magi, così oggi devono andare incontro al Cristo eterico uomini che grazie alla moderna scienza dello spirito sviluppano coscientemente facoltà soprasensibili, in modo che l’evento centrale spirituale del nostro tempo non passi inosservato per l’umanità.

Rudolf Steiner disse in proposito:

▸«Dobbiamo sviluppare interiormente ciò che i magi svilupparono esteriormente. Nei nostri rapporti con il mondo esterno dobbiamo sviluppare ciò che i semplici pastori dei campi svilupparono nei loro cuori; allora troveremo la via, la giusta via per una profonda percezione del Cristo, per una comprensione del Cristo pregna d’amore».82

 

Possiamo comprendere meglio sia la diretta relazione tra la moderna ricerca e il risveglio della Iside-Sofìa, sia il ritorno del Cristo in corpo eterico, se ricordiamo che l’uccisione della Sofìa avvenne per mezzo di Lucifero nella sfera degli angeli, vale a dire nell’ambito spirituale che si trova tra la celeste Sofìa ed il mondo degli uomini sulla terra. Ma è in questa sfera degli angeli che oggi si compie anche l’apparizione del Cristo eterico, per cui il processo di risveglio della Sofìa mediante la diffusione dell’antropoSofìa sulla Terra, è di aiuto al Cristo eterico per conquistare l’accesso alla coscienza dell’umanità del presente. Infatti la venuta del Cristo nell’eterico è stata decisa da Lui stesso e perciò non dipende da nessuno, né dagli uomini, né dagli angeli o dai demoni.83 La possibilità tuttavia, che uomini la percepiscano coscientemente sulla terra è collegata direttamente al processo di risveglio della Sofìa nella moderna scienza dello spirito. Per questo Rudolf Steiner disse:

▸«Non ci manca il Cristo, ci manca la conoscenza del Cristo, la Iside del Cristo, la Sofìa del Cristo».84

 

L’umanità ha bisogno di questa nuova conoscenza del Cristo, il primo dono della Sofìa risorta,

per poter incontrare coscientemente il Cristo eterico nel corso dei prossimi tre millenni.85

 

Qui Rudolf Steiner ci mostra la prospettiva di un cammino sorprendente. Esso si fonda sulla «forza cristica» vivente in ogni uomo dopo il mistero del Golgota e conduce, grazie allo studio della moderna scienza dello spirito, alla ricerca della nuova Iside e quindi al graduale risveglio della celeste Sofìa in noi, che può guidarci verso la vera e propria meta di questo cammino: la nuova e cosciente esperienza del Cristo, il quale oggi vive nell’umanità in forma eterica.

Questo cammino può essere riassunto anche nel seguente modo:

 

 

Della prima metà di questo cammino Rudolf Steiner disse:

▸«E con ciò che non comprendiamo, ciò che però è in noi, con la forza del Cristo, con la nuova forza di Osiride, dobbiamo partire e cercare il cadavere della moderna Iside, le spoglie della divina Sofìa».86

Della seconda metà di questo cammino disse:

▸«Allora (…) mediante la forza di Iside ritrovata, la quale ora è la forza della divina Sofìa, il Cristo, che dopo il mistero del Golgota è unito all’esistenza terrestre, arriverà all’uomo anche nella giusta azione, poiché questa avrà acquisito la giusta conoscenza».

 

Ma l’inizio di questa «giusta azione» del Cristo nell’umanità dobbiamo crederlo in ciò che nel nostro tempo conduce all’esperienza cosciente della sua venuta nell’eterico.

 

Possiamo dire:

• così come la Sofìa alla svolta dei tempi, mediante la sua rivelazione, diede ai pastori e ai magi la vera conoscenza del significato dell’apparizione fisica del Cristo nell’uomo terrestre Gesù (vedi le parole di Rudolf Steiner a pag. 131),

• così nella nostra epoca essa vorrebbe dare agli uomini la forza spirituale della conoscenza che rende possibile la percezione cosciente del Cristo eterico:

▸«Non solo per il fatto che qualcosa penetra dall’esterno, il Cristo apparirà nuovamente nel corso del XX secolo nella sua figura spirituale, bensì attraverso il ritrovamento da parte degli uomini della forza rappresentata dalla Santa Sofìa».

 

Questa forza della Santa (celeste) Sofìa, che al nostro tempo agisce sulla terra per mezzo dell’essere AntropoSofìa in qualità di moderna scienza dello spirito, vuole conferire a un crescente numero di uomini la possibilità di sviluppare le nuove facoltà dell’immaginazione e dell’ispirazione, di percepire la figura immaginativa del Cristo eterico e di udire in modo ispirativo le sue parole, le parole con le quali oggi si rivolge a tutta l’umanità dalla sfera spirituale adiacente alla Terra, rispondendo alle ardenti domande del cuore umano!

In una delle sue conferenze Rudolf Steiner descrisse come segue l’apparizione del Cristo eterico per l’uomo moderno:

▸«Qualcuno capita qua o là, sperimenta questo o quello. Se soltanto avesse veramente affinato l’occhio occupandosi di antropoSofìa, potrebbe notare che all’improvviso c’è qualcuno intorno a lui, qualcuno che viene per aiutarlo e fargli notare questo o quello, che il Cristo gli si presenta innanzi (…) Il Cristo eterico apparirà e gli dirà parole di conforto. Il Cristo diverrà per gli uomini un vivente portatore di conforto87

 

Da questa descrizione si possono desumere con chiarezza tre elementi: la necessità di ‘occuparsi’ dell’antropoSofìa, vale a dire anzitutto lo studio di essa, che conduce a una doppia rivelazione del Cristo eterico: mediante la raffigurazione immaginativa e la parola ispirativa, vale a dire attraverso le due originarie facoltà dei magi e dei pastori, trasformate dall’essere AntropoSofìa.

 

Studio dell’AntropoSofia

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Immaginazioni                                       Ispirazioni

           (nuove facoltà dei magi)                                                   (nuove facoltà dei pastori)

 

In merito alla necessità di conseguire con l’aiuto dell’antropoSofìa le facoltà trasformate dei magi, Rudolf Steiner disse:

▸«Dobbiamo arrivare a un’astronomia dell’interiorità, in modo che dalle forze contemplative, nell’interiorità dell’uomo possa essere risvegliato il percorso del mondo attraverso le epoche di Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere e Vulcano (vale a dire all’immaginazione dell’intera evoluzione del mondo, come oggi viene illustrata dalla scienza dello spirito)».88

E ancora in un’altra conferenza dello stesso ciclo:

▸«Dobbiamo ritrovare la possibilità di (…) intensificare plasticamente (…) l’interiorità dell’uomo (…) fino all’immaginazione. Dobbiamo imparare a comprendere l’immaginazione fornitaci dalla scienza d’iniziazione. Qual è il contenuto di queste immaginazioni? Esse sono in sostanza la continuazione di ciò grazie a cui i magi dell’oriente hanno riconosciuto l’avvicinarsi del Cristo (…) E così nella formazione dell’interiorità [fino alle immaginazioni] dovrà essere ricercata la comprensione dell’entità del Cristo»,

(vale a dire la sua relazione con l’intero macrocosmo e la sua posizione centrale nell’evoluzione del mondo da Saturno a Vulcano).89

 

Della necessità di conseguire con l’aiuto dell’antropoSofìa le facoltà trasformate dei pastori, Rudolf Steiner parlò in un’altra conferenza dello stesso ciclo:

▸«Ma per questo, mediante la scienza dello spirito dobbiamo di nuovo imparare a vedere in ogni essere materiale un essere spirituale, lo spirituale dietro il minerale, lo spirituale dietro il vegetale, lo spirituale dietro gli animali, lo spirituale dietro gli uomini, lo spirituale dietro le nuvole, lo spirituale dietro le stelle, lo spirituale dietro il sole. Se attraverso la materia troviamo di nuovo lo spirito nella sua realtà, allora apriamo la nostra anima umana anche alla voce del Cristo che vuole parlarci, purché lo vogliamo udire».90 (59)

 

Così l’antropoSofìa nel nostro tempo vuole indicare la via che conduce

• sia a un’esperienza dell’immaginazione del Cristo, l’entità centrale dell’intera evoluzione del mondo,

• sia a una percezione ispirativa della «voce del Cristo», il nuovo spirito guida della Terra.

 

In un’altra conferenza Rudolf Steiner mise in rilievo ancora più concretamente questo motivo centrale del rapporto dell’AntropoSofìa con l’apparizione del Cristo eterico:

▸«Come deve avvenire [l’incontro e il dialogo con il Cristo]? Può avvenire soltanto, se noi impariamo il suo linguaggio».91

Poi Rudolf Steiner dice di questo linguaggio attuale del Cristo eterico:

«Colui che comprende il senso più profondo di ciò che vuole la nostra scienza dello spirito [antropoSofìa], non vede in essa soltanto un sapere teorico, (…) ma cerca in essa un linguaggio del tutto particolare, un modo per esprimere le cose spirituali (…) E se impariamo a parlare interiormente in modo corretto il linguaggio di questa vita spirituale [dell’antropoSofìa] (…) avverrà che il Cristo ci starà accanto e ci risponderà (…) È come se dovessimo imparare il vocabolario di un linguaggio che ci avvicina al Cristo (…) [Allora] dall’oscuro, tenebroso fondo dei misteri universali si avvicinerà la figura del Cristo (…) [e] risponderà, sicuramente risponderà!»

 

Allora la figura del Cristo eterico sarà accanto a noi nell’immaginazione e risponderà alle domande del nostro cuore nell’ispirazione; vedremo la sua figura grazie alle rinnovate facoltà dei magi, e percepiremo la sua voce grazie alle forze delle rinnovate facoltà dei pastori, forze donateci dall’essere AntropoSofìa, l’odierna rappresentante della celeste Sofìa.(60)

 

Questa partecipazione dell’essere AntropoSofìa all’apparizione eterica del Cristo può assumere per noi maggiore concretezza se portiamo di nuovo a coscienza il fatto che questo essere, dopo aver oggi attraversato l’anima cosciente, sta ora oggettivamente davanti all’umanità vestita del sé spirituale, per diventare, attraverso la scienza dello spirito, la sua guida nel cammino che porta dalla più elevata parte costitutiva animica, alla prima parte costitutiva spirituale dell’essere umano.

Il principio del sé spirituale, nella nostra epoca di evoluzione della Terra non appartiene ancora all’uomo individuale (questo avverrà soltanto su Giove), ma riposa nel grembo di esseri spirituali (degli angeli) nel mondo spirituale adiacente alla Terra. Ed è questo il mondo nel quale oggi opera il Cristo eterico. Così l’essere AntropoSofìa, risvegliando nell’uomo le forze del sé spirituale, diventerà la sua guida sul cammino di una cosciente esperienza del Cristo eterico.

Dice Rudolf Steiner:

▸«Dobbiamo avere chiaro che a dire il vero ora ci stiamo districando a poco a poco dalla vita nell’anima cosciente per entrare nella vita del sé spirituale. Ho accennato spesso come appare l’entrata nel sé spirituale. Ho fatto notare che le persone che sperimenteranno l’apparizione dell’impulso del Cristo nei prossimi tremila anni saranno sempre più numerose, che gli uomini a poco a poco avranno la facoltà di sperimentare l’impulso del Cristo nei mondi spirituali».92

E questo significa ricevere da esso nuove forze spirituali che sono in grado di fecondare e di spiritualizzare l’attuale cultura.

 

Questo getta anche una luce sui fondamenti esoterici del fatto che l’AntropoSofìa è sia la principale preparatrice, sia l’annunciatrice del ritorno del Cristo nell’eterico nel XX secolo. Ne danno testimonianza numerose esposizioni di Rudolf Steiner.

Oltre le sue parole già citate per cui l’intera scienza dello spirito da lui fondata non è altro che il linguaggio spirituale con il quale oggi l’umanità può parlare al Cristo eterico, vale a dire il linguaggio del Cristo eterico stesso, vanno qui indicate per un ulteriore rafforzamento ancora alcune delle sue esposizioni. A questo riguardo dobbiamo considerare che la stessa denominazione «scienza dello spirito» dal punto di vista esoterico si riferisce al vivente essere soprasensibile AntropoSofìa.

 

▸«Facendo conoscenza con la scienza dello spirito, le anime si approfondiranno in modo tale da ridestare lo sguardo degli uomini per il Cristo [eterico]. Allora non si vorrà più dimostrare l’esistenza del Cristo, perché aumenterà sempre più il numero di coloro che possono dire di trovare il Cristo peregrinare sulla Terra come entità spirituale (…) È per riconoscere questo che diffondiamo l’antropoSofìa (…) Considerate perciò quanto detto come un’annunciazione preparatoria di ciò che avverrà e dovrà avvenire».93

▸«Così ora afferriamo la scienza dello spirito in tutt’altro senso. Impariamo che essa è qualcosa che ci impone un’immensa responsabilità, poiché è una preparazione all’evento del tutto concreto del ritorno del Cristo».94

▸«Questo grande evento, il ritorno del Cristo, si presenta senza libri e senza documenti a coloro che si preparano a questo evento con dignità. Ed è dovere dell’antropoSofìa annunciare questo evento».97 «Proprio per la nostra epoca si rende necessaria l’annunciazione del Cristo. È per questo che l’antropoSofìa ha il compito di annunciare il Cristo nella figura eterica».

▸«Per questo c’è il movimento scientifico-spirituale. Questa è la sua missione: creare le condizioni che promuovono sul piano fisico la comprensione per il Cristo, per poter poi vedere il Cristo [eterico]».99

▸«La diffusione nel nostro periodo della concezione del mondo antroposofica avviene affinché l’uomo possa essere preparato a percepire sul piano fisico oppure sui piani superiori [dopo la morte] l’evento del Cristo [eterico]. Gli uomini che non sono sufficientemente preparati sul piano fisico e vivono poi impreparati la vita tra morte e nuova nascita, devono aspettare di poter essere preparati ulteriormente alla comprensione del Cristo attraverso la concezione del mondo antroposofica in una prossima incarnazione. Ma i prossimi tre millenni daranno l’occasione all’uomo di conseguire tale preparazione. E l’intera evoluzione antroposofica conseguirà la meta di rendere gli uomini sempre più capaci di vivere in ciò che dovrà avvenire [il ritorno eterico del Cristo]».100

 

Così soltanto accogliendo sulla Terra nelle loro anime la nuova conoscenza del Cristo,

che oggi fluisce dalle rivelazioni dell’essere vivente AntropoSofìa,

gli uomini elaboreranno in sé, nel corso dei prossimi tre millenni, il giusto rapporto con il ritorno eterico del Cristo,

l’evento spirituale centrale della nostro quinto periodo di civiltà postatlantico.

 

Ciò che così viene preparato nell’umanità «dal basso» mediante l’essere AntropoSofìa, l’inviata della celeste Sofìa,

viene preparato anche «dall’alto», dalla sfera soprasensibile adiacente alla Terra

mediante il possente figlio della Sofìa, Michele.

 

Rudolf Steiner disse:

▸«Dall’ultimo terzo del XIX secolo, (…) l’apparizione del Cristo [eterico] (…) è preceduta da quello spirito che chiamiamo Michele, quale soldato per l’adeguata preparazione degli uomini all’evento del Cristo, quale propugnatore dello spirito del Sole. Ora tutto sta nel fatto che nel mondo spirituale questo evento, il quale appunto deve entrare spiritualmente attraverso l’umanità, venga preparato in modo adeguato. E questo può avvenire solo se intanto nel mondo spirituale si opera per così dire alla pura formazione del Cristo, che apparirà in futuro nell’eterico, che deve appunto apparire all’uomo nella sua figura eterica».101

 

E in una conferenza precedente:

▸«L’evento dell’apparizione del Cristo (…) può verificarsi soltanto se la reggenza di Michele si diffonde sempre di più.

Questo è ancora un processo nel mondo spirituale».102

 

La partecipazione di Michele, l’arcangelo solare guida, alla preparazione dell’apparizione eterica del Cristo nel mondo spirituale, dà anche testimonianza della relazione tra la «legge solare» sopra caratterizzata (la quale è un frutto dell’azione comune di arcangeli e Spiriti della saggezza nella celeste Sofìa), e questo evento centrale del nostro tempo.

La sua continuazione consente il passaggio del pensiero ancora legato allo strumento fisico del cervello al pensiero vivente, eterico, come appare oggi nel goetheanismo e che conduce da questo al pensiero immaginativo o alla chiaroveggenza intellettiva, che è in grado di percepire il Cristo eterico nel mondo spirituale adiacente.103

 

Così tutte le singole linee di evoluzione descritte in questo lavoro si congiungono nel punto focale dell’evento spirituale centrale della nostra epoca: l’apparizione eterica del Cristo.

 

 


 

Note tra parentesi:

(59) – Anche ne «La scienza occulta» (O.O. 13) Rudolf Steiner parla della necessità di una sintesi delle due vie, caratterizzandola come l’elemento più importante per la preparazione del sesto periodo di civiltà. Egli scrisse: «Per questo è necessario che da un lato vengano compresi i risultati della visione spirituale [via dei magi] e dall’altro lato vengano riconosciute le manifestazioni dello spirito nelle osservazioni e nelle sperimentazioni del mondo sensibile [via dei pastori]. Il sesto periodo di civiltà svilupperà appieno l’armonia tra i due».

(60) – Il terzo grado dell’intuizione conduce infine all’esperienza dell’intero significato del mistero del Golgota nell’evoluzione della Terra. Rudolf Steiner disse in merito: «Se in questo modo, mediante l’intuizione, viene riconosciuto il Cristo nel mondo spirituale, allora si comprende anche ciò che è avvenuto storicamente sulla Terra nel quarto periodo postatlantico dell’evoluzione terrestre, (…) come in tale periodo l’elevata entità solare, l’entità Cristo, è intervenuta nell’evoluzione della Terra e come ora continua ad operare entro questa evoluzione terrestre» (O.O. 13).

 

Note:

81 – O.O.130, 1.10.1911

82 – O.O.202, 23.12.1920

83 O.O.152, 2.5.1913

84 – O.O.202, 24.12.1920

85 – Rudolf Steiner parla in molte conferenze dell’apparizione del Cristo in forma eterica, la quale ha inizio nell’umanità nel XX secolo e avrà una durata di 3000 anni, vedi O.O.130, 1.10.1911; O.O.131, 14.10.1911

86 – O.O. 202, 24.12.1920 e la seguente

87 – O.O. 130, 1.10.1911

88 – O.O. 202, 23.12.1920

89 – O.O. 202, 25.12.1920

90 – O.O. 226, 17.5.1923

91 – O.O. 175, 6.2.1917 e la seguente citazione

92 – O.O. 133, 20.5.1912

93 – O.O. 154, 14.10.1913

94 – O.O. 118, 25.1.1910

95 – O.O. 118, 30.1.1910

96 – O.O. 118, 20.2.1910

97 – O.O. 118, 10.5.1910

98 – O.O. 130, 4.11.1911

99 – O.O.130, 21.9.1911

100 – O.O. 131, 14.10.1911

101 – O.O. 174a, 3.12.1914

102 – O.O. 158, 9.11.1914

103 – O.O. 130, 18.11.1911 e O.O. 161, 27.3.1915