L’evoluzione dell’uomo terrestre ( densificazione del corpo fisico )

O.O. 129 – Meraviglie del creato – 25.08.1911


 

Come è arrivato l’uomo all’evoluzione terrena, dopo quanto aveva raggiunto sulla Luna? Quando la Terra era all’inizio della sua evoluzione, tutto quello che oggi costituisce il corpo fisico non era ancora presente quale lo percepiamo oggi nel corpo fisico. Anche se sull’antico Saturno esisteva già la prima disposizione al corpo fisico che si sviluppò ulteriormente sul Sole e sulla Luna, raggiungendo sull’antica Luna un gradino già elevato, occorre tuttavia pensare che nel tempo intermedio tra l’evoluzione di Saturno e del Sole, tra l’evoluzione del Sole e della Luna, tra l’evoluzione della Luna e della Terra, le disposizioni del corpo fisico e degli altri corpi che si erano sviluppate si erano di nuovo spiritualizzate; trapassarono di nuovo in sostanzialità soprasensibile quando la Luna ebbe concluso la sua evoluzione. L’elemento fisico che su Saturno si era sviluppato e ulteriormente formato, non era certo qualcosa di fisico, ma era stato ripreso nello spirito, all’interno del quale era per così dire dissolto e presente sotto forma di forze che potevano suscitare figure fisiche, ma come elemento fisico non esisteva.

 

• All’inizio dell’evoluzione della Terra, quello che chiamiamo corpo fisico non era presente come tale, ma in forma spirituale, così che poté pian piano densificarsi in corpo fisico. Conteneva le forze che poterono in seguito condurre alla densificazione del corpo fisico. Occorre tener presente tutto questo. Ora possiamo continuare.

Sappiamo di essere ora nell’epoca postatlantica che fu preceduta da quella atlantica e da quella lemurica. Retrocedendo ancora oltre l’epoca lemurica, si giunge a tempi ancora più antichi dell’evoluzione terrestre.

Quando tuttavia iniziò l’epoca lemurica, l’uomo non era ancora presente come corpo fisico nella sua figura odierna. Quanto oggi è fisico era allora presente nelle sue forme più dense in fondo come corpo eterico, vale a dire che le forze del nostro attuale corpo fisico erano allora come sciolte nel corpo eterico. Questo aveva appunto solo forze che, densificandosi secondo la loro natura, poterono poi condurre al nostro corpo fisico; erano in un certo senso le forze del corpo fisico, ma non erano ancora presenti come tali.

 

Quando l’essere umano iniziò la sua evoluzione lemurica,

la corporeità più densa era in sostanza ancora eterica,

e la condensazione per arrivare al corpo fisico

avvenne solo a partire dall’epoca lemurica e si compì in modo complesso.

 

In un primo tempo l’uomo era quindi presente per la visione spirituale in un corpo eterico. In esso vi erano le forze del corpo fisico acquisite attraverso le evoluzioni di Saturno, Sole e Luna, ed esse avevano la tendenza a densificarsi, affinché a poco a poco potesse formarsi il corpo fisico, ma non erano ancora corpo fisico. L’uomo non sarebbe però divenuto così come è oggi se le forze del corpo fisico si fossero densificate semplicemente secondo la disposizione che allora avevano. Se nel corpo fisico fossero venute ad espressione tutte le disposizioni esistenti all’inizio dall’epoca lemurica, l’aspetto anche esteriore, fisico dell’uomo sarebbe del tutto differente.

 

Dobbiamo tener presente che in effetti oggi l’uomo ha un aspetto diverso da come era predisposto al tempo che abbiamo collocato prima dell’antica epoca lemurica. Nel corso delle epoche lemurica, atlantica e postatlantica agirono nella natura umana non solo le forze che allora erano presenti come disposizioni, ma anche forze diverse. Volendoci fare un’idea di come abbiano continuato ad operare le forze del corpo eterico, lo si può illustrare nel modo migliore considerando un certo sistema organico del corpo fisico umano.

 

Occupiamoci di come a partire dal corpo eterico sia divenuta una parte dell’entità umana dall’antica epoca lemurica in avanti.

Supponiamo che il disegno ci indichi il corpo eterico come era quando iniziò l’evoluzione terrestre prima dell’epoca lemurica. Nel corpo eterico vi sono le più svariate correnti, le più diverse direzioni di forze risultanti dall’evoluzione dell’antico Saturno, dell’antico Sole e dell’antica Luna.

 

 

Vogliamo ora mettere in risalto qualcosa delle forze e delle correnti che sono nel corpo eterico.

 

Una certa somma di correnti tendeva e dirigeva le sue mète ad attuare nell’organismo fisico

quella che possiamo chiamare la circolazione sanguigna,

con la sua centralizzazione, il suo punto centrale nel cuore.

• Sono dunque forze acquisite nelle condizioni di Saturno, Sole e Luna,

ancorate però nel corpo eterico prima dell’epoca lemurica,

che si addensarono al punto che poté apparire fisicamente il sistema sanguigno con il suo centro, il cuore.

 

Abbiamo così considerato il sistema organico che si è generato a poco a poco a partire dall’antica epoca lemurica come densificazione fisica di determinate forze del nostro corpo eterico. Come da una soluzione di sale da cucina in acqua, con un trattamento adeguato, si cristallizza il sale che assume forma cristallina derivata dalla soluzione, così avviene in un senso superiore per quelli che chiamiamo il sistema sanguigno e il cuore: si formano da forze del corpo eterico aventi appunto la tendenza a densificarsi nel sistema organico fisico. Solo durante lo svolgimento dell’evoluzione terrestre esse poterono svilupparsi a cuore fisico.

Vedremo ancora perché questo processo poté avvenire solo allora, e per esempio non durante l’evoluzione lunare.

 

Che cosa sono in realtà per noi il sistema sanguigno e il sistema del cuore?

Sono mondo eterico densificato, forze densificate del mondo eterico.

 

• Per l’evoluzione terrestre sarebbe subentrata una specie di fine, una specie di morte, per le forze che si densificarono nel cuore e nel sistema sanguigno, nel momento in cui esse avessero raggiunto la densità che oggi mostrano appunto cuore, sangue e tutto questo sistema fisico. La realtà significativa e misteriosa dell’evoluzione terrestre è che non soltanto avvenne la densificazione, che non solo si condensarono nel sistema organico le forze portate sulla Terra da Saturno, Sole e Luna, che non solo quanto era nel corpo eterico divenne corpo fisico, ma che per ogni nostro sistema di organi nell’evoluzione terrestre entrò un impulso grazie al quale

quel che prima era etere e si era poi densificato in realtà fisica,

venne di nuovo sciolto, ritrasformato in etere.

 

È dunque uno dei più importanti impulsi dell’evoluzione terrestre che le forze eteriche, dopo essersi densificate in un sistema organico, non vengano lasciate al loro punto di arrivo, ma che intervengano altre forze, altri impulsi che di nuovo sciolgono.

Nel momento in cui gli organi umani raggiungono la loro più forte densità nell’evoluzione terrestre, determinate potenze del macrocosmo sciolgono di nuovo le sostanzialità di questi sistemi organici in modo che, quanto in precedenza si è per così dire infilato in essi, torni a fuoriuscirne e divenga ora di nuovo visibile.

Con la scienza dello spirito si può seguire con la massima precisione come avvenga il processo di scioglimento per il cuore e per il sangue che in esso scorre, come quindi gli impulsi della terra intervengano nelle sostanze di questo sistema organico. Per lo sguardo chiaroveggente fluisce di continuo qualcosa dal nostro cuore, come risultato della circolazione sanguigna.

 

Se in modo chiaroveggente si guarda il sangue pulsare attraverso il corpo umano,

si vede anche che ridiventa più fluido nel cuore, che si scioglie nelle sue parti fisiche più fini,

non nelle più grossolane, ma in quelle più fini, e che ritorna nella forma eterica.

• Come il sangue si formò a poco a poco nell’etere,

così nel corpo umano attuale abbiamo di nuovo il processo inverso.

 

Il sangue si eterizza e dal cuore scorrono di continuo correnti eteriche verso la testa,

così che vediamo il corpo eterico ricostruito per la via del sangue.

• Quello che nell’epoca pre-lemurica si era cristallizzato dall’etere nel sistema sanguigno e nel cuore,

ora di nuovo si rieterizza e scorre nel corpo eterico umano verso il capo.

 

Se questa parte delle correnti eteriche non scorresse di continuo dal cuore verso il capo,

potremmo tentare finché vogliamo di pensare sul mondo e di conoscerlo,

nulla potremmo pensare col solo strumento del cervello.

Esso sarebbe un organo del tutto inutilizzabile per la conoscenza se agisse solo come cervello fisico.

 

Partendo dall’occultismo ci si può fare un’idea di come agirebbe il cervello se oggi dipendesse solo da sé. In tal caso saremmo in grado di pensare solo a quel che si riferisce ai bisogni interni del nostro corpo. Potremmo ad esempio pensare: adesso ho fame; adesso ho sete; adesso voglio soddisfare questo o quell’istinto.

 

Se dipendesse solo dal cervello fisico, penseremmo soltanto quel che si riferisce ai personali bisogni corporei,

saremmo i più grandi egoisti immaginabili.

Ma il cervello viene di continuo percorso da sottili correnti di sostanza eterica che fluiscono dal cuore.

Tali correnti eteriche hanno una diretta affinità con un delicato e importante organo del cervello,

la cosiddetta ghiandola pineale. Lambiscono e irrorano in continuazione la ghiandola pineale.

 

• Quest’ultima, quale organo fisico del cervello, viene riscaldata dalle sottili correnti eteriche, e i loro movimenti sono in accordo con le correnti eteriche che ho illustrato e che provengono dal cuore.

Di conseguenza i movimenti eterici sono di nuovo in relazione col cervello fisico e oltre alla conoscenza egoistica gli imprimono quel che ci rende possibile conoscere qualcosa del mondo esterno, di ciò che non siamo noi stessi.

Il sistema sanguigno eterico, attraverso la ghiandola pineale, retroagisce dunque di nuovo sul cervello.

 

Si troverà un’esposizione di questi fatti, ancor più precisa in una certa direzione, quando saranno disponibili le conferenze che tenni a Praga sulla fisiologia occulta*; in esse presentai sotto un altro aspetto qualcosa proprio sulla ghiandola pineale.

Vediamo così che all’interno del divenire terrestre non abbiamo solo un processo di densificazione,

ma anche una nuova rarefazione.

 

Tenendolo presente, dobbiamo dire che portiamo in noi forze che in certo senso riprendono la forma che avevano già durante le antiche evoluzioni di Saturno, Sole, Luna. Con la coscienza usuale che abbiamo in noi nulla sappiamo del meraviglioso gioco di forze nel corpo eterico, gioco che stabilisce una comunicazione tra il cuore e il cervello. Chi nel corso di uno sviluppo occulto ne viene a coscienza, si accorge delle correnti eteriche in un modo particolare. L’autoconoscenza fornisce in proposito qualcosa di molto strano e significativo.

 

Si impara a riconoscere come tali forze scorrano dal cuore su verso il cervello,

per configurarlo in modo che lo si possa usare come strumento della vita animica.

Si nota però subito che tali forze non sono rimaste invariate attraversando la singola organizzazione umana

e che non escono uguali a quando sono entrate nel cuore.

Viene di nuovo portato nella corrente eterica che formiamo dal cuore

tutto quel che nel frattempo sviluppiamo dall’inconscio, impulsi e brame inferiori,

ciò che è entrato nella nostra natura.

 

Nell’antica epoca lemurica abbiamo per così dire ricevuto

questa pura corrente eterica che non aveva altra tendenza e volontà

che densificarsi nella meravigliosa e saggia costruzione del cuore.

Poi siamo vissuti come uomini fisici con questo cuore e questo sistema sanguigno,

abbiamo attraversato parecchie incarnazioni sulla terra

senza sapere nulla della densificazione dell’antico corpo eterico

nella parte fisica del cuore e del sistema sanguigno.

• Ci siamo compenetrati di brame, nostalgie, simpatie e antipatie,

affetti e passioni, abitudini, errori che sono passati in noi,

e da tutto ciò è compenetrato il corpo eterico che ora sorge a nuovo, che ora sale intorbidito al cervello.

 

Questo inviamo in alto dal cuore e ne diveniamo ora coscienti in una reale autoconoscenza.

Ci accorgiamo di non poter restituire nello stesso modo agli dèi

quanto da loro abbiamo ricevuto nella profondità della nostra vita corporea,

lo restituiamo ma contaminato dal nostro essere.

Ci dobbiamo ora pian piano avvicinare

a quanto appunto è stato illustrato come una specie di impurità del nostro essere.

 

Se vogliamo comprenderlo dobbiamo tener presente questa realtà:

quando iniziò l’evoluzione di Saturno, o meglio prima ancora che fosse iniziata,

la corrente eterica di tutta l’umanità

e di ogni evoluzione terrestre cui abbiamo accennato è ancora una sola,

ed è nel momento in cui si inserisce l’evoluzione di Saturno

che sorge il contrasto, la dualità nelle forze del macrocosmo.

 

Indicheremo ancora perché questo avvenne: ora vogliamo soltanto accennarvi.

Solo nel momento in cui iniziò l’evoluzione di Saturno si ebbe la dualità in tutto l’operare macrocosmico.

La mitologia greca allude a tale dualità

rendendo l’antico Saturno, o Crono come lo chiamavano gli antichi Greci, al contempo avversario di suo padre, Urano;

in tal modo essa indica di essere consapevole che all’origine vi era un’unità di tutte le forze macrocosmiche.

 

Quando tuttavia l’antico Saturno o Crono comincia a cristallizzarsi,

subito qualcosa si oppone a quanto è celato in Crono, si oppone all’evoluzione universale.

Sorge un contrasto,

e volendo rimanere oggi a quel che è stato esposto, possiamo dire: la totalità

delle entità divino-spirituali che avevano allora dominato nell’evoluzione,

quando Saturno si inserì con il suo divenire, si spaccò in se stessa

e si ebbe allora una corrente evolutiva direttamente partecipe

di tutto quel che avviene attraverso Saturno, Sole e Luna fino alla nostra Terra,

e un’altra corrente accanto alla principale.

 

Usando un paragone grossolano, ci possiamo immaginare la corrente collaterale raffigurandoci il rapporto dell’aria, dell’atmosfera che come sostanza più fine circonda la terra, con le parti terrene più dense: l’acqua e la terra solida. Potremmo anche immaginare che su Saturno, sul Sole e sulla Luna vi sia stata un’evoluzione più densa, però sempre avvolta da una più sottile. Si potrebbe quasi immaginare che l’antico Saturno, l’antico Sole e l’antica Luna abbiano avuto nella loro stessa sostanza l’azione delle entità divino-spirituali, ma che alla periferia vi siano sempre state altre entità divino-spirituali che, da parte loro, circondavano le entità operanti direttamente in Saturno, Sole e Luna, così come l’aria circonda la terra.

 

Abbiamo indicato così due regni degli dèi o dello spirito, di cui

• uno prende parte a tutto in modo diretto,

si occupa di tutto quel che in successione avviene su Saturno, Sole e Luna,

• mentre l’altra generazione, l’altra serie di dèi si tiene per così dire un po’ lontana,

interviene solo dall’esterno, in modo indiretto.