Le fonti del cristianesimo. Christian Rosenkreutz. Jeshu ben Pandira.

O.O. 130 – Cristianesimo esoterico e la guida spirituale dell’umanità – 20.11.1911


 

Fonti del cristianesimo.

Non potendo per ragioni di tempo menzionarle tutte,

ci limiteremo a citare quelle cui l’umanità ha potuto accedere dal XIII secolo in poi.

 

Dal XIII secolo è stato aggiunto alla vita spirituale dell’umanità il movimento spirituale che si richiama a Christian Rosenkreutz. Affinché ciò che si ricollega a questo nome potesse inserirsi nel movimento spirituale dell’evo moderno, fu necessaria l’adozione di uno specialissimo provvedimento. In quel tempo, in cui la visione del mondo spirituale era totalmente preclusa agli uomini, ebbe luogo la riunione di un eminente collegio costituito da dodici savi. Questo collegio, articolato, per così dire, in vari comparti, raccoglieva tutte le visioni spirituali dei nessi cosmici che allora era possibile radunare.

 

Sette dei dodici savi avevano ricevuto, in certo modo come per tradizione, mediante determinati procedimenti occulti,

la sapienza dell’umanità pervenuta dall’Atlantide per opera dei santi risci.

Quattro di questi savi avevano riunito in sé, mediante appropriati procedimenti occulti,

ciò che si riferiva ai sacri misteri degli Indiani, dei Persiani, degli Egizi

e del periodo greco-latino.

• La sapienza del dodicesimo era costituita dalle acquisizioni

che il quinto periodo postatlantico aveva potuto conseguire fino allora.

• I dodici abbracciavano l’intera sfera della vita spirituale.

 

In quel tempo si sapeva che doveva rinascere un’individualità vissuta all’epoca del Mistero del Golgota. Questa individualità si era evoluta nel frattempo, nel corso di varie incarnazioni, al fervore e alla dedizione più ardenti e all’amore più profondo. Il collegio dei dodici savi si prese cura del bambino poco dopo la sua nascita. Isolato dal mondo exoterico esterno, il bambino assorbì la loro autorevole ed esclusiva influenza. Essi furono i suoi educatori anche riguardo cure corporali.

Lo sviluppo del tutto particolare vissuto dal bambino fece sì che si esprimesse nella sua corporeità esteriore anche l’elevata spiritualità che egli recava in sé da molte incarnazioni. Il suo corpo, pur debole e malaticcio, divenne meravigliosamente trasparente. Nel corso della crescita egli giunse ad evolvere quella singolarità per cui uno spirito luminoso, splendente, dimorava in un corpo trasparente.

 

Grazie a taluni procedimenti propri di una pedagogia infinitamente sapiente, i dodici savi irradiarono nella sua anima i contenuti che provenivano loro dai periodi pre e postatlantici. Per opera delle forze animiche più profonde, non mediante l’intelletto, il bambino riuniva in sé tutti i tesori della sapienza.

Poi ebbe luogo l’evento che traspose il bambino in uno stato del tutto eccezionale. In un momento ben preciso il bambino smise di assumere cibo, tutte le funzioni vitali esteriori apparvero come paralizzate, e sui savi tornò a riflettersi in certo modo tutta la sapienza che il bambino aveva assorbito. Ognuno di loro riebbe indietro quel che aveva dato, ma in configurazione metamorfosata. I dodici savi ebbero questo sentimento: solo ora abbiamo ricevuto in organica e coerente unità le dodici religioni e visioni del mondo!

Da quell’evento in poi iniziò a vivere nei dodici savi quello che chiamiamo cristianesimo rosicruciano.

 

Il bambino visse ancora poco tempo. Nell’ambito del mondo esterno noi designiamo questa individualità con il nome di Christian Rosenkreutz, nome che gli venne attribuito solo dal XIV secolo. Questa individualità ritornò nel XIV secolo e visse oltre cento anni.

Anche quando non era incarnata in un corpo fisico, l’individualità di Christian Rosenkreutz ha esplicato la sua azione per mezzo del corpo eterico, e sempre volta all’intento di promuovere con la sua influenza il progredire dell’evoluzione del vero cristianesimo, affinché divenga la sintesi di tutte le grandi visioni e religioni del mondo.

O come uomo o mediante il suo corpo eterico, egli ha continuato a svolgere la sua azione anche nel nostro tempo illuminando l’opera fondatrice della sintesi delle grandi religioni fluita in Occidente. Oggi la sua influenza aumenta sempre più.

 

Talune persone sono degli eletti di Christian Rosenkreutz senza darlo in alcun modo a vedere. Già oggi abbiamo la possibilità di indicare un segno di cui Christian Rosenkreutz si avvale per scegliersi ovunque i suoi seguaci. Molte sono le persone che possono scoprire la presenza di questo segno nella loro vita, e mille sono i modi in cui può manifestarsi, ma queste varie modalità si riconducono tutte ad un unico tipo che ora caratterizzeremo con la seguente descrizione.

La scelta può avvenire, ad esempio, in questo modo. Supponiamo che un uomo stia realizzando un progetto. Tutto volto al successo della sua impresa, non risparmia energie per conseguire il suo obiettivo. Ma ecco che nel bel mezzo di questo suo vorticoso operare – può anche trattarsi di un materialista di ferro – gli accade all’improvviso di percepire una voce che gli dice: non proseguire oltre nella tua impresa! Egli arriva a rendersi conto che la voce non era fisica. Ma supponiamo che sia ritornato sui suoi passi, che abbia rinunciato al suo progetto – ebbene, presa questa decisione, ha modo di avvedersi chiaramente che se avesse continuato a perseguire a testa bassa il suo obiettivo, sarebbe andato incontro a morte certa.

 

Due sono gli elementi che bisogna riconoscere con chiarezza: il primo elemento consiste nel riconoscimento che il monito ricevuto proveniva dal mondo spirituale, e il secondo, che la realizzazione del progetto perseguito lo avrebbe condotto immancabilmente alla morte. Il futuro discepolo ha chiara questa nozione: tu, in realtà, sei stato salvato, e quello che ti ha salvato è stato un monito lanciato da un mondo in cui tu per ora non sei; considerando le condizioni che vigono in questo mondo terreno in cui sei, tu in verità sei già morto; devi considerare la vita che ancora vivrai un dono che il mondo spirituale ti ha elargito; ti è stata donata la vita. La persona in questione, che pervenga a comprendere tutto questo, prenderà la decisione di operare all’interno di un movimento spirituale. Se questa decisione viene presa, avviene l’elezione. Questo è il modo in cui Christian Rosenkreutz procede inizialmente nella scelta dei suoi seguaci. Sono molte le persone che, osservandosi con sufficiente attenzione, potrebbero riscontrare un evento simile nella loro vita.

 

Le persone di cui si può dire che sono state unite in questo modo a Christian Rosenkreutz, e quelle che ora stanno unendosi a lui, sono le prime nelle quali dovrebbe formarsi una comprensione più profonda del cristianesimo esoterico. Dalla corrente spirituale che si richiama a Christian Rosenkreutz procede l’ausilio più poderoso che possa esservi a sostegno della spiegazione dell’impulso del Cristo nel nostro tempo.

Quest’opera venne avviata in tempi molto più lontani – un secolo prima del Mistero del Golgota – da Jeshu ben Pandira, la cui missione più importante fu quella di preparare l’avvento del Cristo. Egli aveva un discepolo, Matthai, il cui nome fu attribuito in seguito al suo successore che visse al tempo di Gesù di Nazareth.

 

L’opera più importante compiuta da Jeshu ben Pandira è stata la preparazione del Vangelo di Matteo,

i cui contenuti sono stati tratti da un antico rituale iniziatico.

La stesura del testo è stata configurata in modo da assumerne il contenuto da antichi Misteri:

ad esempio, i riferimenti relativi alla tentazione, ed altri.

Tutti questi eventi che accadono nel corso dell’evoluzione dell’umanità dovevano realizzarsi anche sul piano fisico.

Ciò venne poi annotato per sommi capi dal suo discepolo.

 

Non si perdonò a Jeshu ben Pandira la gravità delle predizioni fatte. Egli subì la lapidazione, cui seguì la crocifissione. Alcuni suoi seguaci riuscirono a conservare il documento in gran segreto. Per comprenderne le ulteriori vicende, la migliore testimonianza è quella resa da Girolamo, il grande Padre della Chiesa. Egli narra di avere ricevuto il Vangelo di Matteo da una setta cristiana. Questa cerchia ristretta, allora esistente, che aveva conservato il libro in segreto, provvide per vie traverse a farlo pervenire nelle mani di Girolamo.

Questi ricevette dal suo vescovo l’incarico di effettuarne la traduzione. È Girolamo stesso a narrare questi fatti rilevando però, anche, che il modo in cui il libro era stato scritto era inteso a non farlo pervenire ad estranei. Egli aggiunge poi di volerlo comunque tradurre in modo da mantenere velato quel che di velato c’era. Girolamo dice, inoltre, di non comprenderlo nemmeno. Il testo che risultò da un’operazione di questo genere fu scritto con caratteri che consentivano di portarne ad espressione i contenuti in maniera diversa. E questo è anche il modo in cui è pervenuto ai posteri. Stando così le cose, se ne deve dedurre che il mondo in realtà non ha ancora affatto i Vangeli. È dunque ben giustificata l’attuale, nuova esegesi dei Vangeli fondata sulle ricerche spirituali, sul ricorso alla cronaca dell’akasha che è il solo luogo in cui è possibile trovarli nella loro forma originaria.

 

Dobbiamo comprendere chiaramente che per avere il cristianesimo nella sua vera forma

occorre prima liberarlo dalle macerie sotto le quali è sepolto.

 

Come quest’opera di recupero sia necessaria, appare, tra l’altro, anche da una ricerca effettuata in Francia nel 1873. Questa ricerca, condotta allo scopo di accertare la consistenza numerica delle persone di cui si poteva ancora dire che, almeno nella loro interiorità, si sentivano ancora appartenenti al cattolicesimo, accertò che un terzo delle persone rilevate si sentiva cattolica, e che due terzi, invece, dal cattolicesimo si erano allontanate. E di questi due terzi non si può certo dire che fossero persone del tutto prive di esigenze religiose. Il fatto è che, pur essendo i nostri aneliti religiosi protesi al Cristo, si impone la necessità di ritrovare le vere fonti del cristianesimo. E, volte a questa meta, vediamo confluire la corrente spirituale che sale a Jeshu ben Pandira con quella che all’inizio del secolo si richiama a Christian Rosenkreutz.

 

Occorre inoltre sapere che una delle peculiarità che connotano le incarnazioni del bodhisattva

è quella che non ne consente il riconoscimento durante gli anni della giovinezza.

 

Tra il trentesimo e il trentatreesimo anno avviene in lui un cambiamento radicale che trasforma integralmente questa personalità. Può accadere, ad esempio, che un’individualità come quella di Mosè o di Abramo prenda possesso in quel periodo della personalità del bodhisattva.

Tra circa tremila anni avverrà l’elevazione del bodhisattva a Maitreya Buddha. Da quel momento in poi, l’azione che egli svolgerà si esplicherà dal mondo spirituale e fluirà come moralità magica nei cuori degli uomini. Così cooperano la corrente del Maitreya Buddha e quella occidentale che si richiama a Christian Rosenkreutz.