Lazzaro rimase per tre giorni e mezzo in uno stato simile alla morte

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 01.07.1909


 

Anche Lazzaro rimase per tre giorni e mezzo in uno stato simile alla morte.

• Nondimeno dobbiamo renderci conto che questo stato

era qualcosa di differente da quello sperimentato dagli antichi iniziati.

 

• Lo stato di Lazzaro non era stato provocato artificialmente dall’iniziatore,

come ai tempi antichi in cui, mediante dei procedimenti che qui non posso descrivere,

il corpo eterico veniva tratto fuori dal corpo fisico.

• In Lazzaro quel fatto era avvenuto, possiamo dire, in modo più naturale.

 

Si rileva dallo stesso Vangelo che il Cristo aveva frequentato già prima Lazzaro e le sue due sorelle Marta e Maria;

è detto infatti: «Il Signore lo amava», vale a dire che

il Cristo Gesù aveva esercitato già da lungo tempo una grande, possente influenza su Lazzaro,

il quale già era sufficientemente maturo e preparato.

 

Di conseguenza non fu necessario, per l’iniziazione di Lazzaro,

provocare in lui per via artificiale l’allontanamento del corpo eterico dal corpo fisico

durante tre giorni e mezzo; in lui il fenomeno si verificò di per sé,

sotto l’impressione possente dell’impulso del Cristo.

 

Lazzaro dunque, durante tre giorni e mezzo, fu come morto per il mondo esterno,

sebbene durante quel tempo avesse sperimentato cose della massima importanza;

così il solo atto finale, il risveglio, dovette venir effettuato dal Cristo.

 

Chi sa qualcosa di ciò che si è verificato, riconosce la eco dell’antico processo iniziatico, nelle parole che adopera il Cristo Gesù: «Lazzaro, esci fuori!»

 

E il Lazzaro risvegliato, come abbiamo visto, era Giovanni, o, per dir meglio, lo scrittore del Vangelo di Giovanni, colui dunque che, per così dire, quale primo iniziato nel senso cristiano, poteva portare nel mondo il Vangelo dell’entità del Cristo.