L’evoluzione cosmica

O.O. 123 – Il Vangelo di Matteo – 03.09.1910


 

Vogliamo ancora una volta ricordare quel tempo remoto in cui la nostra Terra si è separata dal Sole: da quel momento, entrambi per così dire condussero una vita propria nell’universo, ciascuno con un suo centro autonomo.

Dobbiamo pensare che in un remotissimo passato la sostanzialità complessiva della Terra e del Sole costituivano un tutto, un immenso corpo cosmico, e che in seguito si separarono, ancora in un passato estremamente lontano.

 

Naturalmente bisogna tener presente sempre che esponendo in tal modo gli eventi, si trascurano altri fatti cosmici che si svolsero parallelamente alla separazione del Sole e della Terra, come ad esempio la separazione degli altri pianeti del nostro sistema solare. Ai fini che ci proponiamo nel presente contesto, possiamo lasciare da parte le altre separazioni, limitandoci qui a dire appunto che in un dato momento avvenne la separazione, e che da allora il Sole costituì uno dei due centri e la Terra l’altro.

 

Ora, se consideriamo il momento della scissione della Terra dal Sole, dobbiamo anzitutto tener presente che allora ciò che qui chiamiamo «Terra» racchiudeva ancora in sé la sostanzialità della nostra Luna attuale: vennero dunque a contrapporsi da un lato il Sole, dall’altro la Terra più la Luna. Tutte le forze fisiche e spirituali che esistevano prima della scissione si divisero in questo modo: gli elementi e le forze più densi, più grossolani rimasero congiunti alla Terra, mentre le attività eteriche più tenui e più elevate restarono unite al Sole.

 

Dobbiamo quindi rappresentarci che per un tempo piuttosto lungo la Terra e il Sole percorsero separati le loro rispettive evoluzioni; tutto quanto dal Sole emanava verso la Terra era di natura molto diversa dall’azione che si esercita oggi in questa stessa direzione. L’esistenza terrestre era a quei tempi come rinchiusa in se stessa e poco accoglieva della vita solare, di quanto irraggia dal Sole spiritualmente, e anche nel suo riflesso fisico.

 

In quei primi periodi dopo la separazione dal Sole, la Terra andava verso un processo di inaridimento, di disseccamento, quasi di mummificazione. Se la Terra avesse continuato a tenere la Luna nel suo grembo, non sarebbe mai divenuta possibile la vita che oggi esiste sulla Terra. Fintanto che la Luna era ancora congiunta con la Terra, gli effetti della vita del Sole non potevano manifestarsi pienamente attivi; questo divenne possibile solo più tardi, dopo che la Terra ebbe espulso ciò che oggi è la Luna.

 

E come fu eliminata dal seno della Terra la sostanzialità della Luna, così vennero pure allontanate le entità spirituali che con la Luna sono congiunte.

Con la separazione della Luna dalla Terra è connesso però ancora qualcosa d’altro. Dobbiamo renderci “ben conto che tutta la vita che oggi si svolge sulla Terra è venuta sviluppandosi gradualmente. La scienza dello spirito indica anche le condizioni che si sono venute successivamente formando e che nel loro sviluppo resero possibile la vita sulla Terra: dapprima l’antica esistenza di Saturno, poi quella dell’antico Sole, quella dell’antica Luna e infine la nostra esistenza terrestre.

 

La separazione del Sole dalla Terra, e anzi anche la loro precedente esistenza unita, erano state dunque precedute dagli stadi evolutivi precedenti che abbiamo ora ricordato. La nostra esistenza terrestre venne dunque evolvendosi dagli antichi stadi di Saturno, del Sole e della Luna; e quando ebbe inizio l’esistenza terrestre nella sua forma attuale, essa era ancora congiunta con la sostanza degli altri pianeti che solo più tardi andarono staccandosi e differenziandosi. Tale differenziazione è la conseguenza di forze che avevano operato durante le incarnazioni planetarie di Saturno, del Sole antico e dell’antica Luna.

 

Durante lo stadio saturnio, come sappiamo, la materia non era ancora configurata qual è attualmente. Sull’antico Saturno non esistevano ancora corpi solidi né liquidi, e neppure corpi gassosi o aeriformi; l’intera sua struttura consisteva esclusivamente di calore differenziato. Si può quindi affermare che l’antico Saturno possedeva solo un corpo di calore, e tutto quanto si svolgeva su di esso si esplicava nell’elemento del calore.

 

Non occorre ripetere qui che chi si esprime in questo modo sa benissimo che per la fisica moderna è un’assurdità concepire un corpo costituito di solo calore, dato che il calore non è neppure considerato qualcosa di sostanziale, ma solo come una condizione. Qui però non ci riguarda la fisica contemporanea, ma solo la verità.

 

L’evoluzione procede poi dal corpo di calore proprio dell’antico Saturno al successivo stadio solare, nel quale, come viene descritto nella mia Scienza occulta, il corpo di calore saturnio in certo senso si condensa. Una parte del calore continua naturalmente ad esistere; ma in parte il corpo di calore si addensa fino allo stato gassoso o aeriforme dell’antico Sole. Sennonché a tale processo di addensamento va parallelo anche un processo di rarefazione, una evoluzione ascendente e che dà origine alla luce. Si può dunque affermare che nel passaggio dalla condizione di calore propria di Saturno alla condizione solare, si perviene a un corpo cosmico che racchiude aria, calore e luce.

 

Procedendo poi dal Sole all’antico stadio lunare che ha preceduto la nostra Terra, si trova un ulteriore addensamento, per cui a fianco dello stato calorico e di quello aeriforme, esiste anche quello acquoso, o liquido. D’altro canto si verifica anche qui un passo verso la spiritualizzazione, o l’eterizzazione: nell’antico stadio lunare non è presente soltanto la luce, ma anche l’etere del suono, identico all’attuale etere chimico.

 

Ciò che in questa sede viene chiamato etere del suono non è identico al suono fisico: quest’ultimo è solo un riflesso di quanto la facoltà chiaroveggente sperimenta come armonia delle sfere, il suono eterico che vibra attraverso l’universo. Nominando tale specie di etere e di suono, si parla quindi di qualcosa di molto più eterico.

 

Dall’antica esistenza lunare si trapassa poi a quella terrestre nella quale avviene l’addensamento fino allo stato solido. Ancora sull’antica Luna non vi erano corpi solidi come quelli presenti sulla Terra. Lo stato solido è appunto caratteristico della nostra Terra; qui abbiamo dunque il calore, l’aeriforme, il liquido (o acquoso) e i corpi solidi; e dall’altro lato sono presenti l’etere della luce, l’etere sonoro e l’etere della vita.

 

Questo è stato il risultato raggiunto dall’evoluzione terrestre; coesistono sette diversi stati elementari, mentre sull’antico Saturno ve n’era uno solo, quello intermedio, il calore.

Dobbiamo dunque immaginarci la nostra Terra, all’inizio della sua esistenza attuale, quando emerse dalla tenebra cosmica, ed era ancora congiunta col Sole e con gli altri pianeti, come un corpo che vibra e vive in questi sette stati elementari. In seguito alla scissione del Sole avviene però qualcosa di molto singolare.

 

Per la vita esteriore attuale, in cui si manifestano le attività che dal Sole s’irraggiano sulla Terra, troviamo sì il calore e la luce, che si percepiscono sensibilmente, ma non percepiamo invece direttamente le manifestazioni dell’etere sonoro e di quello della vita. Per tale ragione, gli effetti dell’etere del suono si manifestano solo nelle combinazioni e scomposizioni chimiche, cioè nei reciproci rapporti fra le diverse sostanze.

 

L’effetto dell’etere vitale non può neppur esso venire percepito direttamente, quale perviene irradiato dal Sole, così come invece l’uomo percepisce direttamente la luce, distinguendo con i suoi sensi la chiarità dalla tenebra. La vita viene certo percepita nei suoi effetti, negli esseri viventi, ma non viene percepito direttamente l’etere vitale proveniente dal Sole. Ecco perché la scienza si trova costretta a dichiarare che la vita è un enigma.

 

Troviamo dunque che le due qualità eteriche più elevate e più sottili che emanano dal Sole, cioè l’etere del suono e quello della vita, sebbene siano quanto di più prezioso provenga dal Sole, tuttavia non sono direttamente manifeste nell’esistenza terrestre.

 

Ci troviamo qui di fronte a qualcosa che, sebbene s’irradii dal Sole, rimane tuttavia nascosto alla percezione ordinaria. Di tutto quanto vive nell’etere della vita e nell’etere del suono, non è percepibile attualmente sulla Terra se non qualcosa che è per così dire interiore alla costituzione umana.

 

Le attività dirette della vita e dell’armonia delle sfere non sono percepibili sulla Terra;

percepibili ne sono invece gli effetti entro la costituzione dell’uomo.