L’uomo ha in comune il corpo fisico con la natura che lo circonda

O.O. 99 – La saggezza dei rosacroce – 25.05.07


 

Parlando dell’entità umana dobbiamo essere coscienti che, allo sguardo di chi ha sviluppato gli organi della percezione spirituale, essa risulta molto più complessa che non all’osservazione usuale dei sensi, compenetrata dall’intelletto umano, che può solo osservarne una piccolissima parte. Già abbiamo accennato che per l’occultismo sarebbe errato chiamare corpo fisico quanto dell’uomo ci sta dinanzi.

 

Il corpo fisico, come ci si presenta,

è già compenetrato dai corpi eterico ed astrale,

è la riunione di queste tre parti.

 

Solo potendo togliere gli altri due corpi, noi avremmo il vero corpo fisico davanti a noi.

• L’uomo ha in comune il corpo fisico con la natura che lo circonda, con i minerali, le piante e gli animali.

• Si avrà un concetto esatto del corpo fisico umano, solo riconoscendo l’affinità dell’uomo col regno minerale circostante.

Il corpo fisico umano non può in nessun caso venir considerato separato dal resto del cosmo,

perché le forze che agiscono in esso provengono dal cosmo.

 

Questo fatto può venir sperimentato allo stesso modo del fenomeno dell’arcobaleno. Perché si formi l’arcobaleno occorre un determinato rapporto fra luce solare, nuvole, ecc. Non si può sopprimere l’arcobaleno, se la relazione tra nuvole e luce solare è appunto quella necessaria per la sua formazione. L’arcobaleno è quindi la conseguenza, un fenomeno che viene determinato dall’esterno.

 

Così avviene anche per il corpo fisico:

• le forze che costituiscono il corpo fisico umano vanno ricercate in tutto il resto del mondo circostante.

 

Ci si chiede ora dove siano, nella loro vera forma, le forze che fanno apparire il nostro corpo fisico come esso ci si presenta. Veniamo così indirizzati ai mondi superiori, dato che nel mondo fisico si può vedere solo il corpo fisico. Le forze che lo compongono risiedono in un altissimo mondo spirituale, e dobbiamo quindi studiare un poco i mondi esistenti oltre quello fisico.

 

• L’occultista parla di mondi superiori che in ogni momento ci circondano; occorre solo aprire i sensi adatti a percepirli, come bisogna aprire gli occhi per vedere il mondo dei colori. Quando si attivano certi sensi animici, di un gradino più elevati di quelli fisici, il mondo circostante ci appare compenetrato d’immagini nuove che costituiscono il cosiddetto mondo astrale.

 

La dottrina dei rosacroce lo chiama mondo immaginativo, intendendo questa espressione in senso molto più reale del suo significato comune. In quel mondo si percepiscono flussi e riflussi d’immagini; il colore, legato agli oggetti nel mondo fisico, nel mondo astrale si trova in uno stato di molteplice autotrasformazione. Avremo ancora occasione di parlarne più a lungo.

• Nel metodo divulgato dai rosacroce questo mondo è anche stato chiamato mondo elementare, e quindi le tre espressioni: mondo immaginativo, mondo astrale e mondo elementare, in senso rosicruciano, significano la stessa cosa.

 

• Sviluppando altri sensi ancora superiori, si percepisce un altro mondo più elevato del precedente: il mondo dell’armonia delle sfere che compenetra il mondo delle immagini e dei colori.

• Questo mondo viene chiamato devachan, mondo mentale, rupa-devachan o, nella terminologia dei rosacroce, mondo della armonia delle sfere o dell’ispirazione, dato che il suono è l’elemento ispiratore, quando vengono attivati i sensi adatti.

• Nel movimento dei rosacroce questo mondo è stato anche chiamato mondo celeste, e quindi rupa-devachan, devachan inferiore, mondo devachanico, mondo dell’ispirazione e mondo celeste indicano la medesima cosa.

 

• Abbiamo infine un mondo ancora superiore, aperto a sensi sempre più elevati; la dottrina dei rosacroce lo chiama mondo della vera intuizione, e qui la parola intuizione ha un significato assai più elevato di quello abituale: un immergersi, un penetrare negli esseri in modo da conoscerli dal loro intimo.

• Nel movimento spirituale dei rosacroce, il mondo dell’intuizione è pure chiamato mondo della ragione; esso è così elevato, in confronto al mondo usuale, da proiettarvi soltanto una specie di ombra. I nostri concetti sono deboli ombre di fronte alle realtà di quel mondo.

 

Oltre al nostro mondo fisico dobbiamo quindi enumerare altri tre mondi,

se vogliamo comprendere il mondo fisico nel suo vero aspetto.

 

Dietro le forze che costituiscono il mondo fisico, dovremo ricercare quelle dell’altissimo mondo dell’intuizione.

Di fronte alle forze naturali esistenti lassù, quel che i nostri scienziati trovano nel mondo fisico appare soltanto una debole proiezione.

Salendo nel mondo più elevato, per ogni concetto che ci si fa, per esempio di un cristallo o dell’occhio, si trovano esseri viventi.

I nostri concetti sono la proiezione, l’ombra di esseri di quell’altissimo mondo.

 

• Il nostro mondo fisico è dunque costituito da forze

che, nel loro vero aspetto, si trovano, secondo l’espressione teosofica, nell’arupa-devachan.

Si potrà chiarire quello che ho esposto, considerando il mondo minerale.

 

L’uomo ha la coscienza dell’io; il minerale invece è considerato incosciente,

ma lo è soltanto se ci limitiamo al piano fisico mentre, salendo ai mondi superiori, esso non è più tale.

L’io del mondo minerale non si trova nel mondo elementare,

bensì soltanto nel più elevato dei mondi prima ricordati.

 

Come il dito non ha coscienza propria, ma dal dito si deve risalire all’io per trovare la sua coscienza, così dal minerale si risale al suo io per mezzo di correnti che possono venir seguite sino nella regione più alta del cosmo.

L’unghia d’un dito fa parte del complesso dell’organismo umano, e ha la sua coscienza nell’io. Il comportamento dell’unghia verso il nostro organismo è uguale a quello del minerale verso il più alto dei mondi spirituali. Vi è un io per tutto l’organismo, e le unghie, come i minerali, sono l’estrema espressione dell’indurimento avvenuto nella vita. Il corpo fisico umano ha pure in comune con i minerali il fatto che esso, in quanto fisico, ha la coscienza nei mondi spirituali.

 

• In quanto l’uomo è dotato, anche se a sua insaputa, di una coscienza puramente fisica,

• in quanto ha un corpo fisico avente la sua coscienza nei mondi spirituali,

• subisce un’influenza dall’alto sul suo corpo fisico.

Le forze formatrici del corpo fisico non dipendono da noi.

 

• Come il nostro io agisce nel movimento della mano,

• così il corpo fisico subisce l’influenza di un mondo superiore,

• perché la coscienza dell’io del corpo fisico determina i processi fisici del corpo.

 

Solo l’iniziato che si elevi fino all’intuizione diventa padrone del suo corpo fisico,

tanto che neppure i suoi nervi possono più esser interessati da alcun riflesso nervoso, senza che egli lo sappia.

• Soltanto così può essere partecipe dei mondi superiori che vivono lassù e dirigono il suo corpo fisico.