Le membra

O.O. 202 – Il Ponte tra la spiritualità cosmica – 26.11.1920


 

L‘essere umano giunge come essere spirituale-animico alla persona che, movendo dall’universo, si è scelta per madre, e ora la Luna assume il compito di formare il suo capo. Se egli rimanesse dodici mesi nel corpo materno, dodici mesi lunari, ne risulterebbe una formazione circolare del tutto chiusa. Egli però non vi rimane dodici mesi, ma solo dieci mesi lunari. Di conseguenza rimane ancora qualcosa aperto alla sua evoluzione, e quindi dopo la nascita rimane attivo tutto ciò che agisce dal cosmo.

 

Prima della nascita agiscono dieci dodicesimi delle forze cosmiche per la formazione del capo umano, e i rimanenti due dodicesimi vengono lasciati alla formazione che avviene fuori della madre.

Però tale formazione inizia già durante il periodo embrionale.

Oltre alle forze cosmiche agiscono sull’uomo anche altre forze, ed esse provengono ora in sostanza dalla Terra stessa; non agiscono però sul capo,ma sull’uomo delle membra.

 

Disegnando schematicamente e immaginando qui la Terra (vedi disegno seguente) e sopra l’uomo delle membra, sono in sostanza terrestri le forze che agiscono sulle membra con la loro continuazione verso l’interno. Nelle braccia e nelle mani, nelle gambe e nei piedi agiscono le forze della Terra. Questo lavoro continua verso l’interno in modo che diventa il ricambio. Ciò che però è ricambio nell’interno, all’esterno è ricambio di forze.

 

Quando moviamo le braccia, quando moviamo le gambe, il movimento non è tanto semplice, ma è legato con le forze della Terra. Quando moviamo le gambe nel camminare, noi dobbiamo sempre superare la forza di gravità della Terra, e quel che nasce è una risultante fra le forze agenti all’interno e le forze della gravità.

 

Mentre nel ricambio ciò che lavora all’interno dell’uomo fa appunto uno scambio con le proprietà chimiche della sostanza terrestre, la forza che è nelle braccia e nelle gambe opera uno scambio di forze con le forze della Terra.

Quel che ora vien formato è legato con condizioni temporali diverse da quelle che si verificano nel corpo materno. In questo abbiamo dieci volte ventotto giorni, dieci Lune.

 

Qui alla base abbiamo il giorno, un certo numero di giorni, 280 giorni.

Siamo in sostanza legati allo scorrere dei giorni.

Nella formazione dell’uomo delle membra abbiamo a che fare con quello che possiamo chiamare il corso degli anni.

 

Vediamo quindi anche che nei primi tempi dello sviluppo le membra umane vengono formate con una maggiore velocità e poi sempre più lentamente. In sostanza l’uomo impiega ventotto anni a formare le membra al di fuori del corpo materno, e di questi gli ultimi sette sono senz’altro meno evidenti dei primi ventuno; vediamo anche che la formazione comincia già nel corpo materno.

 

• Come l’uomo del  c a p o  è legato con il passato, e ora l’evoluzione può aver luogo perché il rapporto fra Luna e Terra ripete il passato delle evoluzioni di Saturno, Sole e Luna,

• così l’uomo delle  m e m b r a  è legato con la Terra, in sostanza con ciò che nella formazione della Terra è preparazione  degli stati di Giove, Venere e Vulcano.

• Di conseguenza l’uomo non può in realtà formare direttamente il suo capo sulla Terra.

 

• La Terra è impotente per la formazione del capo umano.

Il capo può formarsi quale superiore metamorfosi dell’uomo delle membra della precedente incarnazione solo per il fatto che l’uomo porta seco le forze di prima della nascita, di prima della concezione, e poi nel corpo materno viene protetto da quanto lo circonda esteriormente, mentre il cosmo agisce su di lui attraverso la Luna.

D’altra parte l’uomo delle membra, che si forma sotto l’influsso della Terra, non può risultare finito dalla formazione terrestre; non può portarla a divenire capo.

 

Durante l’evoluzione terrestre l’uomo non può diventare quello che potrà invece diventare durante l’evoluzione di Venere.

Come il cervo perde le sue corna, così l’uomo perderà il suo capo; dal rimanente del suo organismo svilupperà un altro capo.

Sarà davvero uno stato invidiabile quello dell’uomo di Venere!

È certo qualcosa che nella visione spirituale ci appare come stato futuro.

 

Le cose reali appaiono spesso grottesche di fronte a quelle terrestri limitate, ma la realtà va ben al di là di quel che è accessibile al limitato intelletto terrestre. Occorre prendere sul serio il fatto che nell’ambito della semplice osservazione terrestre si può appunto raggiungere soltanto una parte della realtà, che in sostanza nulla si sa dell’uomo osservando solo le condizioni terrestri.

Nell’uomo abbiamo così un essere cosmico che per altro in un primo momento, come cosa principale, cresce esteriormente nel corpo materno, e un essere terrestre che viene formato, configurato, differenziato sotto l’influsso delle condizioni terrestri, mentre in apparenza il Sole ruota intorno alla Terra, passando per le immagini stellari dello zodiaco.

 

Considerando quel che abbiamo così detto, nell’uomo abbiamo in sostanza due stati contrapposti:

uno stato cosmico, un’entità cosmica,            e • un’entità terrestre.

 

L’entità cosmica agisce in modo che in un primo tempo l’uomo riceverebbe dal cosmo un capo del tutto rotondo.

Solo per il fatto che il Sole lo guarda attraverso la Luna viene formato il viso, e solo per il fatto che la luce solare si allontana viene creata la base per la nuca. Viene differenziato ciò che per il cosmo viene formato come una sfera.

Se la buona Luna non esistesse e non configurasse il capo umano, l’uomo nascerebbe come una sfera non configurata.

Dall’altro lato, dato che la madre è sulla Terra, questa agisce.

 

Che l’essere umano non sviluppi solo un capo nella vita embrionale dipende dal fatto che la Terra agisce già durante la formazione del capo; e agisce in modo che l’uomo, se fosse sottoposto solo alla Terra, se non esistesse l’azione cosmica, diverrebbe una colonna.

L’uomo è in realtà chiuso, stretto fra il divenire colonna, un raggio della Terra, e il divenire sfera in base al cosmo.

 

Alla formazione dell’uomo stanno alla base il cerchio e il raggio.

Che l’uomo non diventi una colonna, che soprattutto non nasca con mani e piedi attaccati insieme, dipende dal fatto che esiste il corso dell’anno, che inverno ed estate agiscano spiritualmente, il che rinvia a diverse relazioni cosmiche della Terra e di quanto la circonda.

La differenziazione che si verifica fra inverno ed estate è simile a quella fra Luna piena e Luna nuova.

Come la Luna piena e la Luna nuova determinano la diversificazione di viso e nuca, così le forze cosmiche che si manifestano in inverno ed estate, in primavera e autunno, fanno sì che le nostre membra siano configurate, che noi abbiamo due gambe e che non siamo una colonna.

 

In tal modo

• nel capo non siamo del tutto cosmici, ma per così dire siamo qualcosa di cosmico mitigato dalla Terra,

• e nelle membra non siamo del tutto terrestri, ma qualcosa di terrestre mitigato dal cosmo.

 

Il corso dell’anno terrestre è appunto determinato cosmicamente.

Abbiamo dunque

• un’entità cosmica influenzata dalla Terra,

• e un’entità terrestre influenzata dal cosmo.

• Se quali esseri cosmici non fossimo influenzati dalla Terra, in quanto uomini saremmo una sfera;

• se quali uomini delle membra, terrestri, non fossimo influenzati dal cosmo, saremmo una colonna.

 

Questa azione reciproca fra elementi cosmici e terrestri si manifesta nella nostra forma umana.

Nessuno comprende la forma umana, se non la vuole capire come risultato della collaborazione della Terra con il cosmo.

È meraviglioso come l’uomo sia l’espressione di tutto l’universo, come sia l’espressione del mondo stellare che nella sua struttura si esprime dappertutto, e in pari tempo come con la sua figura egli sia l’immagine delle forze che fluiscono dalla Terra e che lo determinano.

Pensiamo un momento l’entità umana terrestre non influenzata da quella cosmica. Non portiamo così in noi l’entità terrestre, ma essa agisce in noi, è come l’elemento di base, ciò che sgorga dal punto centrale della Terra, che acquista forza dal punto centrale della Terra.

• Quel che appare nella nostra forza umana e che agisce anche come volontà, già dai tempi antichi veniva chiamato il « vigore ».

• Si chiamava invece già dai tempi antichi « bellezza » ciò che ci forma dal cosmo, che dobbiamo immaginarci mediante il cerchio, che è principalmente alla base della formazione del nostro capo, ma che non giunge ad espressione perché è mitigato dalla Terra.

 

Vediamo così come le cose che agiscono nell’uomo abbiano anche una specie di valore che va al di sopra dell’elemento fisico e di quello morale, un valore che riassume i due elementi: fisico e morale. Infatti il vigore che proviene dalla Terra, che agisce in noi come forza, è in pari tempo forza morale e forza muscolare fisica. La bellezza che ci circonda, che è alla base del nostro capo, è quella che appare in esso come la bellezza dei pensieri, sia in senso fisico, sia anche in senso etico-morale.