Lo studio della scienza dello spirito in una futura incarnazione, ci renderà possibile ricordare gli eventi della vita attuale

O.O. 152 – Verso il mistero del Golgota – 01.05.1913


 

L’evoluzione dell’uomo sulla Terra

procede gradualmente da un periodo di civiltà a un altro.

 

Nel succedersi di questi periodi, le anime umane, quali individualità, prendono dimora in corpi che sono propri di tali susseguenti civiltà. Le anime riunite qui questa sera sono state tutte incarnate in corpi appartenenti a civiltà precedenti.

 

Ogni singola anima avanza secondo il karma che essa stessa si è costruita.

Oltre all’evoluzione delle anime individuali, che dipende dal loro karma,

dobbiamo riconoscere l’evoluzione dell’umanità nella sua interezza:

un’evoluzione che procede in corpi umani d’epoca in epoca.

 

I corpi delle epoche greca, egizia, caldea, paleopersiana o atlantica presentavano nelle loro parti costitutive più sottili una struttura del tutto diversa da quella dei corpi umani appartenenti all’epoca attuale.

 

Dobbiamo distinguere tra

• il progresso interiore dell’io e del corpo astrale da un’incarnazione all’altra,

• e il progresso esteriore e la modificazione nei corpi fisici ed eterici

da una razza all’altra, da una nazione all’altra, da un’epoca all’altra.

 

Questo progresso da un’epoca all’altra dei corpi esteriori – il corpo fisico e il corpo eterico -, pur non potendo essere osservato dagli anatomisti e dai fisiologi, è reale, e la scienza dello spirito è in grado di riconoscerlo. Così, nel corso della normale evoluzione dell’umanità, il corpo fisico umano sarà nuovamente molto diverso quando, dopo questa vita attuale, le nostre anime riappariranno in Terra in una futura incarnazione.

 

Nell’attuale periodo dell’umanità si sta preparando un organo delicato,

un organo che gli anatomisti e i fisiologi esteriori non sono in grado di osservare.

Eppure quest’organo esiste sul piano anatomico.

È situato nel cervello, in prossimità dell’organo del linguaggio.

 

Lo sviluppo di quest’organo nelle circonvoluzioni cerebrali non è un esito del karma di anime individuali, bensì è un risultato dell’evoluzione terrena umana nella sua interezza; in futuro, tutti gli uomini possiederanno quest’organo, a prescindere dall’evoluzione delle anime che in quei corpi si incarneranno e in maniera del tutto indipendente dal karma di tali anime.

 

Quest’organo sarà posseduto in una futura incarnazione sia da uomini che attualmente sono forse ostili all’antroposofia, sia da coloro che oggi la considerano con simpatia.

In futuro, quest’organo sarà lo strumento fisico di certe forze dell’anima, così come, ad esempio, l’organo di Broca, situato nella terza circonvoluzione cerebrale, è l’organo della facoltà del linguaggio umano.

 

Quando quest’organo si sarà evoluto, l’umanità potrà usarlo sia correttamente sia in modo scorretto. Sapranno farne un uso corretto le persone che preparano fin da ora la possibilità di serbare nella memoria un ricordo veritiero dell’attuale incarnazione, quando vivranno la prossima incarnazione terrena.

 

Quest’organo fisico sarà lo strumento fisico per ricordare un’incarnazione precedente,

ricordo che ora è possibile avere solo grazie ad un’evoluzione spirituale superiore.

 

Attualmente, per la stragrande maggioranza delle persone, solo il conseguimento di uno sviluppo spirituale superiore – l’iniziazione – consente di ricordare incarnazioni precedenti. Ma ciò che nel presente si può acquisire solo con l’iniziazione, sarà in futuro, in certo modo, un bene comune a tutta l’umanità.

 

Il nostro sapere attuale era in passato patrimonio particolare, esclusivo, degli iniziati atlantici,

ora è dato a chiunque possederlo.

Similmente, il ricordo di vite precedenti, che attualmente è possibile solo agli iniziati,

in futuro sarà in possesso di ogni singola anima umana.

 

L’iniziato è in grado di acquisire determinate conoscenze senza dover ricorrere all’uso di un organo fisico, ma questo sapere potrà divenire bene comune dell’umanità solo se, nel corso dell’evoluzione, tutta l’umanità svilupperà un organo fisico esteriore atto a conseguirlo.

 

Le anime reincarnate, però, dovranno essere capaci di usare correttamente tale organo che in seguito servirà a ricordare le proprie incarnazioni precedenti. Saranno in grado di fare un uso corretto di quest’organo solo coloro che nell’attuale incarnazione avranno iscritto chiaramente pensieri e idee occulti nella sostanza dell’akasha.

 

Accade spesso di sentir dire: a che serve credere nelle vite precedenti, se l’umanità in genere non ne serba alcun ricordo? Meglio sarebbe, invece, immaginare da quale ben più profondo stupore l’umanità sarebbe colta – tenendo conto di ciò che si sa della vita – se in genere fosse già ora in grado di ricordarsi delle sue precedenti incarnazioni.

 

Se ci chiediamo che cosa sia necessario affinché in generale sia possibile ricordarsi di qualcosa,

dobbiamo dare la seguente risposta:

possiamo ricordare solo ciò che in precedenza abbiamo pensato.

 

È un insegnamento che possiamo trarre dalla vita di tutti i giorni. Immaginate una persona che, alzatasi la mattina, non riesca a trovare i bottoni gemelli della camicia. Si mette a cercarli per ogni dove, ma non riesce a scovarli. Perché non riesce a trovarli? Perché quando se li era tolti, li aveva posati senza pensare a ciò che stava facendo. Fategli fare l’esperimento opposto: provi ogni sera ad essere chiaramente cosciente dell’atto che sta compiendo: io sto posando i gemelli in questo posto — ebbene, se così farà, non si sbaglierà mai, andrà diritto diritto al posto in cui li aveva posati.

È il pensiero a richiamare l’evento alla memoria.

 

Quando vivremo un’incarnazione futura, ci rammenteremo di quelle passate solo se saremo in grado di ricordare la vera natura dell’anima, natura che perdura da un’incarnazione all’altra. Chi nella vita attuale non studia la scienza occulta, non può acquisire alcuna conoscenza della costituzione e dell’entità dell’anima. Non avendo, dunque, queste conoscenze, come potrà ricordarsi, in una futura incarnazione, di cose alle quali, nell’incarnazione precedente, non aveva mai pensato?

 

Con lo studio della scienza dello spirito, che comprende tra l’altro anche quello relativo all’entità dell’anima, prepariamo nella nostra interiorità ciò che, in una futura incarnazione, ci renderà possibile ricordare gli eventi della vita attuale.

Oggi, però, sono molte le persone che ancora non vogliono dedicarsi allo studio di questo sapere. Queste persone si reincarneranno, e nella prossima incarnazione, pur avendo forse sviluppato fisicamente l’organo del ricordo delle vite precedenti, non potranno ricordare il passato non essendosi preparate a tal fine.

Qual è allora l’importanza che la scienza dello spirito riveste nella vita attuale, oltre a tutto quanto abbiamo già detto?

 

La scienza dello spirito ci dà la possibilità

di usare correttamente l’organo che si svilupperà negli uomini del futuro,

cioè l’organo del ricordo delle vite precedenti.

• È in questa nostra attuale incarnazione che noi dobbiamo iscrivere nella sostanza dell’akasha

le conoscenze della nostra anima,

al fine di potere usare correttamente nella nostra prossima incarnazione l’organo del ricordo del passato –

un organo che si svilupperà nell’uomo a prescindere dalla sua volontà.

 

In futuro, dunque, vi saranno uomini che sapranno usare il suddetto organo del ricordo di vite terrene precedenti,

ed altri, invece, che tale organo non sapranno utilizzare.

In questi ultimi si manifesteranno alcune patologie,

perché avranno nel loro corpo fisico un organo che non sapranno usare.

 

Possedere un organo senza avere la capacità di usarlo genera una specie molto precisa di malattie nervose. Queste patologie nervose, causate dall’incapacità di usare quest’organo speciale pur essendone dotati, saranno molto più gravi di quelle che l’uomo ha conosciuto fino ad oggi.

 

Considerando in questo modo la correlazione dei fatti, s’inizia a farsi un’idea della missione della scienza dello spirito e della vera importanza di una comprensione della vita e dell’umanità conseguita grazie al suo studio. Ma nel caso in cui l’impressione suscitata in voi da queste considerazioni desse luogo a malintesi, richiamerò la vostra attenzione su di un altro fatto che potrà mitigarne l’aspetto inquietante.

 

Sebbene il vero occultista sia in grado di avvedersi della necessità che la scienza dello spirito entri nella vita spirituale del nostro tempo, affinché l’uomo del futuro sappia usare l’organo del ricordo e possa conservarsi fisicamente in buona salute, tuttavia non è assolutamente lecito affermare in pari tempo che un uomo che oggi non sia disposto ad accogliere la scienza dello spirito, nella sua incarnazione successiva vada incontro alla perdizione nel modo prima descritto.

 

In futuro, l’uomo avrà ancora per molto tempo la possibilità di rimediare, nella vita successiva, alla negligenza dimostrata con il mancato conseguimento di ciò cui ho accennato, cioè l’acquisizione in questa vita della capacità di usare l’organo del ricordo, perché avrà ancora alcune occasioni di ristabilirsi in salute e di attingere verità scientifico-spirituali. Ma verrà il tempo in cui questa possibilità non esisterà più.

 

Benché non abbiamo ancora raggiunto il momento preciso, tuttavia viviamo in un’epoca dell’umanità in cui è necessario, per il motivo già addotto, che nella vita spirituale umana venga introdotta la scienza dello spirito, intesa come un’evoluzione necessaria all’interno di un progresso generale dell’umanità stessa, e non come frutto delle opinioni personali di questa o quella individualità.