L’uomo e le gerarchie tra nascita e morte e tra morte e rinascita

O.O. 184 – Vol. I – Polarità fra durata ed evoluzione nella vita umana– 08.09.1918)


 

Ogni sera, quando cadiamo nel sonno, deponiamo provvisoriamente, temporaneamente,

il nostro corpo fisico insieme al corpo eterico. Quello ci rimane conservato.

Veniamo a trovarci uniti con le entità della terza gerarchia; al risveglio torniamo nei nostri corpi fisico ed eterico.

 

• Diversa è la situazione quando non abbiamo più la possibilità di ritornare, quando siamo morti.

Dopo la morte, i nostri corpi fisico ed eterico vengono consegnati, apparentemente, alle forze propulsive del divenire terrestre – noi sappiamo che il fatto è apparente, – ma, per il nostro sperimentare, i nostri corpi fisico ed eterico vengono consegnati agli spazi terrestri e celesti.

• In questo periodo tra morte e nuova nascita, però, noi non entriamo in contatto solo con queste entità della terza gerarchia, come accade nel sonno, ma anche in intima relazione con gli esseri della seconda gerarchia, gli Exusiai (ossia gli Spiriti della forma), i Dynameis (gli Spiriti del movimento), i Kyriotetes (gli Spiriti della saggezza), e anche con le entità della prima gerarchia, i Serafini, i Cherubini, i Troni.

 

• Come noi qui orientiamo il nostro essere umano al mondo,

e a noi d’intorno appare tutto quel che i regni naturali contengono,

• così, tra la morte e una nuova nascita, diveniamo coscienti, ma non esteriormente, bensì interiormente,

dell’intervento delle gerarchie superiori.

 

Da un certo punto di vista, la differenza tra il sonno e l’essere defunti è data sostanzialmente dal fatto che,

• mentre la nostra unione con le entità della terza gerarchia s’instaura propriamente in modo diretto

– e anche indiretto – in fondo solo durante il sonno,

dopo la morte siamo uniti con le entità di tutte e tre le gerarchie, comprese le entità spirituali più elevate.

 

Ora, se tenete presente questo, sarete anche in grado di comprendere come l’uomo, in quanto microcosmo,

sia inserito in tutto il cosmo, sia unito al cosmo intero, al macrocosmo.

 

Qui, tra nascita e morte, quando siamo nello stato di veglia,

• c’immergiamo dapprima nel nostro corpo ASTRALE in cui agisce la vita storica dell’umanità;

• ma poi ci immergiamo anche nel nostro corpo ETERICO, la creatura della seconda gerarchia,

in cui agiscono molte cose del cosmo, in cui agisce la vita eterica del cosmo;

• e ci immergiamo nel nostro corpo FISICO, che è la creazione delle entità della prima gerarchia.

 

• E quando viviamo tra morte e nuova nascita, non viviamo più con la creatura,

ma con i CREATORI stessi.

 

Qui, immergendovi nella vostra corporeità, vi calate in tutte le creature delle gerarchie superiori;

quando morite, vi immergete nelle gerarchie stesse. Andate dalla creatura ai creatori.