L’uomo normale dei nostri tempi

O.O. 207 – Cosmosofia I° – 23.09.21


 

L’uomo normale dei nostri tempi

coglie il mondo intorno a sé attraverso le impressioni sensoriali fisiche esterne.

Combina quel che vede con il suo intelletto.

Inoltre guarda anche dentro se stesso.

In sostanza è questo il mondo che vede e in base al quale anche agisce.

 

Le impressioni sensoriali che riceve dall’esterno,

ciò che a partire da queste sviluppa poi come idee, ciò che di queste viene trasformato interiormente

per mezzo del sentimento e della volontà e che, in qualità di ricordi, si riverbera poi nella coscienza,

è il contenuto della costituzione animica, il contenuto della vita,

nella quale l’uomo moderno si trova, dalla quale prende le mosse.

 

Tutt’al più egli chiede con finto misticismo: “Che cosa c’è veramente in me?

Che cosa mi si rivela all’auto-conoscenza?”

• Ponendo questa domanda, egli vuole trovare una risposta in base alla sua coscienza abituale.

•  Ma da questa può venire soltanto ciò che, derivato dalle impressioni sensoriali esterne,

viene trasformato da sentimento e volontà.

 

Guardando dentro di noi con la nostra abituale coscienza

non troviamo altro che le immagini riflesse della vita esterna.

•  E anche quando le impressioni esterne sono state trasformate da sentimento e volontà,

l’uomo non sa come in realtà questi agiscano

e pertanto spessissimo gli capita di interpretare quanto è stato interiormente trasformato

non come l’immagine riflessa del mondo esterno,

ma come il particolare annuncio di un mondo divino, di un mondo eterno o altro del genere. Ma si sbaglia.

 

Quella che all’uomo moderno appare autoconoscenza

è soltanto il mondo esterno trasformato, che si rispecchia interiormente nella sua coscienza.

Se egli volesse davvero guardarsi dentro,

dovrebbe (più volte ho qui usato questa immagine) rompere lo specchio interiore.

Interiormente siamo davvero come uno specchio.

 

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Guardiamo il mondo esterno, ne riceviamo le impressioni sensoriali.

Da queste deriviamo le idee, che poi vengono riflesse interiormente.

Allo specchio interiore perveniamo quando guardiamo in noi (vedi disegno qui sopra, rosso).

Vediamo quello che viene riflesso nello specchio dei ricordi (frecce rosse) .

La nostra abituale coscienza non ci permette di guardare dentro di noi,

così come non possiamo vedere dietro lo specchio se non lo rompiamo.

 

Accadeva invece che maestri e discepoli, che avevano acquisito la sapienza dell’antico Oriente,

portandola nei centri di misteri in occidente,

sapessero guardare acutamente nell’interiorità umana e vedere dietro i ricordi.

Sulla base di quel che vi trovavano,

pronunciavano le parole dirette a far capire come, specialmente a quei tempi,

ci si dovesse preparare bene se si intendeva indagare l’interiorità umana.