Lazzaro risvegliato

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 03.07.1909


 

Oggi siamo partiti dalla domanda: che cosa avvenne durante il battesimo di Giovanni?

E abbiamo veduto che la disposizione a trionfare della morte è venuta nel mondo con la discesa del Cristo nel triplice involucro di Gesù di Nazareth. Abbiamo visto come la madre di Gesù di Nazareth, quando è disceso il Cristo, sia diventata qualcosa di diverso; abbiamo visto come l’azione esercitata su di lei al battesimo di Giovanni sia stata tale da farla ridiventare vergine. Così in effetti sono vere le parole che dovevano emanare dalla conoscenza del Vangelo di Giovanni: quando al battesimo di Giovanni il Cristo è nato nel corpo di Gesù di Nazareth, la madre di Gesù di Nazareth divenne vergine.

 

Questo è il punto di partenza del Vangelo di Giovanni. Se lo si comprende con l’indicazione della possente azione cosmica che allora si svolse sul Giordano, si potrà anche comprendere che un processo siffatto poteva descriverlo per la prima volta, e descriverlo giustamente, soltanto chi il Cristo stesso aveva iniziato; poteva descriverlo Lazzaro risuscitato, colui che «il Signore amava», colui che da ora in avanti ci verrà sempre indicato come «il discepolo che il Signore amava».

 

Lazzaro risvegliato ci ha fatto pervenire il Vangelo,

ed egli solo era in grado di costruire ogni passo del Vangelo, così saldamente,

perché egli aveva accolto il più grande impulso dal massimo iniziatore, dal Cristo.

 

Egli soltanto poteva accennare a ciò che Paolo ha poi compreso, in certo qual modo, per mezzo della sua iniziazione:

che nell’evoluzione terrestre era stato allora accolto il germe per il superamento della morte.

 

Per questo la parola così significativa su chi pendeva dalla croce:

«Nessun osso di esso sarà fiaccato» (Giov. XIX-36).

Perché no?

 

Perché non doveva essere toccata la forma sulla quale il Cristo doveva conservare il potere.

Se gli avessero spezzato le ossa,

una forza umana inferiore si sarebbe intromessa

nella forza che il Cristo doveva esercitare fin nelle ossa di Gesù di Nazareth.

 

Nessuno doveva toccare quella forma,

perché essa doveva rimanere completamente sotto il dominio del Cristo.