Livelli di coscienza dei tre regni di natura e dell’uomo.

O.O. 93a – Elementi fondamentali dell’esoterismo – 28.09.1905


 

Sommario: Livelli di coscienza dei tre regni di natura e dell’uomo. Il mondo vegetale come organo di senso della Terra. L’organo di orientamento alla radice della pianta e il corrispondente organo di orientamento nell’orecchio umano. La croce come simbolo della direzione evolutiva di uomo, animale e pianta. La coscienza delle piante sul piano mentale; quella delle piante sensitive, degli idioti e degli animali sul piano astrale; quella dei minerali sul piano mentale superiore. La coscienza dell’uomo sul piano fisico e la sua evoluzione a livelli di coscienza superiori. L’enigma della Sfinge indica quali saranno in futuro le sembianze umane.

 

Nell’evoluzione ci sono tre cose che vanno distinte:

• la forma,               • la vita          e • la coscienza.

 

Oggi vogliamo parlare della coscienza.

Possiamo vedere le piante e gli animali inferiori come se per loro mezzo degli esseri superiori estendessero i propri sensi nel mondo per guardare il mondo attraverso di essi.

Iniziamo dagli organi di senso delle piante.

 

Parlando degli organi di senso delle piante, bisogna che ci sia chiaro che non si ha a che fare solo con gli organi di senso delle singole piante, ma con esseri dei mondi superiori.

Le piante, per così dire, sono solo antenne allungate degli esseri superiori.

L’essere superiore si informa per mezzo delle piante.

 

Tutte le piante, specialmente nelle punte delle radici, ma anche in altri punti, hanno delle cellule nelle quali sono presenti dei granuli di amido. Anche in piante che altrimenti non contengono amido, nelle punte delle radici ci sono questi granuli di amido. Le gigliacee per esempio, che per il resto non hanno amido, nelle cellule della punta della radice possiedono questi granuli di amido. Questi granuli di amido sono allentati, mobili, e quel che conta è se i granuli sono da una parte o dall’altra.

 

 

Non appena la pianta si gira un po’, un granulo di amido cade dall’altra parte. La pianta non può sopportarlo. Quindi torna a girarsi in modo che il granulo di amido venga a trovarsi al posto giusto. E questi granuli di amido sono proprio in posizione simmetrica rispetto alla linea gravitazionale della Terra.

La pianta cresce in verticale perché sente la direzione della forza gravitazionale.

I granuli di amido sentono la forza di gravità.

 

Osservando i granuli di amido alle punte delle radici, veniamo a conoscere una specie di organo di senso.

Per la pianta è il senso della forza di gravità.

Questo senso non appartiene soltanto alla pianta, ma all’anima di tutta la Terra, che fa crescere l’intera pianta in base a questo senso.

 

 

• Ciò ha innanzitutto un significato elementare.

La pianta si orienta in base alla forza di gravità.

 

Ora, se si prende una ruota, per esempio una ruota idraulica, nella quale si possano mettere delle piante, e la si fa girare con le piante, alla forza di gravità si aggiunge un’altra forza: la forza della rotazione. Essa si trova dunque in ogni punto delle piante, e le radici della pianta e il fusto crescono nella direzione della tangente alla ruota, in direzione della forza tangenziale, e non della forza di gravità. E anche i granuli di amido si dispongono di conseguenza.

 

Osserviamo ora l’orecchio umano. Per prima cosa abbiamo il condotto uditivo esterno, poi la membrana del timpano, e nell’orecchio interno gli ossicini: martello, incudine e staffa – piccoli ossidili davvero minuscoli. L’udito dipende dal fatto che per mezzo di questi piccoli ossicini gli altri organi vanno in oscillazione.

All’interno troviamo inoltre tre canali semicircolari membranosi disposti nelle direzioni delle tre dimensioni. Questi sono pieni di un liquido. Poi nell’orecchio troviamo il labirinto, una struttura a chiocciola piena di piccolissime ciglia. Ciascuna di esse è accordata su una precisa nota, come le corde di un pianoforte. Il labirinto è collegato al nervo uditivo, che procede verso il cervello.

A noi interessano principalmente i tre canali semicircolari.

 

Essi sono, l’uno rispetto all’altro, nelle tre direzioni spaziali.

Sono pieni di cose simili ai granuli di amido della pianta: gli otoliti.

Quando questi vanno distrutti, l’uomo non riesce a stare eretto o a camminare diritto.

In uno svenimento, a causa dell’afflusso di sangue verso la testa, l’organismo può essere disturbato nei tre canali.

Sui tre canali semicircolari si basa il senso di orientamento dell’uomo.

È lo stesso senso che si trova nella punta della radice della pianta come senso dell’equilibrio.

Ciò che lì è presente alla punta della radice, nell’uomo è sviluppato in alto, nella testa.

 

Osservando tutta l’evoluzione, pianta, animale, uomo, si trovano certi rapporti fra loro.

La pianta è l’uomo rovesciato.

L’animale sta in mezzo fra i due.

 

La pianta ha le sue radici giù nel terreno e dirige gli organi della sessualità in alto verso il Sole.

Rovesciando la pianta per metà, si ha l’animale.

Rovesciandola del tutto, si ha l’uomo.

 

Questo è il significato originario del segno della croce: regno vegetale, regno animale, regno umano.

La pianta affonda le sue radici nel terreno.

L’animale è la pianta rovesciata a metà.

L’uomo è la pianta rovesciata del tutto.

Perciò Platone dice: «L’anima del mondo è appesa alla croce del corpo del mondo».

 

Nella pianta, l’organo direzionale si trova all’apice della radice, nell’uomo nella testa.

Quel che per l’uomo è la testa, per la pianta è la radice.

 

Ora, il motivo per cui per l’uomo il senso della direzione è connesso al senso dell’udito sta in relazione al fatto che il senso dell’udito  è quello che eleva l’essere umano ad un regno superiore.

L’ultima facoltà che l’uomo ha acquisito è la facoltà del linguaggio.

Il linguaggio è a sua volta in relazione con il camminare eretti, che non sarebbe possibile senza senso della direzione, o senso dell’equilibrio.

Il suono che l’uomo produce parlando è il completamento attivo all’udire passivo.

 

Quel che nella pianta è mero senso di orientamento, nell’uomo è diventato senso dell’udito, che porta in sé il vecchio senso dell’orientamento nei tre canali semicircolari che si orientano nelle tre direzioni dello spazio.

Ogni essere ha una coscienza. Anche la pianta ne ha una; ma questa coscienza si trova sul piano devachanico, sul piano mentale.

Volendo disegnare la coscienza della pianta, la si dovrebbe disegnare così:

 

 

 La pianta può anche rispondere alle nostre domande, solo che bisogna imparare ad osservarla sul piano mentale.

Allora la pianta ci dice come si chiama.

 

Per l’uomo la coscienza discende fino al piano fisico.

Qui la coscienza dell’uomo dipende dallo stesso organo col quale la pianta è ancorata alla Terra.

 

Impariamo a conoscere realmente l’uomo solo quando vediamo come egli usa il linguaggio e in esso pronuncia la parola “io”.

Questo Io è radicato nel piano mentale.

Se non avesse la facoltà di pronunciare la parola “io”, potremmo prendere anche la figura umana per un animale.

 

La pianta ha le sue radici nel piano mentale, e l’uomo diventa un abitante del piano mentale proprio per mezzo dell’organo uditivo. Perciò colleghiamo l’“esso pensa” al linguaggio.

 

L’orecchio è uno sviluppo superiore del senso dell’orientamento.

Poiché l’uomo si è rovesciato rispetto alla pianta e poi si è nuovamente volto allo spirito, nell’organo uditivo ha l’antico resto del senso dell’orientamento. Egli si dà da sé la direzione.

 

Ci sono dunque due tipi di coscienza opposti:

• la coscienza della pianta sul piano mentale

• e la coscienza dell’uomo qui, che porta giù il suo essere dal mondo mentale al mondo fisico.

Questa coscienza terrena dell’uomo è detta “elemento kama-manasico”.

 

Ora, anche tutti i nostri organi di senso hanno una coscienza per sé.

Queste diverse coscienze: la coscienza del visibile, dell’udibile, dell’odorabile, e così via, vengono raccolte insieme nell’anima.

La coscienza diventa manasica solo per il fatto che le singole coscienze vengono raccolte insieme nel centro dell’anima.

Se esse non venissero in tal modo riunite, l’uomo verrebbe distrutto nelle coscienze dei suoi organi.

 

In origine, queste vennero formate attraverso il plesso solare, attraverso il sistema nervoso simpatico.

Quando l’uomo stesso era ancora una specie di pianta, non aveva ancora la coscienza sul piano fisico.

Fu allora che la coscienza superiore iniziò a formare gli organi.

 

Nello stato di trance profonda la coscienza centrale tace.

Allora sono coscienti i singoli organi e l’uomo comincia a vedere con la fossetta epigastrica, con il plesso solare.

Una coscienza di questo tipo l’aveva la veggente di Prevorst.

Ella descrive figure di luce esatte, ma che vengono osservate solo dalla coscienza degli organi.

 

La coscienza più bassa è quella del minerale.

Una coscienza un po’ più centrata, un po’ più simile alla coscienza dell’uomo attuale, è la coscienza astrale.

Il fatto che lo sviluppo della coscienza sia avvenuto in tutto il corpo astrale si rende manifesto nel midollo spinale.

Qui l’uomo percepisce il mondo in modo analogo alle immagini di sogno.

Una coscienza del genere ce l’hanno solo le persone il cui cervello fisico non giunge all’attività.

Gli idioti per esempio vedono il mondo in immagini; la loro vita animica è analoga alla vita di sogno.

Essi possono solo dire di non sapere nulla di ciò che succede intorno a loro.

Anche altri esseri nel mondo hanno una coscienza simile.

 

Se l’uomo sviluppa la coscienza astrale in modo da sperimentare coscientemente i sogni, può proporsi quanto segue: supponiamo di essere in grado di sviluppare questa coscienza e poi poniamoci di fronte alla pianta “acchiappamosche”.

Se la guardiamo abbastanza a lungo lasciandola agire del tutto isolatamente su di noi, ad un certo punto si ha il sentimento che il punto centrale della coscienza discenda dalla testa e si infili dentro la pianta. Allora si è coscienti nella pianta e attraverso la pianta si vede il cosmo. Bisogna trasferire la propria coscienza nella pianta. Allora ci sarà chiaro come sono le cose nell’anima di questo essere. Allora si sperimenta quest’anima.

 

In una pianta sensitiva la coscienza è del tutto simile alla coscienza di un idiota: non una coscienza puramente mentale.

Essa ha abbassato la coscienza fino al piano astrale.

Quindi ci sono due tipi di piante:

• quelle che sono coscienti solo sul piano mentale,

• e quelle che lo sono anche sul piano astrale.

 

Anche certe specie animali hanno una coscienza sul piano astrale, che è anche il piano della coscienza degli idioti.

Helena Petrovna Blavatsky accenna soprattutto a degli insetti notturni indiani, a delle falene.

 

Per esempio anche i ragni hanno una coscienza astrale. Le sottili tele di ragno in realtà vengono tessute dal piano astrale.

I ragni sono solo gli strumenti dell’attività astrale. I fili vengono tessuti dal piano astrale.

 

Anche le formiche hanno, similmente ai ragni, una coscienza sul piano astrale.

Lì il formicaio ha la sua anima. Perciò le azioni delle formiche sono così ordinate.

 

Una coscienza ce l’hanno anche i minerali.

Essa si trova sul piano mentale superiore, su parti più elevate di quella delle piante.

Blavatsky la chiama “coscienza kama-pranica”.

 

In futuro l’uomo potrà conseguire anche questa coscienza continuando a mantenere lo stato di coscienza attuale.

Allora non avrà più bisogno di entrare in un corpo fisico, non gli servirà più incarnarsi.

 

Le pietre sono giù, sul piano fisico, e la loro coscienza è nelle parti superiori del piano mentale.

Dall’alto essa dispone i cristalli.

 

Quando l’uomo, un giorno, riuscirà ad elevare fin là la propria coscienza, si costruirà da sé il proprio corpo fisico con i minerali del mondo.

In futuro le tre parti del cervello dovranno essere del tutto separate (pensare, sentire, volere).

Allora la coscienza dell’uomo dovrà dominare il suo cervello, così come la coscienza superiore domina il formicaio.

 

Come qui si possono distinguere operaie, maschi e femmine, così in futuro anche nel cervello avverrà una distinzione esatta in tre parti.

Allora l’uomo sarà spirito planetario, un creatore che crea le cose da sé.

 

Come lo spirito della Terra forma la crosta terrestre, così allora anche l’uomo formerà un pianeta.

Per far questo dovrà avere una coscienza kama-pranica.

 

Attualmente ha solo una coscienza kama-manasica.

Essa consiste nel fatto che la coscienza degli organi viene imbevuta dalla ragione (manas), ne viene dominata.

 

La coscienza, come dice Blavatsky, verrà razionalizzata.

Il processo di razionalizzazione si compie dall’animale fino all’uomo.

La mera coscienza degli organi può riconoscere gli obiettivi, ma non conosce i mezzi per il raggiungimento degli obiettivi.

La coscienza razionalizzata riesce a dirigere i mezzi.

 

Blavatsky dice molto giustamente: «Per esempio un cane rinchiuso in una stanza ha l’istinto di uscirne, ma non ci riesce, perché il suo istinto non è diventato abbastanza ragionevole per capire i mezzi necessari, mentre l’uomo capisce subito la situazione e si libera».

 

Con Blavatsky distinguiamo quindi:

1. la coscienza degli organi, che hanno i nostri organi;

2. la coscienza astrale degli animali e di certe piante e anche degli idioti;

3. la coscienza kama-pranica delle pietre, che anche l’uomo acquisirà in futuro;

4. la coscienza kama-manasica, razionale.

La croce dell’esistenza cosmica va articolata in questo modo.

 

Il senso vero e proprio della croce è infinitamente profondo. Anche le antiche leggende sono immagini tratte da tali profondità. All’anima umana fu reso un grande servizio con le leggende, finché l’uomo, in passato, era in grado di capire le verità delle leggende secondo il sentimento. Per esempio, abbiamo l’antica leggenda della Sfinge.

 

La Sfinge poneva questo enigma:

“Al mattino cammina con quattro, a mezzogiorno con due e la sera con tre. Cos’è?”

È l’uomo!

• All’inizio, al mattino della Terra, l’uomo camminava con quattro, quando era allo stadio animale.

Gli arti anteriori, a quel tempo, erano ancora organi di movimento.

• Poi acquisì la posizione eretta. Le membra si spostarono ai lati e gli organi si divisero in organi fisico-sensoriali e in organi spirituali.

Allora egli camminò con due.

• In un lontano futuro i nostri organi inferiori e la mano destra cadranno.

Rimarranno solo la mano sinistra e il fiore di loto a due petali.

Allora camminerà con tre.

 

Per questo motivo anche Vulcano zoppica.

Le sue gambe sono pensate in regressione, smettono di essere qualcosa.

 

Alla fine dell’evoluzione, nella metamorfosi di Vulcano della Terra, l’uomo sarà l’essere tripartito che la leggenda pone come ideale.