La terza parte costitutiva dell’uomo può essere denominata « corpo astrale ».

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (L’essere dell’uomo)


 

Dal corpo eterico, l’osservazione soprasensibile sale a considerare una terza parte costitutiva dell’entità umana; e per dare un’idea di questo terzo elemento richiama l’attenzione sul fenomeno del sonno, come per il corpo eterico l’aveva richiamata sul fenomeno della morte.

 

Tutto il lavoro umano, per quanto riguarda la sfera del visibile, si fonda sull’attività allo stato di veglia.

Questa attività è però possibile solo quando l’uomo ricostituisca periodicamente per mezzo del sonno le sue forze esaurite.

Nel sonno scompaiono l’azione ed il pensiero; dolore e piacere si perdono per la vita cosciente.

 

Come da un’occulta misteriosa sorgente, al risveglio dell’uomo le forze coscienti risorgono dall’incoscienza del sonno.

È la medesima coscienza che all’addormentarsi discende nelle oscure profondità e riemerge al risveglio.

Ciò che ridesta continuamente la vita dalla condizione d’incoscienza è dal punto di vista della conoscenza soprasensibile la terza parte costitutiva dell’uomo. Può essere denominata « corpo astrale ».

 

• Come il corpo fisico non può conservare la sua forma per mezzo delle sostanze e delle forze minerali che si trovano in lui, ma deve essere compenetrato dal corpo eterico per conservarsi,

• così le forze del corpo eterico non possono di per sé sole illuminarsi con la luce della coscienza.

 

Un corpo eterico, che fosse lasciato solo a se stesso, dovrebbe trovarsi permanentemente in stato di sonno,

ossia potrebbe intrattenere nel corpo fisico solo un’esistenza di pianta.

Un corpo eterico desto è illuminato da un corpo astrale.

 

Per l’osservazione dei sensi l’effetto del corpo astrale scompare quando l’uomo si immerge nel sonno:

per l’osservazione soprasensibile il corpo astrale rimane invece sempre esistente,

ma solo appare separato o al di fuori del corpo eterico.

L’osservazione dei sensi non riguarda invero il corpo astrale stesso, ma soltanto i suoi effetti su ciò che è manifesto;

e questi durante il sonno non sono direttamente esistenti.

 

Nello stesso senso in cui l’uomo ha in comune coi minerali il corpo fisico e con le piante il corpo eterico,

così per il corpo astrale è della stessa natura degli animali.

Le piante sono di continuo in uno stato di sonno.

 

Chi in queste cose non giudica esattamente può facilmente cadere nell’errore di attribuire anche alle piante una specie di coscienza, come l’hanno gli animali e gli uomini allo stato di veglia. Ma ciò può accadere soltanto se ci si forma una rappresentazione inesatta della coscienza. Si dice allora che quando si esercita un eccitamento esterno sopra la pianta, essa compie certi movimenti, proprio come l’animale; si parla della sensibilità di certe piante che, ad es., chiudono le foglie sotto l’influenza di determinati stimoli esterni.

 

• Ma ciò che in un essere caratterizza la coscienza non è l’apparire di una reazione di fronte ad un’azione,

bensì il fatto che nella sua interiorità esso sperimenti qualcosa di nuovo che si aggiunge alla semplice reazione.

• Altrimenti si potrebbe parlare di coscienza anche quando un pezzo di ferro si dilata sotto l’influenza del calore.

La coscienza si ha solo quando ad esempio l’essere, per l’azione del calore, prova interiormente dolore.