L’antica iniziazione

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 01.07.1909


 

…. L‘antica iniziazione.

Essa dava all’uomo la possibilità di vedere faccia a faccia le superiori entità spirituali che erano più avanzate dell’uomo. Ma a seconda che gli uomini fossero discesi in antico da Marte, Giove, Saturno o Venere, dovevano venir iniziati in modo diverso; anche per questo nell’Atlantide vi erano le più diverse sedi di oracoli. Vi erano oracoli che avevano diretto la loro visione spirituale a vedere soprattutto gli spiriti che abbiamo chiamato spiriti-aquila, mentre altri vedevano gli spiriti-leone, gli spiriti-toro o gli spiriti-uomo; dipendeva dalle peculiarità specifiche degli iniziandi.

Questa diversità era una particolarità dell’epoca atlantica, e se ne sentì ancora la eco fino nella nostra epoca postatlantica. Così si potevano trovare in Asia minore e in Egitto delle sedi di misteri in cui l’iniziazione veniva fatta in modo che gli iniziati vedessero le alte entità spirituali come spiriti-toro o spiriti-aquila.

 

La civiltà esteriore è poi fluita dai misteri. Quelli che potevano vedere in modo da percepire le alte entità spirituali nella forma « leone », anche dal corpo del leone crearono una specie di copia di quello che avevano veduto; dissero quindi che quegli spiriti prendevano parte al divenire dell’uomo e attribuirono perciò al corpo del leone una testa di uomo. Da questo più tardi è derivata la sfinge.

Quelli che vedevano le controimmagini spirituali come spiriti-toro, espressero questo fatto, e testimoniarono dei mondi spirituali introducendo il culto del toro; questo culto portò in Egitto all’adorazione del bue Apis, e d’altra parte all’adorazione del toro di Mitra in Persia. Le forme esteriori di culto che troviamo presso i diversi popoli provengono infatti dai riti dell’iniziazione.

 

Vi erano dunque dappertutto degli iniziati che avevano diretto il loro sguardo spirituale più sugli spiriti-toro, altri sugli spiriti-aquila, e così via. In certo modo possiamo anche indicare la differenza fra i diversi generi di iniziazione. Per esempio gli uomini, che erano iniziati in modo che le entità spirituali apparissero loro sotto forma di spiriti-toro, erano istruiti soprattutto sulle condizioni della natura umana che per così dire contenevano i segreti legati al sistema ghiandolare e a ciò che è eterico. Essi venivano iniziati anche in un altro campo della natura umana: in ciò che, dell’uomo, è per così dire strettamente connesso con la terra, è incatenato alla terra; questo percepivano tutti quelli che venivano iniziati ai misteri del toro.

 

Cerchiamo ora di trasporci nello stato d’animo di un iniziato siffatto. Dai suoi grandi maestri egli aveva ricevuto a un dipresso il seguente insegnamento: «L’uomo è disceso da altezze spirituali. I primi uomini erano i discendenti di entità divine spirituali; perciò essi fanno risalire l’origine del primo uomo al suo Dio-Padre. L’uomo dunque è disceso sulla terra, è passato da una forma terrestre all’altra». Ciò che era legato alla terra interessava principalmente quegli uomini; essi avevano interesse per tutto ciò che gli uomini avevano sperimentato allorché vedevano gli esseri divino-spirituali come loro padri. Questo era l’atteggiamento degli iniziati del toro.

Per gli iniziati dell’aquila era diverso. Essi vedevano le entità spirituali che si comportavano in modo molto peculiare con l’uomo. Ma per comprendere questo, occorre dire qualche parola sulla natura spirituale degli uccelli.

Gli animali che per le loro funzioni inferiori stanno al disotto dell’uomo, devono essere considerati come esseri che si sono solidificati troppo presto, che non hanno conservato tenera e flessibile la sostanza del loro corpo fino al momento in cui avrebbero potuto essere accolti nella forma umana.

 

Ma negli uccelli abbiamo dinanzi a noi degli esseri che non hanno assunto funzioni inferiori,

ma che hanno anzi trasceso quel punto, verso l’alto.

Essi non sono discesi abbastanza profondamente;

si sono conservati in sostanze troppo molli, mentre gli altri animali vivevano in sostanze troppo dure.

 

Nello svolgersi dell’evoluzione essi dovettero poi venir densificati a seguito delle circostanze esteriori, ma la densificazione si verificò in modo da corrispondere ad una natura troppo tenera, non sufficientemente discesa sulla terra. Questa spiegazione è molto alla buona, ma corrisponde ai fatti.

 

• A questa natura degli uccelli corrispondono come archetipi le entità spirituali

che hanno del pari trasceso verso l’alto il punto giusto,

che si sono conservate in una sostanza spirituale troppo tenue,

e che di conseguenza sono passate al di là, nella loro evoluzione,

di ciò che in un determinato momento avrebbero potuto divenire.

• Esse sono deviate verso l’alto, mentre le altre deviarono verso il basso.

A un dipresso nel centro stanno gli spiriti-leone

e gli spiriti armonici che hanno saputo cogliere il momento giusto: gli spiriti-uomo.

 

Abbiamo già chiarito come coloro che avevano conservato qualcosa dell’antica iniziazione accogliessero l’evento del Cristo. Già prima essi avevano potuto guardare nei mondi spirituali, e precisamente nel modo corrispondente alla loro specifica iniziazione.

Quelli che avevano ricevuto l’iniziazione-toro, per esempio gli iniziati di gran parte dell’Egitto, sapevano: « Noi possiamo alzare Io sguardo nel mondo spirituale, e per questo ci si palesano anche le entità superiori spirituali nelle controimmagini della natura taurina nell’uomo». «Ma ora» — dicevano quelli che si erano avvicinati all’impulso del Cristo — «ora ci è apparso nella sua vera forma il Signore del regno spirituale. Ciò che prima sempre vedevamo ed a cui ci siamo innalzati attraverso i gradi della nostra iniziazione, ci mostrava un’immagine precorritrice del Cristo. Dobbiamo ora inserire il Cristo in ciò che prima vedevamo. Se ricordiamo tutto quello che abbiamo visto, ciò che a poco a poco ci hanno dischiuso i mondi spirituali, possiamo chiedere a che cosa ci avrebbe condotto, se già allora ci fossimo trovati all’altezza corrispondente. Ci avrebbe condotti al Cristo».

Un iniziato siffatto descriveva così l’ingresso nel mondo spirituale, nel senso dell’iniziazione del toro. Dopo però diceva: «Il vero nell’iniziazione è il Cristo!» Ugualmente parlava l’iniziato del leone o dell’aquila ecc.

 

Tutti questi misteri iniziatici avevano delle norme esatte sul modo di condurre l’iniziando nel mondo spirituale. Il rituale era diverso a seconda del modo in cui si doveva penetrare nel mondo spirituale, e specialmente nell’Asia Minore e in Egitto vi erano infinite gradazioni di misteri.