L’eterizzazione del sangue del Cristo-Gesù sul Golgotha

O.O. 130 – Cristianesimo esoterico e la guida spirituale dell’umanità – 01.10.1911


 

Sommario: Corrente microcosmica del sangue eterico dal cuore verso l’alto durante la veglia e la controcorrente macrocosmica dall’esterno verso l’interno durante il sonno, corrispondentemente alle qualità morali dell’uomo. L’eterizzazione del sangue del Cristo-Gesù sul Golgotha, la sua ulteriore azione nell’etere della Terra e il suo significato per gli uomini.

 

Quando oggi l’uomo ci sta davanti in stato di veglia,

l’occhio chiaroveggente osserva in lui delle correnti di luce che vanno continuamente dal cuore alla testa.

Esse raggiungono il cervello, dove avvolgono senza posa

quell’organo che l’anatomia descrive col nome di ghiandola pineale (vedi disegno seguente).

 

Sono dunque come raggi di luce che salgono dal cuore verso il capo a irrorare la ghiandola pineale.

Queste correnti sono dovute al fatto che il sangue umano, che è una sostanza fisica, materiale,

si dissolve continuamente in sostanza eterica:

nella regione del cuore avviene un continuo trapasso del sangue

in una fine sostanza eterica che fluisce verso il capo e avvolge di raggi luminosi la ghiandola pineale.

Questo processo, questa eterizzazione del sangue, si mostra ininterrottamente nell’uomo sveglio.

 

Testo alternativo generato dal computer: uore Cuore

 

All’osservatore occulto si mostrerebbe inoltre, nell’uomo che dorme,

un’altra corrente che dal di fuori, ed anche dalla zona retrostante, penetra dentro il cuore.

Ma queste correnti che, quando l’uomo dorme, fluiscono da fuori, dagli spazi universali, dal macrocosmo,

all’interno del corpo fisico ed eterico abbandonati nel letto,

ci presentano, effettivamente, un fenomeno molto singolare.

 

Quei raggi differiscono grandemente tra loro a seconda delle diverse persone.

Gli uomini immersi nel sonno sono molto diversi tra loro,

e se coloro che sono ancora alquanto vanitosi sapessero come si tradiscono

dinanzi agli sguardi occulti quando si addormentano in riunioni pubbliche, cercherebbero di evitarlo.

 

In realtà è proprio così che le qualità morali si palesano su vasta scala nella particolare colorazione delle correnti che penetrano nell’uomo durante il sonno, sicché una persona di bassi princìpi morali presenta una corrente totalmente diversa da chi abbia invece princìpi morali molto elevati. Il fingere durante il giorno qui non serve a niente; non si ingannano le entità dei mondi superiori. In una persona che abbia anche solo una leggera tendenza a nutrire princìpi non del tutto morali, fluiscono continuamente da fuori irradiazioni di ogni sorta di tinte rosso brune e bruno-rossicce, e raggi di un bel color lilla si mostrano invece in coloro che hanno alti ideali morali.

 

Ora, al momento del risveglio o dell’addormentarsi,

nella regione della ghiandola pineale avviene una specie di lotta

fra le correnti che vanno dall’alto al basso e quelle che vanno dal basso all’alto.

 

Nell’uomo sveglio, l’elemento intellettuale fluisce dal basso all’alto in forma di raggi luminosi;

ciò che è di natura estetica e morale fluisce invece dall’alto al basso.

Al momento del risveglio e dell’addormentarsi le due correnti s’incontrano,

e allora si può stabilire se una persona è particolarmente intelligente, ma di basso livello morale,

poiché in tal caso intorno alla ghiandola pineale si sferra una lotta potente,

o se invece la persona ha buoni princìpi morali e una intellettualità aperta,

perché intorno alla ghiandola pineale appare un tranquillo diffondersi di luce.

 

La ghiandola pineale è allora come immersa in un piccolo mare di luce

in cui si rispecchia la nobiltà morale dell’uomo,

e quel tranquillo splendore si estende spesso fino alla regione del cuore.

• Così nell’uomo appaiono due correnti, l’una macrocosmica, l’altra microcosmica.

 

Potremo misurare tutta la portata dell’incontro delle due correnti nell’uomo solo se, da un lato, pensiamo a quanto è stato detto prima, in un senso più esteriore, riguardo alla vita dell’anima quale si mostra nella sua triplice polarità dell’intellettualità, dell’estetica e della morale, nel suo movimento dall’alto verso il basso, dal cervello verso il cuore, e se dall’altro lato consideriamo il fenomeno corrispondente che ha luogo nel macrocosmo. Questo fenomeno corrispondente si può descrivere oggi quale risulta dalle più accurate ricerche occulte fatte, negli ultimi anni, da singoli veri rosicruciani. Si deve così considerare il lato macrocosmico in relazione al lato microcosmico. Allora si scorge, e sempre meglio si comprende, che per il macrocosmo si svolge qualcosa di analogo a quello che abbiamo detto riguardo al microcosmo.

 

• Come nella regione del cuore il sangue dell’uomo si trasforma continuamente in sostanza eterica,

• così avviene analogamente nel macrocosmo;

e lo comprendiamo se rivolgiamo i nostri sguardi al Mistero del Golgota

e al momento in cui il sangue del Cristo Gesù sgorgò dalle sue ferite.

 

Quel sangue non va considerato soltanto come una sostanza chimica,

poiché, per tutto ciò che è stato detto sulla natura di Gesù di Nazareth, è qualcosa di affatto speciale.

• Quando sgorgò dalle ferite e si riversò nella Terra,

quel sangue le conferì una sostanza che, collegandosi con essa,

costituì un evento della massima importanza per tutti i tempi successivi,

un evento che, inoltre, potè verificarsi sulla Terra un’unica volta.

 

Che cosa avvenne, in seguito, di quel sangue? Null’altro di ciò che avviene di solito nel cuore dell’uomo.

Nel corso dell’evoluzione terrestre quel sangue attraversò un processo di eterizzazione.

Come il nostro sangue, quale sostanza eterica, fluisce dal cuore verso l’alto,

così, dal Mistero del Golgota in poi, il sangue eterizzato del Cristo Gesù vive nell’etere terrestre.

Il corpo eterico della Terra è permeato di ciò che il sangue sparso sul Golgota è divenuto.

 

Questo è un fatto importante; se, grazie al Cristo Gesù, ciò non fosse avvenuto,

si sarebbe verificato per gli uomini terrestri soltanto ciò che abbiamo descritto prima.

Così invece, dal Mistero del Golgota in poi,

esiste continuamente la possibilità che alle correnti irradianti dal basso all’alto

si accompagni l’effetto del sangue eterico del Cristo.

 

Per il fatto che il sangue eterico di Gesù di Nazareth è presente nel corpo eterico terrestre,

esso fluisce unito al sangue eterizzato dell’uomo che va dal cuore al cervello,

sicché nell’uomo, oltre a quello che abbiamo menzionato prima,

si combina la vera corrente del sangue umano con la corrente del sangue del Cristo Gesù.

 

Questa congiunzione delle due correnti si effettua però solo se l’uomo porta una giusta comprensione

incontro a ciò che è contenuto nell’impulso cristico;

altrimenti le due correnti si urtano, cozzano tra loro e rimbalzano quali erano prima, senza unirsi.

• La comprensione per queste cose può essere da noi acquisita

soltanto se in ogni epoca dell’evoluzione terrestre ce l’appropriamo nel modo ad essa adatto.

 

Quando il Cristo Gesù visse sulla Terra, potevano portare la giusta comprensione incontro ai fatti che stavano preparandosi coloro che si accostavano a Giovanni il battista, precursore del Cristo, facendosi da lui battezzare con la formula indicata nei Vangeli. Essi ricevevano il battesimo allo scopo di mutare il peccato, cioè il karma della loro vita passata che ormai stava per finire, e per riconoscere che l’impulso più importante dell’evoluzione terrestre stava per discendere in un corpo fisico.

 

Ma l’evoluzione dell’umanità continua a procedere,

e per la nostra epoca è importante che l’uomo impari a riconoscere,

ad accogliere la conoscenza scientifico-spirituale,

per infiammare, via via, ciò che irradia dal cuore al cervello,

in modo da accogliere veramente l’antroposofia.

 

Ne verrà di conseguenza ch’egli si renderà idoneo ad accogliere

ciò che comincia a inserirsi nell’evoluzione a partire dal secolo XX:

vale a dire il Cristo eterico di fronte al Cristo fisico incarnatosi in Palestina.

 

Siamo infatti arrivati al punto in cui il Cristo eterico interviene nella vita terrena, divenendo visibile,

come per chiaroveggenza naturale, dapprima a un numero limitato di persone.

In seguito, questo numero esiguo di uomini si accrescerà sempre più nei prossimi tremila anni.

 

Ciò deve avvenire così come avvengono i fatti naturali,

e così come si sono avute, nel secolo XIX, le scoperte dell’elettricità.

Che un certo numero di persone vedranno il Cristo eterico, e avranno l’esperienza di Damasco, è una verità.

Ma bisognerà che gli uomini imparino a scorgere il momento in cui il Cristo verrà a loro.

 

Già tra poche decine di anni accadrà (e fin d’ora si va preparando per ogni dove) che taluno, specialmente tra i giovani, si rechi in un dato luogo e abbia questa o quella esperienza, e a un tratto, purché abbia veramente acuito il suo occhio per mezzo dell’antroposofia, si accorga che qualcuno è vicino a lui, pronto ad aiutarlo, a richiamare la sua attenzione su questo o quello, si accorga che di fronte a lui sta il Cristo.

 

In un primo tempo crederà che sia lì un uomo fisico qualsiasi, ma poi si accorgerà di essere stato avvicinato da una entità soprasensibile, che subito scompare. Quante volte accadrà che una persona se ne stia solitaria, addolorata, oppressa, nella sua cameretta, non sapendo più a che santo rivolgersi, e veda a un tratto aprirsi la porta e apparirle davanti il Cristo eterico a confortarla con parole amorevoli.

Il Cristo diventerà un vivente consolatore degli uomini.

 

A volte – ciò potrà sembrare persino inverosimile, ma nondimeno è vero – molti uomini si troveranno riuniti, anche in gran numero, e cercheranno invano una via d’uscita nelle loro difficoltà, e vivranno come in attesa; allora vedranno il Cristo eterico, ed egli stesso porterà loro consiglio, getterà la sua parola in mezzo a loro. A tempi siffatti andiamo incontro effettivamente. Ed è questo l’elemento positivo e costruttivo che interverrà nell’evoluzione umana.