L’uomo è costituito dal corpo fisico, dal corpo eterico, dal corpo astrale e dall’io.

O.O. 123 – Il Vangelo di Matteo – 08.09.1910


 

Sappiamo che l’uomo è costituito dal corpo fisico, dal corpo eterico, dal corpo astrale e dall’io.

Sotto alcuni riguardi l’io è certo l’elemento più alto,

sebbene esso sia il più giovane degli elementi costitutivi della natura umana.

Esso racchiude il germe potenziale di quanto di più alto può raggiungere l’uomo,

ma al suo stato attuale l’io si trova al gradino più basso di perfezione.

 

Il corpo fisico invece è nel suo genere l’elemento più perfetto, non certo per merito dell’uomo stesso,

ma perché entità divino-spirituali hanno lavorato sull’uomo

durante le incarnazioni planetarie di Saturno, del Sole e della Luna.

 

Anche il corpo astrale è già divenuto più perfetto dell’io umano.

Se dunque guardiamo all’io, vi scorgiamo l’elemento che ci è più vicino, quello con cui ci identifichiamo.

 

Chi non sia troppo superficiale e non voglia chiudere gli occhi, troverà il suo io, purché guardi dentro se stesso. Quanto mai lontano è invece l’uomo dai segreti del corpo fisico umano! Per portarlo alla sua attuale struttura, entità divino-spirituali hanno lavorato sul corpo fisico, non per milioni, ma per miliardi di anni!

 

Fra il corpo fisico e l’io si trovano il corpo astrale e l’eterico.

In confronto al corpo fisico, anche il corpo astrale è un elemento imperfetto della natura umana:

in esso infatti si agitano emozioni, passioni, brame, e per tramite delle emozioni del corpo astrale

l’uomo gode di molte cose che contrastano direttamente la meravigliosa organizzazione del corpo fisico;

ciò avviene malgrado il corpo eterico si frapponga come un ostacolo fra gli altri due.

 

Ho già fatto osservare altre volte come l’uomo introduca nel proprio organismo molti veleni dannosi al suo cuore; se dipendesse dal suo corpo astrale, egli rovinerebbe ben presto la sua salute. Egli la deve solo al fatto che la organizzazione del suo cuore è così meravigliosa e perfetta, da poter resistere per decenni agli attacchi provenienti dal corpo astrale.

 

È dunque proprio così:

quanto più profondamente discendiamo nella corporeità umana,

tanto più alte sono le forze spirituali che vi troviamo attive

e che hanno elaborato i diversi elementi costitutivi dell’uomo.

 

Si potrebbe affermare che sono gli dèi più giovani, sono le forze divino-spirituali più recenti ad averci dato il nostro io; sono invece divinità molto più antiche quelle che hanno prodotto la perfezione dei nostri corpi inferiori; quella perfezione che l’uomo oggi comincia appena a comprendere, essendo egli ben lungi dal poter imitare con i suoi mezzi strumentali ciò che le entità e le forze divino-spirituali hanno creato per lui nel miracoloso edificio del suo corpo. Era proprio questa perfezione che contemplavano gli Iniziati esseni, quando grazie all’iniziazione si immergevano nei segreti della corporeità.

 

Un iniziato esseno si diceva:

quando percorro i primi quattordici gradini, penetro dapprima nel mio corpo astrale.

Qui incontro tutte le passioni che vi sono connesse,

tutto ciò che io stesso ho guastato del mio corpo astrale, durante la mia vita.

 

Tuttavia, non sono ancora stato in grado di guastare il mio corpo eterico,

nella misura in cui ho guastato il corpo astrale.

Il mio corpo eterico è in fondo ancora molto più divino, più puro:

esso mi si rivela quando percorro i quattordici gradini successivi.

 

L’iniziato esseno sentiva che se era stato capace di resistere alle tentazioni del corpo astrale, attraverso i primi quattordici gradini, il peggio era ormai superato; a quel punto egli penetrava nelle sfere luminose del suo corpo eterico, le cui forze non era riuscito a guastare nella stessa misura.