L’immagine del Cristo in Getsemani

O.O. 131 – Da Gesù a Cristo – 06.10.1911


 

L’immagine del Cristo in Getsemani si presenta dinanzi a noi; vediamo come egli sperimenti in modo straordinariamente intenso la paura, l’angoscia che noi stessi dobbiamo sperimentare sul sentiero della conoscenza, la paura che gli fa sgorgare il sudore di sangue sulla fronte: questa immagine ci si presenta a un determinato punto del nostro cammino, senza documenti esteriori.

 

Sul sentiero occulto, come due possenti pilastri,

stanno dinanzi a noi la storia della tentazione, sperimentata spiritualmente,

e la scena sul monte degli ulivi, pure sperimentata spiritualmente.

• Comprendiamo allora le parole:

« Vegliate e pregate, e vivete nella preghiera

per non essere mai tentati di fermarvi a un punto qualsiasi,

ma per progredire continuamente! ».

 

Questo significa sperimentare il Vangelo, sperimentarlo in modo da poterlo descrivere, come lo hanno descritto gli scrittori dei Vangeli. Non occorre infatti che le due immagini appunto caratterizzate vengano da noi tratte dal Vangelo; possiamo prenderle dalla nostra propria interiorità, possiamo attingerle dal santuario intimo dell’anima.

 

Non occorre che nessun maestro venga a dire di raffigurarci come immaginazione la storia della tentazione, la scena del monte degli ulivi; occorre soltanto che poniamo dinanzi a noi ciò che può essere elaborato nella nostra coscienza come meditazione, come purificazione dei sentimenti universalmente umani. Allora, senza che nessuno ce Io imponga, possiamo far sorgere in noi le immaginazioni che sono contenute nel Vangelo.