Lo spirito umano è specie a sé.

O.O. 9 – Teosofia (Reincarnazione dello spirito e destino)


 

Come l’uomo, quale membro della specie fisica, trasmette le sue qualità nell’ambito della specie,

così lo spirito le trasmette nell’ambito della sua specie, cioè entro se stesso.

 

In una vita lo spirito umano compare quale ripetizione di se medesimo

recando i frutti delle esperienze di incarnazioni precedenti.

 

• Questa vita è così la ripetizione di altre e porta con sé quel che il sé spirituale si è conquistato nella vita passata.

• Quando il sé spirituale accoglie qualcosa di pronto a divenire frutto, si compenetra di spirito vitale.

• Come il corpo vitale ripete la forma attraverso la specie,

• così lo spirito vitale ripete l’anima da esistenza personale a esistenza personale.

 

Le considerazioni precedenti avvalorano l’idea che cerca nelle ripetute vite terrene la causa di certi processi della vita umana.

Tale idea potrà tuttavia ricevere il suo pieno significato solo dall’osservazione che scaturisce da convinzioni spirituali, quali si conquistano sul sentiero della conoscenza descritto alla fine di questo libro.

 

Qui si è voluto soltanto mostrare che l’osservazione abituale, giustamente orientata dal pensare, già conduce a quella idea.

Tale osservazione la lascerà però come abbozzata e non potrà interamente proteggerla dalle obiezioni di una osservazione imprecisa e non giustamente guidata dal pensiero.

 

D’altra parte, chi acquisisca un’idea come questa, mediante l’usuale osservazione guidata dal pensare, si prepara all’osservazione soprasensibile.

Sviluppa in certo modo qualcosa che bisogna possedere prima dell’osservazione soprasensibile come, prima di quella sensibile, bisogna aver l’occhio.

 

Chi opponga che, col formarsi una simile idea, l’uomo possa crearsi per autosuggestione la rappresentazione soprasensibile, mostra soltanto di non essere in grado di accedere col libero pensare alla realtà, e che proprio lui, per autosuggestione, crea le sue obiezioni.