L’evoluzione degli esseri sull’antica Luna. Inizio delle incarnazioni dell’uomo

O.O. 93a – Elementi fondamentali dell’esoterismo – 02.10.1905


 

Sommario: L’evoluzione degli esseri sull’antica Luna. Luna = cosmo della saggezza. Jehova, un grado delle gerarchie. Passaggio dall’antica Luna alla Terra. Inizio delle incarnazioni dell’uomo: unione di due tipi di esseri diversi (parte spirituale e parte fisica) e conseguenti nascita e morte. Karma: la misura della compensazione nel graduale adeguamento reciproco fra la parte spirituale e quella fisica. Evoluzione passata e futura del linguaggio in rapporto alla coscienza, alla vita e alla forma.

 

Nella Dottrina segreta, Helena Petrovna Blavatsky definisce Jehova un dio lunare. C’è un motivo profondo.

Per capirlo, dobbiamo fare chiarezza sull’ulteriore evoluzione dell’uomo.

 

• Nell’uomo, così com’è adesso, le sue forze superiori sono mischiate.

• La sua evoluzione superiore consiste nel fatto che il sé superiore viene estratto dalle forze e dagli organi inferiori.

Il cervello si scinde in tre parti vere e proprie:

• un cervello del pensiero,           • un cervello del sentimento            • e un cervello della volontà.

• In futuro queste tre parti diventeranno le tre parti di un formicaio che l’uomo dirigerà dall’esterno.

 

Ora, le parti dalle quali viene separato quel che è superiore, però,

non rimarranno come sono oggi, ma discenderanno ancora di un grado.

Questo è il motivo per cui, con un’evoluzione spirituale unilaterale, alcuni peggiorano dal punto di vista morale.

 

Nella cultura spirituale occidentale c’è poco pericolo in questo senso, perché la scienza occidentale non costringe ancora l’elemento spirituale superiore ad emergere dal corpo inferiore. Invece, di fatto, con la teosofia l’uomo accoglie una saggezza per mezzo della quale l’Io viene parzialmente strappato dal consueto ambiente organico.

 

Quando una persona che, grazie alle convenzioni dell’ambiente circostante, fino a quel momento era stata una persona per bene accoglie le dottrine teosofiche, può oggettivamente venir fuori il peggio di lei, che fino a quel momento era rimasto nascosto. Sono fenomeni che si possono osservare.

 

Spesso la natura cattiva può venir fuori

proprio perché ci si occupa dello spirituale senza al tempo stesso rafforzare la moralità.

 

Questo dato di fatto ha un che di tragico. La Società Teosofica dovette oggettivamente anche soffrire in questo senso. Alcuni studiosi, che erano stati persone capaci nell’ambito della scienza occidentale, hanno sofferto per il fatto di essere entrati nella Società Teosofica; in loro la natura inferiore è venuta a galla senza essere dominata da quella superiore.

 

La stessa legge la si trova anche su scala maggiore.

 Gli esseri che troviamo sull’antica Luna non avevano ancora la propria forza di pensiero in un cervello fisico.

 

La forza di pensiero

dei nirmanakaya, dei bodhisattva, dei pitri e degli uomini puri della Luna

non lavorava ancora in un cervello fisico, ma nella massa eterica che li circondava.

Sull’antica Luna, nell’ambiente circostante, non c’era solo aria, ma etere colmo di saggezza cosmica.

Sull’antica Luna i pensieri non erano dentro i singoli esseri, ma frullavano in giro per l’etere.

• Perciò nell’occultismo la Luna si chiama anche “il cosmo della saggezza”.

 

L’etere di calore e altre forme di etere circondavano la Luna.

Lì dentro vivevano l’intelligenza e la ragione, come adesso vivono nel cervello dell’uomo.

Ma questo stato fu soggetto ad evoluzione.

 

All’inizio dell’evoluzione lunare la saggezza si presentava ancora in belle figure.

Gli esseri che avevano solo le parti inferiori dell’uomo, il corpo fisico, il corpo eterico e il corpo astrale,

venivano diretti dalle correnti di saggezza.

Nell’ulteriore evoluzione, ora, i tre corpi inferiori discesero più in basso.

 

Quando l’evoluzione lunare volgeva alla fine,

gli esseri che erano saggi, ma che non avevano la saggezza in un cervello,

erano arrivati a tal punto da poter abbandonare del tutto questi corpi inferiori.

Questi esseri, che ora erano diventati pitri,

che non avevano più bisogno di entrare in questi corpi fisici, eterici e astrali,

erano le schiere degli Elohim coi loro diversi gradi.

 

• Il grado più basso di questi Elohim è il grado di Jehova.

Dunque Jehova è un vero e proprio dio lunare, che sulla Luna ha attraversato l’evoluzione fisica.

Però sulla Luna non ha mai potuto assimilare l’ambiente fisico circostante col pensiero per mezzo di un cervello.

Solo i suoi corpi: fisico, eterico e astrale avevano assimilato l’ambiente fisico circostante.

Però le immagini le aveva assimilate. Il pensare fluttuava al di sopra.

 

Il nome Jehova non designa un singolo essere, ma un grado gerarchico.

Molti esseri possono occupare il grado di Jehova o entrare a farne parte.

Eliphas Levi ha ripetutamente sottolineato che con le designazioni Jehova,

Arcangeli, Angeli, e così via, si ha a che fare con distinzioni di grado.

 

I primi che ricevettero degli insegnamenti come uomini sulla Terra li ricevettero da Jehova sotto forma di immagini.

Perciò la Genesi è una somma di poderose immagini; le immagini che Jehova ha sperimentato sulla Luna.

 

• Mentre sulla Luna, da una parte, si formava solo l’essere inferiore dell’uomo, il corpo fisico, eterico e astrale,

• dall’altra parte è stata custodita e curata la Trinità superiore.

 

Anche questa era maturata,

dopo che sull’antico Saturno era stato predisposto l’atma,  sull’antico Sole il buddhi, sull’antica Luna il manas.

Questi poterono poi continuare ad evolversi sulla Terra.

 

• Ciò che del corpo fisico, eterico e astrale passò dall’antica Luna alla Terra

sono gli animali grotteschi dei quali a poco a poco potè rivestirsi l’atma-buddhi-manas.

• I pitri della Luna avevano lasciato la parte cattiva,

ma per questo avevano custodito e curato atma, buddhi, manas in modo oggettivo.

Con la loro cura avevano fatto sì che sulla Terra potesse avere origine un pensatore.

 

Guardando alle creature sulla Luna, esse sono gli involucri che circondavano l’uomo, non l’uomo stesso.

Gli involucri dovevano essere usati perché da essi era derivato ciò che era necessario… [lacuna negli appunti].

Ora la materia rimanente poteva essere ammassata nel cervello.

Nella predisposizione, la materia per il cervello c’era, ma potè condensarsi solo dopo che i pitri furono usciti.

 

Il processo precedente l’epoca lemurica è preparatorio.

Il corpo umano viene elaborato in modo che ci si possa imprimere l’atma-buddhi-manas.

Questo si è circondato con la massa del kama.

Immaginiamoci un essere viscido, gelatinoso, che si dimena per uscire da quel che è provenuto dalla Luna.

Questa è una base fisica.

 

Oltre a questo è presente atma-buddhi-manas e un corpo astrale che essi hanno organizzato intorno a sé.

Ora, questi princìpi rielaborano la massa gelatinosa da fuori, finché,

da dentro verso fuori, riescono a prendere possesso di questa massa.

Lo spirituale compenetra infine il fisico.

 

• Adesso in realtà si sono uniti due esseri di tipo diverso.

• Nel momento in cui viene formato il cervello, essi entrano l’uno nell’altro.

• In tal modo giunsero nell’evoluzione della Terra anche la nascita e la morte.

• In passato gli uomini costruivano da sé il corpo fisico; in futuro sarà di nuovo così.

 

Ma poiché si sono uniti due esseri che ora, accostandosi, si adattano l’uno all’altro, abbiamo la nascita e la morte, e ogni arco di tempo fra nascita e morte è un continuo tentativo di adattare meglio l’uno all’altro questi due esseri diversi; un pendolo che oscilla, finché alla fine subentrerà uno stato ritmico.

Ciò continuerà fino alla metà della sesta epoca, finché si raggiungerà questo stato ritmico e un essere sarà stato adattato del tutto all’altro.

 

E il karma non è nient’altro che la misura della compensazione alla quale l’uomo è già pervenuto.

In ogni singola incarnazione l’uomo raggiunge un certo grado di pareggio.

Dopo ogni incarnazione bisogna nuovamente ascendere al devachan,

per avere una visione d’insieme di quel che si ha ancora da fare.

 

Solo quando viene raggiunto l’equilibrio il karma è superato

e l’uomo può accogliere qualcosa di nuovo, la vera saggezza, il buddhi;

essa deve essere protetta e curata fino a quel momento.

L’evoluzione futura va preparata.

Ciò che l’uomo, adesso, dà già da sé come preparazione dell’uomo futuro è la parola, il linguaggio.

 

Quel che l’uomo pronuncia rimane nella cronaca dell’akasha.

È la prima predisposizione dell’uomo futuro.

Il linguaggio è la metà della precedente facoltà della riproduzione.

Per mezzo del linguaggio l’uomo si riproduce spiritualmente.

 

A ciò si collega il cambiamento della voce nel maschio.

La metà dell’elemento sessuale è stata trasferita nel linguaggio.

La voce è il futuro organo della riproduzione.

In antico ebraico la stessa parola indica sia la sessualità, sia il linguaggio.

 

• Adesso l’uomo pensa, e il pensiero esce passando attraverso la laringe.

• Il prossimo livello è che esca il sentimento, il calore.

• Allora la parola sarà espressione del calore corporeo interno.

• Questo potrà avvenire quando sarà sviluppata la ghiandola pituitaria (ipofisi) nel cervello.

• Il passo ancora successivo avverrà quando si sarà sviluppata la ghiandola pineale (epifisi).

 

Allora la parola compenetrata di calore non andrà solo verso l’esterno,

bensì la parola resterà, sarà configurata dalla volontà che vi vive dentro.

Quando l’uomo pronuncerà la parola, essa diventerà un essere reale.

Con questo è connesso il: «Io penso, io sento, io sono (volontà)».

 

La parola in questo modo è “la parola” che si trasforma da pensieri in sentimento, poi in volontà.

Si tratta di un triplice processo: prima la parola è “coscienza” (nel pensare),

poi “vita” (la parola compenetrata di calore),

poi “forma”, la parola configurata dalla volontà.

Quest’ultima è la parola oggettivata.

 

• Così anche qui seguono l’uno dopo l’altro: coscienza, vita, forma.

• Tutto ciò che oggi è forma è sorto in precedenza attraverso un processo di questo genere.

• Il corpo fisico, la forma, è il corpo più maturo;

meno maturi sono il corpo eterico, la vita, e il corpo astrale, la coscienza.