L’animale

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (III)


 

L‘animale ricerca soltanto le cose esterne che i suoi tre corpi desiderano.

L’uomo ha piaceri più alti, perché ai suoi tre elementi corporei se ne è aggiunto un quarto: l’io.

 

Ma se l’io cerca soddisfazioni dirette non alla conservazione ed allo sviluppo del suo essere, ma alla sua distruzione, tale tendenza non può provenire né dall’azione dei suoi tre corpi, né dalla propria natura, ma soltanto da quella di entità la cui forma reale rimane celata ai sensi, ma che possono appunto avvicinarsi nascostamente alla natura superiore dell’io ed eccitare in essa desideri non dipendenti dai sensi, ma appagabili solo da questi.

 

Esistono appunto degli esseri che si nutrono di passioni e desideri di natura peggiore di quelli degli animali, perché non si esplicano nel campo dei sensi, ma aggrediscono l’elemento spirituale, abbassandolo al livello di quello dei sensi.

 

Le forme di tali esseri appaiono perciò allo sguardo spirituale più brutte e spaventevoli delle forme degli animali più feroci, nei quali s’incarnano soltanto passioni radicate nei sensi; e le forze distruttrici di questi esseri superano di molto qualsiasi sete di distruzione del mondo animale percettibile.

La conoscenza soprasensibile si trova perciò costretta a dirigere lo sguardo degli uomini verso un mondo di entità inferiori che, sotto molti riguardi, è al di sotto del mondo animale visibile, apportatore di distruzione.