L’uomo consiste di quattro parti costitutive

O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 26.06.1909


 

Prenderemo le mosse dai fatti relativamente più semplici della scienza dello spirito.

Dell’uomo, quale ci sta dinanzi nello stato normale della sua vita,

sappiamo che consiste di quattro parti costitutive:

• il corpo fisico,     • il corpo eterico o vitale,        • il corpo astrale        • e l’io.

 

• Sappiamo che la sua vita quotidiana si alterna in modo che

dal mattino quando si sveglia, fino alla sera quando si addormenta,

le quattro parti costitutive della sua entità si trovano organicamente collegate fra loro.

• Sappiamo che quando l’uomo dorme di notte, il corpo fisico e il corpo eterico giacciono nel letto,

e che da questi si sollevano il corpo astrale e il portatore dell’io, o più in breve l’io.

 

Oggi però dobbiamo renderci chiaramente conto di un fatto.

• Quando abbiamo dinanzi a noi un uomo allo stadio attuale di evoluzione,

abbiamo la quadruplice partizione in corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale ed io, come connessione necessaria.

• Quando poi di notte l’uomo giace nel letto soltanto con il corpo fisico e il corpo eterico,

in certo qual modo egli ha il valore di una pianta,

perché la pianta, quale ci appare nel mondo esteriore, consiste di corpo fisico e di corpo eterico o vitale;

essa non contiene in sé né un corpo astrale, né un io, e in questo appunto differisce dall’uomo e dall’animale.

• L’animale ha un corpo astrale, e soltanto l’uomo ha in sé un io.

 

Possiamo quindi dire che dalla sera al mattino giacciono sul letto il corpo fisico e il corpo eterico dell’uomo;

egli è allora un essere simile ad una pianta, nondimeno non è come una pianta.

Di questo dobbiamo renderci conto.

 

• Se esiste oggi un essere indipendente che non possiede un corpo astrale ed un io, che si compone solamente del corpo fisico e del corpo eterico, esso deve allora avere l’aspetto di una pianta, deve essere una pianta.

L’uomo però, così come giace nel letto, ha superato il valore di una pianta, perché nel corso dell’evoluzione egli ha aggiunto al suo corpo fisico e al suo corpo eterico il corpo astrale, il portatore di gioia e dolore, di piacere e dispiacere, di istinti, desideri e passioni; e perché vi ha aggiunto anche il veicolo dell’io.

• Ogni volta però che una parte costitutiva superiore viene aggiunta ad un’entità, anche le parti inferiori vengono in tutto modificate.

 

Se alla pianta, quale ci si presenta oggi come essere nella natura, si aggiungesse un corpo astrale, se il corpo astrale non si limitasse ad aleggiare al di sopra di essa ma la compenetrasse, allora ciò che si vedrebbe penetrare nella sostanza vegetale della pianta dovrebbe diventare carne animale, perché il corpo astrale che penetra in essa trasformerebbe appunto la pianta in modo che la sostanza di essa diverrebbe carne animale; in modo corrispondente la pianta dovrebbe subire una trasformazione, se nel mondo fisico avesse in sé un io.

 

Perciò possiamo anche dire che quando abbiamo dinanzi a noi un essere che, come l’uomo, possiede non soltanto il corpo fisico, ma anche delle parti invisibili, superiori, soprasensibili della sua natura, allora tali parti soprasensibili si trovano espresse nelle parti inferiori.

 

• Come le qualità interiori della vostra anima si trovano superficialmente espresse

nei lineamenti del vostro volto, nella vostra fisionomia,

così il vostro corpo fisico esprime anche il lavoro compiuto dal corpo astrale e dall’io.

• Il corpo fisico non rappresenta soltanto se stesso,

ma rappresenta anche l’espressione fisica delle parti fisicamente invisibili dell’uomo.