L’uomo è la quarta delle entità che sperimentano sulla terra il gradino umano

O.O. 104 – L’Apocalisse – 22.06.1908


 

Il Sole e la Luna si riunirono di nuovo per un tratto nel loro sviluppo successivo, come un unico corpo.

Quindi si oscurò quello stadio evolutivo, intervenne quello stato puramente spirituale che alcuni sono usi chiamare pralaya; poi albeggiò il nostro stadio evolutivo terrestre.

Il nuovo corpo celeste che cominciò a baluginare non ebbe all’inizio soltanto la nostra odierna sostanza terrena, ma quanto si avrebbe prendendo e mescolando assieme in un immenso pentolone la sostanza del Sole, della Terra e della Luna attuali.

 

Press’a poco così ci si può immaginare lo stato evolutivo della nostra Terra ai suoi inizi.

Dapprima esso è una specie di ripetizione dello stato saturnio, poi di quello solare, e poi di quello lunare.

Quello che per noi è soprattutto importante è che l’uomo, in realtà, diventa uomo, nel senso attuale,

soltanto alla metà dell’evoluzione terrestre.

 

Anche nella nostra evoluzione terrestre dobbiamo distinguere sette stadi, e noi siamo nel quarto. Tre hanno preceduto, e tre seguiranno. Il quarto grande periodo è quello nel quale il genere umano attuale, il nostro, doveva appunto divenire uomo.

Come in tutti i periodi di Saturno, del Sole e della Luna determinate entità raggiunsero il gradino umano — su Saturno gli Asura o Archai, sul Sole gli Arcangeli, sulla Luna gli Angeli — così sempre delle entità rimasero indietro. Così sulla Luna ci furono pure entità che non poterono più raggiungere il gradino umano, ed erano angeli ritardatari, che soltanto ora, nei primi tre periodi del nostro pianeta terrestre, poterono riguadagnare il loro gradino umano.

L’uomo intanto giungeva al quarto gradino della sua evoluzione.

Prima dell’uomo, quindi, tre altre entità attraversarono sulla terra il gradino umano.

• L’uomo è la quarta delle entità che sperimentano sulla terra il gradino umano.

 

Nel momento dell’evoluzione cosmica nel quale appunto l’uomo si appresta a divenire tale, si hanno diverse entità, prima dell’uomo, che poterono attraversare il gradino umano su Saturno, Sole, Luna e Terra, tutte entità dal più al meno superiori all’uomo stesso. Ma tutte son tali da poter guardare indietro, da potersi ricordare del gradino nel quale esse sperimentarono lo stato umano. Esse poterono quindi guardare all’uomo in via di divenire e dirsi: « Egli diventa ora quello che noi fummo; lo comprendiamo quindi, anche se per noi le condizioni erano diverse ». Di conseguenza quelle entità, dallo spazio cosmico spirituale, poterono guidare e regolare l’evoluzione dell’uomo.

 

Contiamo ora quante sono le entità che possono guardare al gradino umano e avere comprensione per l’uomo in via di divenire: sette di Saturno, più sette del Sole, più sette della Luna, più tre della Terra, e sono in tutto ventiquattro entità.

Ventiquattro « uomini » guardano giù all’uomo attuale.

Sono le entità che, per buone ragioni, abbiamo chiamato i regolatori dell’evoluzione, i regolatori del tempo. Il tempo è connesso con l’evoluzione. Sono i ventiquattro anziani che incontriamo nell’Apocalisse di Giovanni. Sono le medesime entità che ci vengono descritte quando ci avviciniamo ai misteri dei sette suggelli. Ci vengono descritte come le vere e proprie guide dei destini, come l’alfa e l’omega.

Abbiamo così ritrovato anche qui i ventiquattro anziani, e vediamo come lo scrittore dell’Apocalisse, stendendo questo importante documento, ha meravigliosamente celato, nelle sue immagini, quello che possiamo trovare noi stessi studiando l’evoluzione spirituale del cosmo.

 

Ora, però, certi esseri erano rimasti indietro ad ogni gradino, di modo che gli esseri di Saturno rimasti indietro sul Sole risultarono i primi germi dell’attuale regno animale, e gli esseri del Sole rimasti indietro sulla Luna i primi germi dell’attuale regno vegetale. Soltanto sulla terra comparve, quale gradino evolutivo, il regno minerale.

Abbiamo già rilevato che sulla Luna ancora non esisteva alcun regno minerale. Sulla Luna non si sarebbe ancora potuto camminare su delle rocce.

 

Nello stesso periodo nel quale gli uomini attuali cominciarono a sperimentare il loro gradino umano,

ora, sul corpo celeste la cui sostanza era fra quella della Luna e quella attuale,

spuntarono le masse minerali, i primi cristalli.

Quello è il momento in cui appare il regno minerale,

e questo apparire si trova descritto in modo davvero unico nell’Apocalisse di Giovanni, dove è detto:

« Ed era cristallizzato attorno al trono, come un mare di cristallo ».

Il « mare di cristallo » ci deve indicare lo spuntare, il sorgere del regno minerale nella sua prima formazione.

 

Nell’Apocalisse di Giovanni vediamo così indicato anche questo mistero dell’evoluzione cosmica. Con ciò abbiamo anche appreso a riconoscere che, fino a questo grado, lo scrittore dell’Apocalisse, nelle sue poderose immagini, null’altro ha voluto rappresentarci se non quello che, dalla vita spirituale, noi stessi possiamo conoscere dell’evoluzione terrestre. Lo scrittore dell’Apocalisse ci ha così condotto, già all’inizio del suo libro, alle altezze dalle quali l’uomo può guardare le immagini dei futuri stadi evolutivi.