Luce ed amore.

O.O. 346 – Apocalisse ed agire sacerdotale – 19.09.24


 

Miei cari amici, ora vogliamo farci una rappresentazione del modo in cui nel nostro tempo – naturalmente ad un certo livello, riferendoci a precedenti avvenimenti terrestri – si accennino, prima in maniera germinale, a potenti sovvertimenti posteriori. Possiamo rappresentarci come ciò che si trova nell’Apocalisse, con le doglie e così via dicendo, è così spesso ambientato all’interno del nostro tempo e come l’anima cosciente ne può venire afferrata (Apocalisse 8,13; 9,12; 11,14).

 

Ora dobbiamo chiarirci il fatto che ciò che in maniera interpretativa ho descritto ieri ha un influsso importante sulla configurazione generale dell’evoluzione. Dobbiamo soltanto riflettere sul fatto che le cose che, per così dire, accadono in campo spirituale, vengono tenute meno in considerazione dai contemporanei e soprattutto vengono poco considerate nel nostro tempo, e che esse, però, se anche vengono viste oggi, parimenti come avvenimenti spirituali, hanno il loro effetto incommensurabilmente forte che oltrepassa di gran lunga la coscienza umana.

 

Quando, per esempio, ieri ho parlato che certe personalità guida dell’Oriente europeo di oggi, conservano dei pensieri che rappresentano propriamente la forza che dovrebbe agire nella formazione delle nuvole, succede che, soprattutto ciò che accade nelle teste delle guide russe, quando passerà progressivamente sempre più dallo stato germinale negli stati progressivi della crescita, rappresenterà ciò che poi apparirà come fenomeni nuvolosi. Desidererei dire che, per esempio, gli attuali sconvolgimenti in Russia rappresenteranno più tardi, potenti, vorrei dire, rivoluzioni temporalesche che si svolgeranno sopra le teste degli uomini.

 

Ora, qui, giungiamo a qualcosa che appartiene ai segreti dello sguardo apocalittico e che, di nuovo, dovrà chiarire un punto nell’Apocalisse. Attraverso ciò, perveniamo sempre più ad una vera interpretazione delle potenti visioni di questo libro, perveniamo a ciò che dobbiamo chiarire del tutto a noi stessi, per mezzo della nostra esperienza umana odierna.

 

Osservando il breve periodo in cui oggi siamo abituati a vedere la vita, senza contemporaneamente precorrere ipotesi temerarie, o addirittura pazze, sullo stato di inizio o di fine della Terra, abbracciando con lo guardo questo periodo, senza prendere come aiuto l’osservazione spirituale, poi si può dire: All’esterno, la natura percorre il suo cammino.

 

Vediamo come fenomeni naturali più piccoli si svolgano nel corso degli anni, come più grandi fenomeni naturali si svolgono nella vita della Terra, alluvioni, eruzioni vulcaniche, e così via dicendo. Accanto a ciò, però, c’è – senza che oggi ci sentiamo spinti, a causa del piccolo lasso di tempo che abbracciamo con lo sguardo, a costruire una connessione -, c’è ciò che designiamo come storia, gli avvenimenti della guerra dei trent’anni, Ludwig XIV e così via dicendo. Si susseguono uno all’altro e accadono contemporaneamente, e nessuno si sente spinto di costruire una connessione fra le due linee, quella dei fenomeni naturali, e quella degli avvenimenti storici, che si vedono procedere parallelamente.

 

Si ha bisogno soltanto di abbracciare, con lo sguardo, un lasso di tempo più grande, e si vedrà subito come sia erronea questa semplice rappresentazione parallela. In effetti, quando davvero si getta uno sguardo retrospettivo, dall’attuale vita della Terra ad una vita precedente della stessa Terra, la qual cosa, naturalmente, oggi deve venire concepita ancora come teoria, fin tanto che non verrà capita nelle immaginazioni date dal ricercatore dello spirito -, quando si porta nella realtà, all’interno della reale esperienza, ciò che sono le ripetute vite terrestri, se ne riceve subito l’impressione che segue: Si guardi di fuori nel prato, nel bosco e si noti come le cose siano differenti da come furono quando si era, sulla Terra, nella precedente incarnazione.

 

Lo si nota, anche, quando si è in un territorio del tutto diverso. Perché tutto sulla Terra cambia di continuo e, in effetti, anche laddove ci si trovava, il mondo vegetale, il mondo animale hanno acquisito un carattere del tutto diverso. In effetti nel momento in cui si percepisce qualcosa dell’incarnazione precedente e poi di nuovo in maniera franca si guarda fuori nella natura, lo si sente come qualcosa di sbalorditivo, che lascia stupefatti. Si riceve qualcosa come attraverso un sentimento interiore: Si ha ciò che qui si vede nell’ambiente, non ciò che è stato estratto da ciò che era qui nell’incarnazione precedente, bensì, ciò che è essenziale, è stato prelevato da un altro luogo.

 

È così: Con l’abituale visione del mondo delle scienze naturali si vede ciò che come natura prosegue in una linea retta nel seguente modo (viene disegnato sulla lavagna).

 

Qui sarebbe l’anno

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Ora ci si rappresenti ciò che oggi qui cresce sul prato, che così sarebbe nato dai semi di ciò che è cresciuto prima; e così indietro fino al 1260, 895 e così via si segua ciò che è il risultato di ciò che è causato dai semi e lo si rappresenti in una linea retta. Questo, però, non era così.

 

Ho spesso posto l’attenzione su quanto segue: Che i corpi che oggi avete, a parte alcune eccezioni, non li avevate sette, otto anni fa. Qualcosa si indurisce nel corso della vita – l’ho descritto nell’altro corso – ma in ogni caso nulla di ciò che avete in voi lo avevate quando eravate un bambino di tre anni. Vi è stato un ricambio dell’intera materia fisica. E così anche nel prato, con tutti i fiori, non c’è nulla di ciò che era presente in epoche passate, bensì bisogna farsi la seguente rappresentazione: Ciò che oggi è il prato, è disceso dai mondi spirituali; ciò che allora era prato, era di nuovo disceso dai mondi spirituali, e così via; e ciò che era prato secoli fa, è del tutto passato. Non si continuano a trasmettere per eredità solo i germi fisici, bensì, di continuo, fanno la loro apparizione germi spirituali dalle regioni superiori, al posto di ciò che era lì.

 

Ma poi, quando si dice, ciò che oggi è prato, diciamo nel tredicesimo secolo, non era prato, bensì che qui vi era un altro prato, che nel frattempo è morto, e poi quando lo si è capito, si riceve una rappresentazione della missione della neve, si riceve una rappresentazione del fatto che essa è la portatrice del continuo deperire.

La neve si rinnova ogni anno, ed anche il ghiaccio e mentre la natura muore in questa configurazione del tutto elementare, che si trova nella dinamica della formazione della neve e del ghiaccio, essa viene continuamente rinnovata dall’alto. Così accade proprio nel nostro tempo.

Però è anche una condizione che non è del tutto durevole. Ne parleremo subito. Prima, però, desidererei dire quanto segue: Mentre si scopre tutto ciò, quando si scruta nel prato – non ha alcuna influenza il fatto che si sia stati incarnati in un territorio – e si osserva così ciò che ne risulta su neve e ghiaccio, a partire da regioni sovraterrene, si sa quanto segue: Nel tempo fra la tua incarnazione ed oggi tu hai lavorato al prato. Tu hai collaborato a ciò che hai attorno a te anche nell’attuale incarnazione, addirittura nella natura.

 

Questo si nota per prima cosa; e dopo di che si percepisce come, anche questo, sia una condizione passeggera. Gli scienziati naturali sono sempre dell’opinione, quando scoprono qualcosa che accade all’esterno, che siano tutte condizioni permanenti. Questo, però, in fin dei conti, non ha senso. In realtà, non rimane nulla. In realtà, accade che le cose si mutano, sino alle leggi di natura. Perciò, anche gli scienziati naturali nel nostro tempo sono giunti a scoprire le più astratte leggi di natura come cose permanenti. “Ogni azione ha una causa”, “La materia è costante”; simili generalità, che non dicono proprio nulla vengono viste poi come le eterne leggi della natura.

 

E così anche questa condizione, che ci indica la Terra in cambiamento – nel verdeggiare dell’estate che scioglie l’umidità in calore, nell’appassire dell’inverno che solidifica l’umidità nel ghiaccio e nella neve – è qualcosa che non è stato sempre presente e che non sarà sempre qui. Farà piuttosto la sua comparsa una condizione in cui sarà presente qualcosa che, ora, non lo è affatto. Vedete, oggi abbiamo la condizione di cambiamento – lo vorrei porre in maniera ben decisa e desidererei che anche voi la afferraste decisamente -, abbiamo oggi lo stato di cambiamento (viene scritto alla lavagna):

Tavola 12

1. Estate, sciogliendo l’elemento acqueo attraverso il calore,

2. Inverno, consolidando l’elemento acqueo in ghiaccio e neve attraverso il freddo.

Fra queste due abbiamo ora come stato, pendente di qua e di là, l’autunno e la primavera.

Questo si bilancia a poco a poco.

 

Non vi saranno più estati così decise in cui l’elemento acqueo verrà sciolto del tutto e non vi saranno più inverni così decisi in cui l’elemento acqueo si indurirà del tutto in ghiaccio e neve, bensì farà la sua comparsa una condizione intermedia in cui l’elemento acqueo avrà un’altra consistenza, essenzialmente più spessa che in estate che non trapasserà facilmente in un altro stato, ma rimarrà. Ghiaccio e neve non avranno più l’aspetto odierno bensì appariranno come una massa riflettente trasparente, che rimane in estate ed in inverno. Qui abbiamo il mare di cristallo la cui comparsa viene descritta dallo scrittore dell’Apocalisse nella stessa Apocalisse (Apocalisse 15,2).

 

Abbiamo fatto accenno ad un fenomeno naturale che noi ricaviamo dall’osservazione degli avvenimenti naturali, li abbiamo posti nel tempo; e vedete, ora sappiamo anche che ciò che viene fatto attorno a noi, proviene proprio da noi stessi, che vi collaboriamo, come collaboriamo al prato su cui ci pone il nostro karma nelle incarnazioni, così dobbiamo anche potere estendere questo alla grande trasformazione della Terra.

È giusto, l’uomo contribuirà sempre di più, attraverso ciò che trascorre in intellettualità nel periodo dell’anima cosciente, attraverso la sua dinamica interiore, a produrre il mare di cristallo in modo tale che, l’umanità sia compartecipe nella sua collaborazione ai grandi avvenimenti del futuro. Qui, non avete solo un mero parallelismo, qui, avete un agire unitario di ciò che ha luogo nell’uomo, e di ciò che ha luogo all’esterno, nella natura.

Si, ora vi sarà possibile anche capire un’altra cosa su cui dobbiamo essere chiari a noi stessi ed è ciò che segue: Quando noi perveniamo in quell’elemento divino che si trova nella condizione di equilibrio che sempre si ripete fra l’elemento luciferico ed arimanico e quando lo concepiamo nella sua profonda entità, allora ci sovviene che, ovunque, – se guardiamo giustamente -, laddove non c’è l’influsso di Lucifero e di Arimane, c’è proprio ciò che viene da questa spiritualità divina progredita, legata all’evoluzione dell’umanità.

 

Quando nei regni, all’interno dei quali ondeggia di continuo il luciferico,

e all’interno dei quali ondeggia di continuo l’arimanico,

guardiamo al divino che detiene la condizione di equilibrio,

troviamo così la forza fondamentale di tutto ciò che qui continua a fluire,

formando addirittura l’uomo esteriormente, animando e spiritualizzando: puro amore.

• Questa forza fondamentale è puro amore.

 

Il cosmo è formato

– secondo la sua sostanza ed essenza interna, nel caso che sia l’universo dell’uomo –

di puro amore, non è altro che puro amore.

 

Non troviamo all’interno del divino associato all’uomo, niente altro che puro amore.

• Ma questo amore è un elemento interiore, può venire esperito interiormente dalle anime.

• Non perverrebbe mai ad un fenomeno esteriore,

se non formasse il suo corpo dall’elemento, l’elemento eterico della luce.

• E se guardiamo giustamente il mondo dal punto di vista occulto, giungiamo a dire a noi stessi:

l’entità fondamentale del mondo è entità di amore, che appare esteriormente come luce.

 

Non è una convinzione di fede di chi vede in queste cose,

bensì è una conoscenza acquisita del tutto obiettivamente:

il cosmo, dal momento che l’uomo vi è radicato,

è amore interiormente essenziale, posto in apparizione esteriormente tramite la luce.

 

Essenzialmente

– poiché abbiamo a che fare con tutte le entità delle più alte gerarchie

che vengono spinte da questo amore, e che vivono interiormente questo amore –

la cosa, quando vogliamo applicare un’idea astratta, appare come luce.

 

• L’aspetto interiore dell’entità è amore

• e l’aspetto esteriore dell’amore è luce.

 

Questo è quello che, sempre e di continuo, si è sottolineato in tutti i misteri,

che non è solo convinzione di fede,

bensì che è la conoscenza veramente acquisita di ogni vero occultista.

 

Ora, però, accade che questa è una corrente nel cosmo,

una corrente, che sì ci riguarda essenzialmente come uomini, ma che, però, è sempre una corrente.

 

Possiamo ben rappresentarci il periodo del materialismo

dal quindicesimo, sedicesimo, diciassettesimo secolo,

ed, anche, la culminazione del materialismo durante gli anni quaranta del diciannovesimo secolo ,

possiamo rappresentarci bene l’elaborazione del materialismo dopo,

con tutto ciò che gli uomini pensano e fanno,

con tutte le forze terribilmente distruttive, che si agitano dalla metà del diciannovesimo secolo nell’umanità,

sebbene ciò non sia stato ancora affatto notato giustamente da molti.

Su tutto ciò, tesse l’amore divino che si dispiega nella luce.

 

Però, miei cari amici, prendete per una volta dell’acqua pura, assolutamente cristallina, e prendete una spugna sporca, una spugna che contiene nel suo interno dello sporco. Mettetela in questa acqua chiara e pura come il cristallo, immergetela comprimetela, e fate scorrere di nuovo l’acqua – è sporca, torbida. Avete fatto assorbire alla spugna sporca l’acqua cristallina, l’avete nuovamente strizzata fuori, ed è divenuta acqua sporca.

Cosa può l’acqua pura chiara come il cristallo per il fatto che scorre fuori come acqua sporca, quando si strizza la spugna? Cosa può l’amore divino che sgorga nella pura luce, per il fatto che viene raccolto dal periodo del materialismo come l’acqua chiara viene raccolta dalla spugna impregnata da impurità e che perciò dopo appare come qualcos’altro?

 

Possiamo così vedere l’immagine:

Acqua chiara come il cristallo, assorbita da una spugna sporca, diviene acqua torbida, imbevibile.

L’amore divino, che appare nell’amore, assorbito nel periodo dello sviluppo dell’anima cosciente,

da tutti gli ingredienti del male che si agitano in maniera manifesta o latente,

al tempo dello sviluppo dell’anima cosciente, diviene collera divina.

 

Questo è il segreto del prossimo periodo,

il fatto che attraverso ciò che accade nell’umanità l’amore divino apparirà in forma di divina collera

– della collera divina che proteggerà da tutte le configurazioni materiali che nascono,

a seguito del periodo materialistico dell’anima cosciente,

che proteggerà, facendo affondare queste configurazioni, da ulteriori azioni nocive.

 

A partire da ciò che a questi appare, lo scrittore dell’Apocalisse parla dello svuotamento delle coppe dell’ira, nel prossimo periodo (Apocalisse 16,1 e seguenti).

Questo è ciò che nei misteri, venne detto in una frase che agì in maniera terribilmente sconvolgente,

sugli iniziati alle prime armi:

• nella sfera dell’illusione umana, l’amore divino appare nella forma della collera divina.

 

Una frase vecchia di millenni, che è passata attraverso i misteri, che vive in maniera profetica nelle visioni di Giovanni, mentre nell’Apocalisse è descritto ciò che progredisce, attraverso cui l’amore divino viene intorbidito e che poi deve accadere come completamento necessario del procedere:

• lo svuotamento della collera divina nel periodo in cui, ad un grado più forte del nostro,

ciò che gli uomini fanno, avrà influenza sugli avvenimenti naturali.

Perché il parallelismo che spinge gli uomini all’illusione, come se la natura e lo spirito umano e l’anima umana corressero uno accanto all’altra, questo parallelismo domina solo nei tempi centrali dell’evoluzione e provoca questa illusione.

 

Perfino nelle condizioni di inizio e di fine delle evoluzioni più piccole, per esempio, dell’evoluzione dalla catastrofe atlantica sino alla guerra del tutto contro tutti, dominava sempre una grande influenza sugli avvenimenti di natura, attraverso ciò che accade nell’uomo.

Perciò, non è una favola che, quando una grande parte dell’umanità si occupò su vasta scala di magia nera, nelle ultime fasi dello sviluppo atlantico, ciò che gli uomini compirono qui, con il loro occuparsi di magia nera, si riversò in avvenimenti di natura nella catastrofe atlantica.

E così molte cose che ora accadono si compiono in fenomeni naturali.

 

Qui una di queste sarà che la rivoluzione russa, che ebbe anche molte cause occulte, si riverserà sui capi degli uomini dal cielo in tempeste di tuoni e fulmini, che dureranno per tutta l’estate, e che l’altra, che nel nostro tempo si raccoglierà come elemento cosmico, nell’intorpidimento dell’amore divino, apparirà in quei fenomeni naturali che non potremo altro che indicare come la trasformazione dell’amore divino in collera divina attraverso le illusioni degli uomini.

 

La frase è già stata pronunciata, come l’ho pronunciata prima.

• Ma quello che la collera divina qui riversa sugli uomini,

in verità, è sempre una manifestazione dell’amore divino.

• Perché se in questo periodo, l’amore divino

si impietosirebbe, in maniera visibile, della debolezza degli uomini,

questo non sarebbe un vero impietosirsi.

 

Si ignorerebbe, così, tutto ciò che è accaduto

come conseguenza necessaria dei pensieri e delle azioni umane;

questo sarebbe la cosa più priva di amore, e poi l’umanità andrebbe in rovina.

 

Solo e soltanto, attraverso il riversamento della collera divina,

che, però, è solo la metamorfosi dell’amore divino,

ciò che l’umanità ha fatto in cose dannose, può venire rifatto in un’altra maniera,

cosa che altrimenti agirebbe in maniera indicibilmente dannosa

sul futuro sviluppo dell’umanità.

 

La frase scritta negli scritti è così antica che, in Europa,

viene pronunciata molto spesso ancora in forma orientale, dicendo così:

• Nella regione della maya venne alla luce l’amore divino come collera divina.

 

Vedete, abbiamo qui un nuovo esempio in cui, si guarda all’Apocalisse nel modo in cui essa viene tratta, completamente, dagli ingredienti essenziali che agiscono nel mondo.

Tanto più la si approfondisce tanto più, in questa Apocalisse, si trova ciò che indica davvero, nel mondo più eminente possibile ciò che ci si può fidare di questo stesso libro – se posso esprimermi in maniera banale.

In fondo, essa è ciò che dà la conoscenza al sacerdote di ciò che accade nel corso umano del cosmo. Essa, originariamente, fu data al sacerdozio come ciò che è propriamente esoterico nel Cristianesimo, accanto ad altro che fu exoterico.