L’uomo settemplice

O.O. 104 – L’Apocalisse – 26.06.1908


 

In avvenire l’evoluzione umana si svilupperà in modo che l’uomo, movendo dal suo io,

elabori, trasformi a poco a poco le parti inferiori, quelle che sono al di sotto dell’io,

al fine di rendere l’io signore delle altre parti.

 

• Quando l’io ha elaborato il corpo astrale e ne è divenuto padrone

in modo che in esso più non vi siano impulsi, istinti o passioni, incoscienti e incontrollati,

allora si è formato quello che noi chiamiamo Sé spirituale o Manas.

Esso non è nulla di diverso dal corpo astrale,

soltanto che quest’ultimo è la terza parte costitutiva, prima della sua trasformazione per opera dell’io.

 

• Quando poi l’io trasforma anche il corpo eterico nasce il Budhi o Spirito vitale,

• e quando una volta, in un lontanissimo avvenire, l’io trasformerà il corpo fisico,

in modo che questo, mediante lo stesso io, sia del tutto spiritualizzato

— ed è questo il lavoro più difficile, perché il corpo fisico è il più grossolano —

allora il corpo fisico sarà divenuto la più elevata parte costitutiva dell’entità umana,

sarà divenuto Atma o Uomo spirituale.

 

 

Se pensiamo quindi l’uomo nella sua settemplicità, abbiamo

• il corpo fisico,           • il corpo eterico o vitale,              • il corpo astrale,               • l’io

e poi le parti che l’uomo evolverà in futuro:

Sé spirituale o Manas,              • Spirito vitale o Budhi,                   • Uomo spirituale o Atma.

 

Questo è l’uomo settemplice.

 

L’uomo evolverà peraltro le sue parti costitutive superiori soltanto in un lontanissimo avvenire.

Sulla nostra terra non è ancora concesso all’uomo di agire su se stesso

in modo tale da portare a compimento tutte le sue parti costitutive spirituali superiori.