L’uomo scinde dallo spirito ciò che vede nel presente

O.O. 183 – Il divenire dell’uomo – 2.09.1918


 

Proprio in virtù del fatto che l’uomo è inserito con la sua vita nel tempo,

alle potenze arimaniche è stato possibile penetrare nel nostro mondo

per la porta dell’umanità e agire all’interno dell’uomo in quanto tale.

 

E la conseguenza del fatto che le potenze arimaniche agiscono nell’uomo

è che l’uomo scinde dallo spirito ciò che vede nel presente, scinde dallo spirito la sua esistenza presente.

 

Questa è la conseguenza del fatto che portiamo in noi le potenze arimaniche avvolti nella maya.

Possiamo dunque dire così:

posto che il mondo per noi è materiale, scisso dallo spirito, puro ordine naturale

che sembra culminare nella legge della conservazione dell’energia e della materia – il che è un’illusione -,

ciò che vediamo nel mondo come un ordine naturale è dovuto unicamente al fatto

che portiamo in noi le potenze arimaniche e che, nella natura là fuori, esse non esistono come potenze presenti.

 

Perciò, quello che pensiamo della natura, concependola in termini puramente materiali,

non corrisponde alla natura, ma corrisponde soltanto alla natura presente.

Questa natura presente è però un’astrazione, proprio in quanto Arimane vi agisce senza sosta dal passato.