L’antico Giovanni e il nuovo Giovanni

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 22.05.1908


 

L‘individualità di Lazzaro doveva venire iniziata in modo tale ch’egli potesse diventare un testimone dei mondi spirituali. E viene usata un’espressione la quale, nel linguaggio dei misteri, ha un preciso significato; ci vien detto che « il Signore amava Lazzaro ».

 

Cosa significa «amare», nel linguaggio dei misteri?

Significa il rapporto fra il discepolo e il maestro.

«Colui che il Signore amava» è il discepolo intimo, il più iniziato.

Lazzaro fu iniziato dal Signore stesso

ed egli si levò come un iniziato dal sepolcro, cioè dal suo luogo d’iniziazione.

 

La medesima espressione « che il Signore amava » viene poi sempre usata per indicarci Giovanni, o meglio l’autore di questo vangelo: ché il nome « Giovanni » non è mai menzionato. Si tratta appunto di colui ch’era il discepolo prediletto, a cui risale il vangelo di Giovanni. È Lazzaro stesso risvegliato; e l’autore del vangelo di Giovanni intende dire:

« Ciò che ho da dire, lo devo all’iniziazione impartitami dal Signore stesso. »

 

Perciò l‘autore del vangelo di Giovanni distingue con cura

quanto avviene prima da ciò che avviene dopo il risveglio di Lazzaro.

Prima del risveglio di Lazzaro, viene citato un iniziato antico,

uno di quelli ch’erano pervenuti alla conoscenza dello spirito,

e viene messo in rilievo che la sua testimonianza è verace.

« Ma ciò che si riferisce alle cose più profonde, al mistero di Palestina, lo dico io stesso,

il risvegliato; però ne posso parlare solo dopo il risveglio » (parafrasi da Giov. 21, 24 )

 

Perciò abbiamo

• nella prima parte del vangelo di Giovanni

la testimonianza del Battista, dell’antico Giovanni;

• nella seconda parte, la testimonianza del nuovo Giovanni,

che il Signore stesso aveva iniziato, poiché questi è Lazzaro risvegliato.

 

Solo così comprendiamo nel suo vero significato questo capitolo:

esso sta al suo posto, perché Giovanni voleva dire:

• io mi richiamo alla testimonianza della mia percezione soprasensibile,

delle mie forze spirituali di conoscenza.

 

• Ciò che racconto,

io non l’ho visto nel mondo fisico abituale, ma nel mondo spirituale,

in cui sono penetrato grazie all’iniziazione che il Signore mi ha impartita.

 

Dobbiamo pertanto attribuire la caratterizzazione del Cristo Gesù, che si trova nei primi dieci capitoli del vangelo di Giovanni, alla conoscenza di cui poteva essere partecipe anche un uomo che non fosse stato già iniziato nel senso più profondo del Cristo stesso.