L’influsso del Sole (comete, macchie, meteore). Il ferro e la lotta di Michele.

O.O. 231 – L’uomo soprasensibile alla luce dell’antroposofia – 17.11.1923 pom.


 

Nell’universo si svolge una lotta cosmica fra ogni sorta di spiriti buoni e ogni sorta di spiriti cattivi.

Di conseguenza, quella che ho chiamata la vita solare acquista nel nostro tempo particolare importanza.

 

Oggi è molto difficile far presa con cognizioni spirituali di fronte alla scienza materialistica.

Gli uomini sono molto fieri di aver investigato il Sole con i mezzi della fisica,

e nei loro manuali di divulgazione scientifica descrivono la vita solare;

quelle descrizioni non sono però atte a conferire una giusta rappresentazione di ciò che è il Sole, ma a sviare da essa.

 

Quale è attualmente la particolare azione del Sole per la vita terrestre?

Voglio solo accennare a uno dei modi in cui esso agisce. In apparenza entro così in dominii molto materiali che fanno una strana figura fra gli argomenti di ordine spirituale fin qui trattati, ma quel che sto per dire risulterà utile nell’ulteriore sviluppo della nostra trattazione.

È noto il fenomeno delle macchie solari che compaiono con una certa regolarità. Sul Sole compaiono delle macchie scure. Nell’àmbito della scienza esteriore si discute molto intorno a tali macchie e a quel che possano significare.

 

Se però si osservasse con maggior precisione, si vedrebbe che dall’interno del Sole agisce continuamente lo stimolo

a lanciare sostanza solare attraverso quelle porte oscure.

• La sostanza che viene così lanciata nel cosmo compare nel sistema solare

sotto l’aspetto di comete, di meteore e di stelle cadenti.

 

Gli esseri che dal Sole guidano la vita della Terra

gettano tali sostanze nello spazio, e lo fanno principalmente nel nostro tempo.

• Lo facevano già prima; tali fenomeni non si verificano solo adesso,

ma oggi essi assumono un significato diverso da quello avuto in passato.

 

Perciò ho detto che in passato agivano principalmente gli impulsi spirituali del sistema solare,

mentre oggi cominciano ad avere particolare importanza per l’uomo gli impulsi insiti nel ferro lanciato dal Sole.

• Quel ferro è ciò di cui uno spirito che anche qui ha particolare importanza,

lo spirito da noi chiamato Michele, si vale al servizio della spiritualità;

così nel cosmo è subentrato ciò che in tempi precedenti non si era verificato in misura uguale,

e cioè che nella sua essenza spirituale il ferro cosmico conferisce a Michele

la possibilità di essere mediatore fra il mondo soprasensibile e quello terreno.

 

Da un lato nel mondo in cui entriamo dopo aver abbandonato il mondo sensibile,

incontriamo dunque una sorta di spirito bellicoso.

• Quando nel nostro tempo l’uomo perviene a veggenza soprasensibile,

quando varca la soglia e non dirige il proprio sguardo a quanto lo concerne personalmente,

ma alle grandi vicende cosmiche che stanno alla base di tutta la civiltà, egli vede disputa, lotta, lotta spirituale.

 

Nella sfera spirituale dietro le quinte dell’esistenza ferve combattimento, lotta.

Il ferro lanciato nel cosmo dagli spiriti solari e condensato fino all’evidenza fisica

diviene così, nel più ampio senso della parola, l’armatura di Michele

il quale, dietro le quinte dell’esistenza e in opposizione alle potenze del combattimento e della guerra,

ha il compito di aiutare l’umanità a progredire.

• Da un lato ci muove dunque incontro combattimento e lotta, dall’altro lato gli sforzi di Michele.

 

A sua volta tutto ciò si ricollega con lo sviluppo della libertà umana

perché, in quanto uomini terreni, nel nostro sangue abbiamo del ferro.

• Se fossimo esseri privi di ferro, nelle nostre anime potrebbe sì sorgere il sentimento, l’impulso della libertà,

ma non avremmo dei corpi atti a poterla attuare.

 

La possibilità di non limitarci a concepire l’idea, l’impulso della libertà, ma di sentire nel nostro corpo la forza di farci portatori di quell’impulso, tale possibilità dipende dal fatto che nel nostro tempo possiamo sapere che Michele impara a porre al proprio servizio il ferro cosmico che anche prima veniva lanciato nello spazio.

 

Se comprendiamo sempre più profondamente l’impulso di Michele

possiamo noi stessi imparare a porre il ferro interiore insito in noi al servizio dell’impulso verso la libertà.

Le cose materiali assumono unicamente un senso

se impariamo a capirle come espressione della spiritualità effusa nell’universo.

 

Nel nostro tempo dobbiamo imparare a fare giusto uso del ferro che è nel nostro sangue,

perché ovunque compaia il ferro, sia nel cosmo sia nell’uomo, è dato l’impulso perché si sviluppi la libertà.

Attingendo pertanto a un profondo istinto, gli antichi iniziati attribuirono a Marte il ferro

che, mercé l’importanza che ha nel sangue, acquista importanza nel cosmo.

 

Grazie alla riconquistata scienza dello spirito, oggi si possono intendere queste cose. Non si tratta di un rinnovamento di antiche tradizioni, ma di un ritrovare le cose ad opera della scienza dello spirito stessa. Attraverso la concordanza col passato l’antroposofia non si limita cioè a rinnovare storicamente qualcosa di antico, ma lo cerca penetrando nel suo essere. Queste conoscenze riacquistano tutta la loro importanza quando si vede come già fossero note agli uomini sotto l’influsso della divina primordiale sapienza degli esseri che più tardi emigrarono sulla Luna e che ora popolano la colonia lunare.

Così anche il nostro tempo è connesso con quanto l’uomo attraversa fra morte e rinascita. È per questo che la sensazione di quel che ha luogo sulla Terra è più che mai forte durante il passaggio attraverso la sfera solare, ma esiste sempre, più o meno marcatamente.

 

Dalla sfera soprasensibile che attraversa fra morte e rinascita

l’uomo guarda sempre verso la Terra;

se così non fosse, durante quel passaggio che è pur sempre di lunga durata,

le cose terrene gli diverrebbero estranee.

 

Si può descrivere nei più vari modi quel che l’uomo attraversa nel mondo soprasensibile.

Nella passata conferenza lo descrissi altrimenti; ora l’ho fatto in connessione col mondo stellare

e con le condizioni terrene nel susseguirsi delle civiltà.

Tutte queste cose vanno man mano riunite.

 

Non è lecito che qualcuno si faccia avanti e dica che una volta ho descritto il passaggio dell’uomo fra morte e rinascita in una maniera e un’altra volta in un’altra. Anche chi si rechi una volta in una città, poi una seconda volta e poi ancora, descriverà le cose in modi diversi a seconda di come la conoscerà.

Si dovranno poi collegare le varie descrizioni fra loro.

Allo stesso modo si tratta di prendere insieme, di guardare insieme, di pensare insieme le diverse descrizioni delle vicende dell’uomo nel mondo soprasensibile. Solo allora si avrà una giusta impressione di quel mondo e di ciò che l’uomo vi sperimenta.