L’uomo d’Atlantide credeva agli dèi e agli spiriti, non per religione, ma perché li vedeva e sperimentava

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 27.05.1908


 

Gli uomini che trasmigrarono da occidente verso oriente e si stabilirono nelle regioni che più tardi costituirono la Germania, erano rimasti dotati (quale più, quale meno) d’un certo grado di chiaroveggenza che permetteva loro di vedere il mondo spirituale, almeno in certi periodi di tempo.

Mentre il sommo iniziato trasmigrò nel Tibet coi suoi discepoli e di lì inviò più tardi nell’India la prima colonia civilizzatrice, in Europa erano rimasti presso i diversi popoli altri iniziati che coltivavano lo spirituale entro i misteri. Per esempio c’erano i misteri druidici, dei quali oggi non si sa in genere più nulla, poiché ciò che se ne va dicendo è frutto di pura fantasia.

 

Ma è importante stabilire che quando a quei tempi si parlava dei mondi superiori, fra i druidi oppure fra le popolazioni delle regioni russe occidentali e di quelle scandinave dove fiorivano i misteri dei Drotti, c’era sempre un certo numero di persone che di questi mondi superiori aveva esperienza.

Quando si parlava di Wotan, o di quanto si era svolto fra gli dèi Baldur e Ilódur, non si parlava di cosa che fosse del tutto sconosciuta all’ascoltatore. Molti avevano ancora sperimentato essi stessi fatti del genere, in particolari stati di coscienza, oppure li aveva sperimentati il loro vicino al quale prestavano fede.

 

Ovunque ci si volgesse, in giro per l’Europa, c’era ancora un vivente ricordo di quanto era avvenuto nell’Atlantide.

E che cos’era stato, sull’Atlantide?

Si potrebbe definirlo una convivenza, una naturale convivenza dell’uomo col mondo spirituale, con ciò che oggi si chiama il cielo.

L’uomo entrava di continuo nel mondo spirituale e viveva in esso: in altre parole, non gli era affatto necessario che una religione particolare gli indicasse l’esistenza d’un mondo spirituale.

 

Che cosa significa religione?

Significa collegamento, collegamento del mondo fisico con quello spirituale. I

n quei tempi l’uomo non abbisognava per niente di un collegamento col mondo spirituale, poiché quest’ultimo era un mondo d’esperienza.

Come nessuno è costretto a insegnarvi la fede nei fiori del campo, negli animali del bosco, poiché li vedete, così l’uomo d’Atlantide credeva agli dèi e agli spiriti, non per religione, ma perché li vedeva e sperimentava.