L’essenziale nell’accoglimento dei contenuti della scienza dello spirito

O.O. 140 – Ricerche occulte sulla vita fra morte e nuova nascita – 26.10.1912


 

Assumiamo correttamente la scienza dello spirito

solo quando portiamo una approfondita comprensione all’accoglimento dell’impulso di Cristo.

• Soltanto così il nostro corpo eterico sarà forte e vigoroso entrando in una nuova incarnazione.

 

I corpi eterici deperiranno sempre più, se gli uomini

non sapranno nulla del Cristo e della sua missione per l’intera evoluzione terrestre.

• Grazie alla comprensione dell’entità del Cristo noi scongiuriamo il deteriorarsi del corpo eterico;

questo ci rende capaci di solarità, ci rende solari, ci rende idonei,

così che diventiamo capaci di accogliere le forze della sfera dalla quale Cristo è venuto.

 

Da quando egli, Cristo, è qui, l’uomo può prendere con sé dalla Terra le forze che lo conducono nella sfera solare.

Poi possiamo tornare sulla Terra e nell’incarnazione che segue

vivono le forze che rendono vigoroso il nostro corpo eterico.

Se non accogliamo l’impulso del Cristo,

i corpi eterici diventano sempre più incapaci di prendere con sé, dalla sfera solare,

le loro forze di sostentamento e di edificazione per poter agire bene qui sulla terra.

 

Ci deve essere chiaro che la vita della terra in realtà

non dipende da un apprendimento puramente teorico,

piuttosto dall’essere interamente compenetrati dall’evento del Golgota.

Questo ci mostra la vera ricerca occulta.

Questa indagine occulta ci mostra anche come possiamo ricevere quello che ci prepara riguardo al corpo fisico.

 

Il corpo fisico infatti ci viene infuso mediante quello che viene chiamato il principio-Padre.

Ma a causa della particolarità che si esprime con le parole del Cristo Gesù: “Io e il Padre siamo uno” (Gv 10,30),

tramite l’impulso del Cristo noi diveniamo partecipi anche del principio del Padre,

vale a dire che l’impulso del Cristo ci conduce al contempo alle forze divine del Padre.

 

Qual è la cosa migliore che possiamo ottenere dal nostro approfondimento scientifico-spirituale? Ci si potrebbe immaginare che ci fosse tra voi un tale che più tardi esca dalla porta dicendosi: “Ho già dimenticato praticamente tutto, fin le singole parole”. Questo sarebbe un caso estremo, sarebbe il caso più radicale. E, miei cari amici, non sarebbe il danno maggiore, perché potrei immaginarmi l’eventualità che una persona così, la quale esca fuori in strada, porti tuttavia con sé un sentimento, una sensazione che è il risultato di quel che ha qui udito, anche se ha scordato tutto quanto. E questo sentimento è la cosa più importante.

L’essenziale è quello che noi viviamo nel nostro animo.

 

Ma nell’ascoltare le parole non possiamo sperimentarlo in altro modo che così:

dobbiamo darci al possente impulso in ogni più piccola cosa, in modo che i nostri animi ne vengano ricolmati.

Quando tutto ciò che la conoscenza dello spirito può essere per noi contribuisce al miglioramento della nostra anima,

allora abbiamo ottenuto la cosa giusta.

 

E quando l’uomo, nel giusto senso, tramite ciò che si sedimenta nel suo animo grazie alla scienza dello spirito,

diventa persino capace di comprendere anche solo un pochino di più il suo prossimo,

allora essa ha svolto la sua opera in lui.

Perché la scienza dello spirito è vita, vita immediata.

Non viene dimostrata o confutata con dispute logiche, viene provata e valutata attraverso la vita.

 

E si affermerà potendo trovare degli uomini nelle cui anime sia accolta. Ma cosa potrebbe elevarci più del sapere che riusciamo a incontrare la sorgente della nostra vera vita tra morte e nuova nascita, del sentire la nostra parentela con l’universo intero! Cosa potrebbe rinvigorirci nei compiti della nostra vita più del sapere che portiamo in noi le forze dell’universo e che dobbiamo prepararci in vita perché esse si riversino entro di noi, così che possano diventare operanti quando di nuovo entreremo nel mondo dei pianeti e nel mondo del Sole tra la morte e una nuova nascita?

 

E in chi veramente comprenda le cose che l’occultismo gli può rivelare riguardo al rapporto dell’uomo col mondo delle stelle, è sincera la preghiera che egli allora, pieno di comprensione, rivolge al mondo e che può suonare pressappoco così:

“Quanto più mi rendo conto di come io sia nato dall’universo, quanto più sento la responsabilità di sviluppare in me le forze che l’intero universo mi ha dato, tanto più potrò diventare un uomo migliore”.

 

E chi sa pregare così dal più profondo dell’anima, può anche sperare che in lui divenga un vero ideale. Questi può anche sperare di diventare, per la forza di una tale preghiera, un uomo sempre migliore e più completo. Così lavora, fin entro le più intime profondità, quello che riceviamo dalla vera scienza dello spirito